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Il nostro corpo è costituito per il 65% da acqua. L'acqua ha un ruolo fondamentale nel nostro organismo in quanto è alla base di numerosi processi indispensabili alla sopravvivenza.

 

 

Bilancio idrico

Le sostanze tossiche derivano dall'alimentazione, dall'inquinamento ambientale, dai farmaci, dallo stress, ecc. All'interno dell'acqua questi scarti vengono disciolti e trasportati verso l'esterno sotto forma di urina, feci, vapore acqueo respiratorio e sudore per un totale di circa 3 litri eliminati ogni giorno attraverso i reni, l'intestino, i polmoni, la pelle.

La fuoriuscita di questa acqua deve essere compensata dall'introduzione di altrettanti liquidi attraverso le bevande (1 litro e mezzo/ due litri) e il cibo (in media apporta un litro di liquidi).
La differenza tra liquidi introdotti e liquidi espulsi si chiama bilancio idrico. Se i liquidi introdotti saranno superiori o uguali ai liquidi espulsi avremo un bilancio idrico positivo. In caso contrario avremo bilancio idrico negativo e quindi disidratazione.

 Approfondimento: acqua e cistite

 

Disidratazione

Se l'introduzione di liquidi sarà inferiore alla loro espulsione avremo disidratazione (bilancio idrico negativo), dapprima leggera e poi sempre più marcata. Avvertita l'iniziale disidratazione l'ipotalamo (una piccola struttura del cervello che contiene il “centro della sete”) ci avviserà facendoci sorgere il desiderio di bere e l'arsura (saranno insufficienti anche i liquidi per comporre la saliva con conseguente secchezza delle fauci). La sete però è già un sintomo di disidratazione in atto, è come innaffiare una pianta solo quando le foglie cominciano ad abbassarsi. 

La scarsa introduzione di acqua toglie liquidi al sangue, abbassando la pressione arteriosa e rendendo il sangue più denso e più difficile da trasportabile nel circolo sanguigno. Avendo il sangue la funzione di trasportare ossigeno, un suo rallentamento provocherà la riduzione dell'ossigenazione delle varie strutture e dei vari organi del corpo. Il cervello perderà lucidità, attenzione e concentrazione. Subentreranno tachicardia e pressione bassa.

ATTENZIONE!
Il corpo, abituato a non bere molto, perde la sensibilità alla percezione delle esigenze di idratazione.
Negli anziani questa percezione diminuisce ulteriormente e aumenta notevolmente il rischio di disidratazione.

 Approfondimento: come bere

 

Disidratazione e vie urinarie

In caso di insufficiente apporto idrico l'ipotalamo manda anche il messaggio ai reni di non espellere più liquidi perchè quei pochi presenti servono all'organismo. Lo fa aumentando la secrezione di ADH, l'ormone antidiuretico, cioè l'ormone che riduce la produzione di urina da parte del rene.
Ciò comporterà una minor quantità di liquidi in vescica, una maggior concentrazione di sostanze di scarto in questa urina, un ridotto lavaggio vescicale, un aumento dei tempi di permanenza dell'urina in vescica. L'urina quindi diventerà più concentrata, più scura e avrà un odore più forte.

Tutto ciò rappresenta un grosso fattore di rischio per l'insorgenza di un'infezione urinaria (perchè i batteri hanno tutto il tempo di riprodursi a causa dell'assenza di un lavaggio continuo) o di un'irritazione uretrale e vulvare a causa delle sostanze irritanti di scarto estremamente concentrate e persistenti (ossalati, sostanze tossiche ed elementi acidi).

I muscoli, oltre a perdere energia, tenderanno a contrarsi peggiorando i sintomi di un'eventuale contrattura pelvica, che aumenterà i fattori di rischio per lo sviluppo di problematiche uro-genitali.

 Approfondimento: come curare la cistite

 

Consigli

L'obiettivo che bisogna porsi è quello di prevenire la sete introducendo costantemente e regolarmente liquidi. Il corpo, abituandosi a questa regolarità, verrà rieducato, riacquisterà la sensibilità perduta e produrrà il desiderio di bere prima ancora che insorga uno stato di disidratazione. Bere regolarmente diventerà quindi sempre meno faticoso e sempre più spontaneamente desiderato.

“Non ho mai sete”, “Non ho mai tempo di bere”, “Mi dimentico”, “Mi appesantisce”, “Faccio troppa fatica a bere”, sono scuse che dovrai dimenticare e di cui non avrai più bisogno nel momento in cui ti abitui ad una sana idratazione.

 Approfondimento: Acqua in bottiglia o acqua del rubinetto?

 

 

Bibliografia

  1. http://www.urolaparo.com/italiano/patologie_ivu.htm
  2. “Idratazione e disidratazione” Scognamiglio e Corona, pubblicato in High Tech Volley N°8, 9, 10, 11, 12
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