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Nella scelta dell'acqua che bevi poni molta attenzione alla quantità in essa presente di minerali inorganici e sostanze non compatibili col nostro corpo, sostanze cioè che non vengono assimilate e che tendono ad accumularsi col tempo nei tessuti e a sovraccaricare le vie urinarie che devono continuamente lavorare per espellerli. Diversi controlli da parte di organi certificatori garantiscono la qualità delle acque che beviamo.

 

 

Sostanze tossiche presenti nell’acqua che beviamo

Sia l’acqua potabile (del rubinetto) che l’acqua minerale (in bottiglia) possono contenere sostanze tossiche. Queste sostanze sono:

  • nitrati: di per se' innocui, ma potendosi trasformare in nitriti rappresentano un rischio per la salute; il limite massimo è 45mg, ma meno ce ne sono e meglio è. Se in quantità superiori indicano contaminazione da feci animali, scarichi industriali, fertilizzanti agricoli, piogge acide
  • nitriti: in condizioni particolare i nitrati si trasformano in nitriti. Questi si legano all'emoglobina (le cellule che trasportano l'ossigeno) creando gravi carenze di ossigeno indispensabile ai vari organi e tessuti. Inoltre se si uniscono alle ammine formeranno nitrosamine, composti potenzialmente cancerogeni. Essi devono essere assenti nelle acque potabili e minerali
  • fosfati: provenienti da concimi e detersivi
  • alluminio: presente nella crosta terrestre e nel materiale che compone i tubi di erogazione dell'acquedotto, è tossico per il sistema nervoso
  • idrogeno solforato: proveniente da rifiuti industriali e gas di scarico dei mezzi di trasporto, provoca disturbi neurologici, respiratori, motori, cardiaci
  • cloro: utilizzato per potabilizzare le acque degli acquedotti, pare abbia rilevanza nell'insorgenza di tumori alle vie urinarie
  • ammoniaca: prodotta dai batteri, indica una contaminazione dell'acqua
  • arsenico: presente normalmente nella crosta terrestre o derivante da contaminazione con rifiuti industriali, provoca danni gravi a quasi tutti gli organi umani
  • cadmio: cancerogeno, presente soprattutto nell'acqua potabile proveniente da vecchie tubature in zinco
  • piombo: tossico sia per l'emoglobina che per il sistema nervoso, presente soprattutto nelle vecchie tubature
  • amianto: proveniente sia dalle falde acquifere, sia da contaminazione con tubi di erogazione in cemento/amianto, a tutt'oggi non è chiara la tossicità dell'amianto con l'ingestione
  • polimeri tossici: provenienti dai contenitori di plastica
  • e ancora: batteri residui, pesticidi,  e altre particelle in sospensione.

Bisogna ricordare che anche se non introduci queste sostanze tossiche inorganiche attraverso l'acqua le puoi assumere purtroppo mangiando (una fetta di salame, per esempio può contenere un'alta percentuale di nitriti, così come un pacchetto di crackers o il prosciutto cotto possono contenere fosfati). Per questo motivo è importantissimo controllare la presenza di questi elementi non solo sull'etichetta delle bottiglie d’acqua che bevi, ma anche sulle etichette degli alimenti che mangi.

 

I controlli sull’acqua potabile

L'acqua del rubinetto deve essere sottoposta a 2 tipi di controlli da parte di 2 diversi organi: un controllo interno eseguito da un laboratorio analisi predisposto dallo stesso gestore dell'acquedotto e un controllo esterno eseguito dall'azienda sanitaria di competenza.

Tali organi di controllo devono assicurare che l'acqua sia priva di microrganismi infettanti, di residui chimici e di metalli pesanti, non solo nell'acquedotto, ma facendo prelievi fino al contatore di casa tua. L'eventuale accumulo di microrganismi e sostanze tossiche pertanto sicuramente avviene nel breve tragitto all'interno delle condutture della tua abitazione, soprattutto se la loro installazione risale a molti anni fa, quando si utilizzavano acciaio ossidabile, amianto, zinco, rame, alluminio e ghisa, materiali cioè molto degradabili da cui l'acqua può assorbire molti elementi nocivi.

Oggi la legge prevede l'obbligo di costruire la parte idrica delle nuove abitazioni con materiali esenti dal rischio di contaminazione dell'acqua: acciaio inox, plastica (che ovviamente non riceve la luce del sole e anche se può risentire delle alte temperature dell'acqua calda che passa al suo interno, non staziona a lungo in questi tubi e non accumula ciò che invece viene accumulato da un'acqua chiusa magari per mesi in una bottiglia di plastica).

Le analisi ed i controlli sulle acque potabili sono quotidiani.

 Approfondimento: Acqua e cistite

 

I controlli sull’acqua minerale

Per le acque minerali la legge prevede meno controlli rispetto a quella potabile: un controllo mensile o quindicinale da parte dell'azienda sanitaria e controlli stagionali della sorgente. Inoltre per le acque minerali il controllo viene fatto solo nello stabilimento e da qui a casa tua potrebbe subire alterazioni dovute ad una cattiva conservazione o a errate modalità di trasporto, ma una volta fuori dallo stabilimento non viene più controllata.
Infine la legge prevede un aggiornamento dell’etichetta solo ogni 5 anni. In 5 anni possono cambiare molte cose e l'acqua che abbiamo acquistato potrebbe non essere più la stessa che viene descritta in etichetta.

L'Adiconsum (la nota associazione in difesa dei consumatori) nel 2003 ha analizzato 98 marche di acque minerali scoprendo che solo 12 erano in regola con quanto dichiarato in etichetta. Visto che deve comparire la data in cui è stata fatta l'analisi in base alla quale sono stati riportati i dati chimico-fisici sulla confezione, il consiglio è quello di acquistare un'acqua che riporti una data di questo esame quanto più recente possibile.

L'Italia è il maggior produttore e consumatore mondiale di acque imbottigliate. Gli interessi commerciali attorno a questo prodotto sono elevatissimi e il largo uso che ne facciamo non è dettato da un reale bisogno, ma dall'efficacia della propaganda commerciale spesso terroristica ed intimidatoria.

Approfondimento: Acqua in bottiglia o acqua del rubinetto?

 

Bibliografia

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    8. DECRETO 14 giugno 2017  Recepimento della direttiva (UE) 2015/1787 che modifica gli allegati II e III della direttiva 98/83/CE sulla qualita' delle acque destinate al consumo umano. Modifica degli allegati II e III del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31. (17A05618) (GU Serie Generale n.192 del 18-08-2017)
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