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antibiotici

A cura della Dr.ssa Elisa Galmarini

Gli antibiotici sono composti prodotti in natura o sintetizzati artificialmente con lo scopo di trattare infezioni di tipo batterico che possono instaurarsi in esseri umani, animali o piante.

L’antibiotico resistenza (AR) si verifica quando i batteri sviluppano meccanismi di resistenza interna o esterna per sopravvivere all'esposizione agli antibiotici.

Approfondimento: l'antibiotico resistenza (AR)

I paesi industrializzati sono i principali responsabili della gravità e della diffusione del fenomeno. Le cause sono da ricercare nel comportamento scorretto di operatori sanitari e pazienti. L’Italia si colloca al primo posto nell’Unione Europea per quanto riguarda le morti associate al fenomeno dell’antibiotico-resistenza.

Con lo scopo di indagare il fenomeno dell'Antibiotico Resistenza e il consumo di antibiotici in Italia è stato creato, e successivamente diffuso, un breve questionario. Il questionario è stato somministrato a un campione composto da persone residenti in Italia utilizzando un metodo di campionamento non probabilistico, il quale rende i risultati non generalizzabili all’intera popolazione.

Per maggiori informazioni su questionario, risultati o limitazioni dello studio consulta questa presentazione

 

 

Informazioni socio-demografiche

Il questionario ha permesso la raccolta di dati di 1102 individui, tuttavia 18 di questi non hanno fornito il consenso alla partecipazione: ne consegue che il campione definitivo è composto da 1084 persone; di queste il 92% è di sesso femminile. La marcata disparità tra partecipanti maschi e femmine può introdurre distorsioni nell’analisi dei risultati.

La fascia d’età più rappresentata è quella compresa tra 19 e 29 anni (31,7%), seguita da 30-39 (25.4%), 40-49 (19.5%) e 50-59 (13,1%).

Dal momento che il campionamento è avvenuto per convenienza, la regione con più partecipanti è la Lombardia (35,1%), seguita da altre regioni del Nord Italia e da Lazio (8,6%) e Sicilia (4,5%).

In questa sezione è stato inoltre chiesto ai partecipanti se la loro professione, o quella di altri componenti familiari, è inerente al settore sanitario. Questo, infatti, potrebbe distorcere i risultati in quanto si presuppone che ci sia già una buona conoscenza di base del tema.

 

Conoscenza antibiotici

Questa serie di domande si presuppone di indagare la conoscenza generale in tema antibiotici e le condizioni in cui è richiesta la somministrazione/assunzione. Le domande, spesso in forma di affermazione, permettono tre tipi di risposta ("Sì", "No" e "Non so"); durante le analisi dei risultati alcune delle voci sono state invertite dal momento che la risposta "No" è indice di un comportamento corretto.

I risultati mostrano che c'è una buona conoscenza degli antibiotici. Tuttavia, sono necessari miglioramenti per affrontare meglio l'argomento degli antibiotici per il trattamento di infezioni virali (compresa l'influenza) e degli antibiotici di scorta in casa.

 

Antibiotico resistenza

Questa parte si compone di tre serie di domande.
La prima indaga la percentuale di persone consapevoli del fenomeno, la seconda chiede ai partecipanti di scegliere tra tre definizioni quella che meglio descrive il l’antibiotico resistenza e la terza, invece, vuole indagare la percezione dei comportamenti a rischio.

I risultati mostrano che la maggior parte del campione (83,3%) è consapevole del fenomeno, mentre l’8,1% dichiara di non esserne a conoscenza e la restante parte dichiara di averne sentito parlare ma non sapere cosa sia. Tuttavia, nonostante questo, solamente il 70,4% di partecipanti è riuscito a individuare la definizione corretta (“A causa di un uso eccessivo di antibiotici i batteri diventano resistenti e pertanto diventa più difficile o impossibile trattare le infezioni”).
Inoltre, sembra che la maggior parte delle persone sia consapevole dei comportamenti che più influenzano lo sviluppo della resistenza antibiotica, ma, se consideriamo la somma delle percentuali delle risposte "Non so", "Per nulla" e "Poco", diventa estremamente importante affrontare l’argomento per promuovere una migliore informazione e conoscenza.

 

Gravità e suscettibilità percepita

In questa fase ai partecipanti è stato chiesto di definire quanto percepiscono gravi le conseguenze dell’antibiotico resistenza e in che misura si considerano suscettibili a tale fenomeno.

Nonostante la maggiorparte dei partecipanti è consapevole della gravità del fenomeno, è importante informare coloro che non la percepiscono o che non sono in grado di fornire una risposta, in modo tale che le loro decisioni in tema di consumo e modalità di assunzione siano più scrupolose.

Il dato confortante è che il 90,1% dei partecipanti ha riconosciuto l’attualità del problema, mentre la restante parte crede che il fenomeno rappresenterà una minaccia solo tra 10 (8,5%), 30 (0,6%) o 50 anni (0,8%). Tuttavia, per quanto riguarda la suscettibilità all’antibiotico-resistenza circa il 75% dei partecipanti ritiene che il fenomeno lo riguardi, mentre rispettivamente l’8,3% e il 16,6% ha fornito come risposta “per nulla” o “poco”.

 

Modalità di consumo abituale

Nell'ultima parte del questionario, ai partecipanti viene chiesto di rispondere a domande sulle modalità di consumo di antibiotici con riferimento a un determinato periodo passato. In questa fase le domande riguardano sia il comportamento del paziente sia i suggerimenti o le indicazioni ottenute dal medico.

Dai risultati emerge che il campione si comporta per lo più correttamente quando si tratta di assunzione di antibiotici, anche se ci sono margini di miglioramento. Tuttavia, bisogna prestare attenzione al fatto che il 33,6% dei partecipanti chiede sempre ai medici di ricevere antibiotici, mentre circa il 12,2% riporta di farlo spesso.

Per quanto riguarda il comportamento dei medici, i risultati mostrano che applicano bene le modalità di prescrizione e somministrazione di antibiotici, ma spesso non riescono a rendere il paziente consapevole del fenomeno di antibiotico resistenza e il motivo per cui è importante non abusare del trattamento. Infatti, l’82,5% dei partecipanti riporta che il medico, in occasione dell’ultima prescrizione di antibiotico, non ha parlato del fenomeno o spiegato i motivi per cui è importante rispettare le indicazioni sulla modalità di assunzione (62%).

Tuttavia, questi dati devono assolutamente essere interpretati con cautela in quanto sono soggetti al ricordo del paziente e pertanto possono non essere veritieri.

 Dr.ssa Elisa Galmarini

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