Il Mycoplasma e l'Ureaplasma sono piccolissimi batteri normalmente presenti nell'uomo in quantità inferiori a 1000/10.000 UCC (unità cambianti colore). Solo in caso di deficit immunitari e alterazione dei normali equilibri genitali si riproduce in maniera incontrollata provocando sintomi uretrali (secrezioni, stranguria, disuria) e genitali (bruciore vulvare, prurito, perdite gialle e sierose, dispareunia, infezioni vaginali concomitanti.
E' indubbio che su questi patogeni (come per tutti quelli per i quali esiste un apposito farmaco di sintesi) si sia creato un interessato allarmismo esagerato.
Claudio Paternoster (specialista in malattie infettive a Trento) scrive:
“Il preciso ruolo patogeno dei Mycoplasmi genitali è in molti casi speculativo o non del tutto provato per i seguenti motivi:
- Molti adulti sani, asintomatici, sono colonizzati da Mycoplasmi e Ureaplasmi a livello genitourinario: M. hominis (~ 50%), Ureaplasma spp. (~ 80%), M. genitalium (~ 25%)
- Gli studi pubblicati sulla patogenicità di questi microrganismi possiedono importanti limitazioni metodologiche
- L’isolamento di questi microrganismi è difficoltoso e complesso”
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Da anni la nostra associazione lotta contro l'estrema importanza che si continua a dare ai patogeni, contro l'(ab)uso degli antibiotici e contro gli approcci demolitivi. Basandoci sulle casistiche reali, su migliaia di casi seguiti, sulle esperienze e le testimonianze vere che (abbiamo ormai imparato) sono le più importanti, possiamo affermare che:
- nella maggior parte dei casi in cui i sintomi sono stati attribuiti a mycoplasma, raramente c'è stato un miglioramento della sintomatologia dopo terapia antibiotica mirata;
- raramente le terapie antibiotiche debellano l'infezione (spesso anche 2-3 terapie consecutive non sono sufficienti;
- anche in caso di successo terapeutico molte volte, il mycoplasma ritorna a distanza di poco, segno di resistenza batterica;
- dopo queste terapie sono più i casi di peggioramento che quelli in cui si assiste ad un miglioramento (probabilmente proprio a causa delle terapie antibiotiche protratte);
- abbiamo visto più tamponi negativizzarsi con l'approccio ricostruttivo, che non con la terapia antibiotica;
- non c'è alcuna prova che la sterilità e i parti pretermine siano causati da questi microrganismi e gli ultimi studi hanno messo in luce la possibilità che tutto ciò sia provocato proprio dall'assenza di lattobacilli e non dalla presenza di patogeni.
Testimonianze dal forum
“Rispetto all'ureaplasma, la dottoressa che mi ha fatto il tampone di controllo mi ha detto che ci sono 2 scuole di pensiero, chi appunto usa l'antibiotico e chi non lo ritiene necessario.
A me l'antibiotico ha peggiorato la situazione ma non ho piu' intenzione di prenderlo, considerata la sintomatologia lieve.
Leggendo nei vari forum sulla rete e' sconvolgente a quanti cicli di antibiotici vengano sottoposte tante persone e senza ottenere risultati.”
Evelinb, 30/04/2013 (cistite.info)
“Anche io mi infiltro nel club delle TV all'ureaplasma da 12 pollici (ok..basta..).
Dopo un ciclo di antibiotici al mese, da dicembre a gennaio, e senza aver preso un singolo fermentino lattico, la dottoressa mi prescrive il tampone e l'urinocoltura. Tutto negativo, tranne ureaplasma <10.000.
Ora, perfino sul bugiardino degli acidif cv c'è scritto che il dismicrobismo può comportare l'insorgenza di ureaplasma urealyticum. Quindi chiunque che non sia laureato in medicina, ma con un minimo di ragionevolezza, si rende conto che la mia non era un'infezione da ureaplasma ma, piuttosto, una situazione di disequilibrio generale in cui l'ureaplasma aveva alzato la testa (ovviamente questo io l'ho capito DOPO la cura, DOPO essermi iscritta al forum e DOPO aver letto le prime cose sensate da due anni a questa parte).
Quindi carica batterica infima e zero sintomi. Ciò che avevo erano sintomi da (ora lo so) contrattura e neuropatia.
In fretta e furia mi viene detto che l'ureaplasma dà anche cistite, e a nulla valgono i miei "Ma dall'urinocoltura è sempre uscito l'escherichia coli...", "Ma non ho sintomi vaginali", "Ma l'urinocoltura è negativa ora", e BAM!, cinque giorni di ciproxin. Non cambia niente, ovviamente. Ah sì, una cosa cambia, dopo un mesetto mi viene un'altra bella cistite. E i sintomi? Esattamente gli stessi di prima, anzi forse la cistite ha peggiorato qualcosa a livello nervoso e tissutale, anche a livello vaginale, questo sì.
Quindi, se veramente consigliassi alla mia dottoressa di lasciar stare i plasmi a meno che non trasmettano programmi in hd, farei un errore?”
Rossa 30/04/2013 (cistite.info)
"Ad ottobre delle scorso anno, in vista di una desiderata gravidanza e già “dotata” di papilloma virus, ceppo 52, faccio un tampone vaginale ed esco positiva all’Ureaplasma Urealyticum, carica microbica 100.000. La ginecologa mi prescrive quella che allora credevo essere la corretta ed ovvia terapia antibiotica: 21 giorni di bassado, l’antibiotico più specifico per quella bestia. Non mi piacciono gli antibiotici, ma, mi dico, se voglio un figlio….
Durante la terapia mi viene la candida e alla fine dei 21 giorni sono ridotta malissimo: ho sintomi di tutti i tipi, bruciore, urgenza minzionale, pesantezza vescicale, prurito, rossore e gonfiore vulvare… non ci capisco più niente, non so se devo curare prima la cistite o la candida. Faccio l’urinocultura e viene fuori una colonia di klebsiella con carica batterica di 900.000 colonie. Consulto l’urologo e mi carica di altro antibiotico stavolta specifico per la cistite, ciproxin 1000 x 15gg (e non mi dà neanche i fermenti lattici), lo prendo fiduciosa, aspettandomi ogni giorno dei miglioramenti, ma i sintomi non regrediscono.
A distanza di 20 giorni altra infezione, faccio altra urinocultura, stavolta è escherichia coli, con colonia batterica pari a 800.000! Non mi fido più dell’urologo, ma non posso mancare dal lavoro, quindi di testa mia prendo il monuril, per 4 giorni. Ero completamente distrutta, due mesi e mezzo di continua sofferenza, piangevo la sera abbracciando il mio compagno e chiedendogli se ne sarei mai uscita, stavo per entrare in depressione e, vi dico la verità, mi sembrava che quella vita non valesse la pena di essere vissuta. In queste condizioni faccio il tampone vaginale di controllo per l’ureaplasma e quello è sempre lì, beato, con la sua bella carica di 100.000 colonie. Vi giuro che volevo morire!
Nella spasmodica ricerca di perché, arrivo su questo sito, che è stato la mia salvezza. (...) comincio a capire che avevo sbagliato tutto, che avevo martoriato il mio corpo e non lo avevo rispettato, che ascoltando medici e prendendo antibiotici, avevo solo distrutto tutte le mie difese, rimanendo alla mercè di tutti i batteri che si trovavano a passare (che nel mio caso erano parecchi). Allora cambio direzione e comincio a seguire tutte le indicazioni del forum, bandisco dalla mia vita gli antibiotici, assumo mannosio, comincio a capire che oltre ai batteri ci possono essere anche altre cause che provocano i sintomi della cistite e capisco che ci sono anche molte altre patologie (vestibolite, vuvlvodinia, contrattura, neuropatia) che possono colpire gli organi pelvici e privarli del loro naturale equilibrio. Imparo a gestire gli attacchi acuti di cistite (o altro) con il solo mannosio, manovra del dito, applicazione di calore, massaggi vaginali, tisana MEG, magnesio, crema a base di mannosio come lubrificante durante i rapporti (le mie cistiti erano spesso post-coitali), fermenti lattici per via orale e vaginale, e sicuramente qualcos’altro che ora dimentico… insomma cerco di ridare al mio corpo la sua importanza e cerco di restituirgli il maltolto.
Miglioro nettamente sul fronte cistite, ma non basta: riprendo i miei progetti di gravidanza (che avevo OVVIAMENTE accantonato) e a marzo faccio un tampone vaginale per controllare l’ureaplasma e la carica era ridotta a 10.000 (decimata quindi). Ma non basta: ieri ho avuto il risultato di altro tampone di controllo ed era NEGATIVO! Ho debellato quello che sembrava un batterio indifferente agli antibiotici (e quanti antibiotici!!) solo con la ricostruzione delle mie difese, solo con tanta pazienza e dando al mio corpo il modo di reagire, senza tartassarlo con farmaci e controfarnaci. Ma non basta: ho avuto anche il risultato del pap test ed è negativo, ripetizione dell’esame fra tre anni.
Ragazze che mi leggete, non vi dico di non ascoltare i medici, vi dico solo di usare anche la vostra testa e non fidarvi ciecamente di chi si lava le mani dei vostri malesseri con un antibiotico che il più delle volte non risolve proprio niente, quando non peggiora la situazione. Parlatene col medico, instaurate un dialogo, fategli capire che non siete vuote e che sapete che esistono delle alternative. Ho sentito dire qui sul forum (oddio quanto è vero e sacrosanto) che non ci nasciamo con queste patologie, che dentro di noi abbiamo tutte le riserve per debellarle, dobbiamo solo lasciare che lo facciano. E a me è successo proprio questo.Fidatevi. Ne va della vostra vita.”
Daniela72 06/06/2015 (cistite.info)