Cos'è
Nel 1955 George Papanicolau, un medico greco-americano, introdusse un test per la diagnosi precoce dei tumori al collo dell'utero (detto anche cervice).
Si tratta di un esame citologico, cioè di un esame che analizza le cellule prelevate dalla cervice tramite apposita spatolina e colorate specifica.
Il Pap test é in grado di rilevare la presenza dell'HPV poichè le cellule infettate da questo virus assumono un aspetto particolare, diventano cioè “coilociti”, cellule con nucleo più grande, più scuro e circondato da un alone bianco. La presenza di coilociti pone diagnosi di infezione da HPV.
Oltre alla presenza del virus, il pap test può valutare il tipo di alterazione cellulare stabilendo se c'è displasia, di quale tipo, o se addirittura si è già di fronte ad un carcinoma.
Il Pap test non è in grado di rilevare alterazioni ovariche o vaginali.
Come si esegue
Dopo che la donna avrà assunto la posizione ginecologica (gambe divaricate e flesse), viene introdotto uno speculum in vagina. Il ginecologo a questo punto lava i residui dalla cavità vaginale con acqua fisiologica, dopodichè preleva alcune cellule dal collo dell'utero.
Con una spatola, detta di Ayne, preleva le cellule presenti attorno al collo uterino, mentre con una specie di spazzolino (cytobrush) preleva le cellule presenti nel canale cevicale.
Queste cellule vengono messe su un vetrino e fissate con un apposito spray. Il vetrino viene poi inviato al laboratorio analisi che procederà alla lettura e alla compilazione del referto.
Convenzioni per i soci
Come si interpreta
Il Pap test ci offre diverse informazioni.
- ADEGUATEZZA DEL PREPARATO
Indica se il campione consegnato era idoneo alla valutazione. - CLASSIFICAZIONE GENERALE
Indica se sono presenti o meno lesioni intraepiteliali o maligne. - EQUILIBRIO ORMONALE
Il Pap-test può dare una indicazione sull'equilibrio ormonale della donna, in quanto i vari ormoni sessuali alterano in modo caratteristico le proporzioni tra le cellule che compongono i diversi strati dell'epitelio. - MICRORGANISMI PATOGENI
Alcuni microrganismi provocano modificazioni cellulari tipiche, le quali permettono di rivelare la loro presenza. Le cellule infettate dall'HPV per esempio assumono un aspetto particolare, diventano cioè “coilociti”, cellule con nucleo più grande, più scuro e circondato da un alone bianco. La presenza di queste cellule coilocitiche pone diagnosi di infezione da HPV. Altri microrganismi che provocano alterazioni cellulari specifiche rilevabili col Pap Test sono: Trichomonas vaginalis, Candida, microrganismi tipici di una vaginosi batterica, Actinomiceti, Herpes simplex virus. - ANORMALITÀ DELLE CELLULE EPITELIALI
Oltre alla presenza di patogeni il pap test può valutare il tipo di alterazione cellulare stabilendo se c'è displasia, di quale tipo, o se addirittura si è già di fronte ad un carcinoma. Pertanto il referto potrà evidenziare divere situazioni:- Tessuto normale
- Lesioni Intraepiteliali Squamose (SIL)
Le SIL sono alterazioni della cervice uterina reversibili e incapaci di metastatizzare; in sostanza sono alterazioni benigne. Esse si dividono in 2 grandi gruppi: L-SIL ed H-SIL.
L-SIL (dove la L sta per Low, basso) sono le lesioni di basso grado e comprendono tutti i condilomi ed i CIN 1 (le displasie intraepiteliali cervicali lievi, che interessano 1/3 dello strato epiteliale, quindi a basso grado di malignità).
H-SIL (dove H sta per High, alto) sono le lesioni di alto grado e comprendono tutte le CIN 2 (la displasia intraepiteliale cervicale moderata, che interessa 2/3 dell'epitelio), le CIN 3 (che comprende sia la neoplasia intraepiteliale cervicale grave, che coinvolge più dei 3/3 dell'epitelio, sia il CIS, il carcinoma in situ, che interessa tutto l'epitelio, ma senza invadere le strutture vicine). - Cellule dubbie
Le cellule ASC-US (Atypical Squamosous Cells of Undetermined significance, ossia cellule squamose atipiche dal significato dubbio), sono cellule dubbie dall'aspetto non sufficiente a formulare diagnosi di SIL. Solo il 10-20% di queste ASCUS, con ulteriori accertamenti si rivevano SIL di vario grado: 5-10% delle ASCUS si rivelano displasie gravi HSIL, 10-15% displasie lievi, raramente si riscontrano carcinomi. Il restante 90-80% delle ASCUS si rivela negativo.
Le cellule ASC-H corrispondono citologicamente alla categoria delle ASCUS, ma suggeriscono una displasia di alto grado.
Le cellule AGUS (o AGCUS, Atypical Glandular Cell of Undetermined Significance), corrispondono alle ASCUS, ma riguardano cellule ghiandolari e non epiteliali e sono suggestive di displasie ghiandolari e adenocarcinoma endocervicale in situ (AIS). - Alterazioni cellulari non tumorali tipiche di infiammazioni, radiazioni, dispositivi intrauterini (spirale), presenza di cellule ghiandolari dopo isterectomia totale, atrofia delle mucose.
- ANORMALITÀ DELLE CELLULE GHIANDOLARI:
Oltre alle cellule epiteliali il Pap tesdt puà rilevare alterazioni delle cellule ghiandolari. In questo caso possiamo avere i sequenti risultati:
Cellule ghiandolari atipiche (AGC) endometriali, endocervicali, ghiandolari o non altrimenti specificate (NOS: not otherwise specified);
Cellule Ghiandolari Atipiche suggestive di neoplasia (AGC vs. neoplasia) - specificando se endocervicali, ghiandolari;
Adenocarcinoma endocervicale in situ (AIS);
Adenocarcinoma:endocervicale, endometriale, extrauterino o non altrimenti specificato (NOS);
Altre neoplasie maligne;
Come comportarsi in base al risultato
Il risultato di solito è pronto dopo 2 settimane dall'effettuazione.
Se è negativo non bisognerà far nulla se non ripetere il test dopo l'intervallo di tempo indicato nel referto.
In caso di L-SIL basterà tenere sotto controllo la situazione tramite Pap test semestrale.
Se è presente infezione si procederà alla cura dell’infezione vaginale.
In caso di H-SIL, AS-CUS, ASC-H o AGUS sarà necessario approfondire la situazione effettuando una colposcopia con eventuale biopsia e tipizzazione del DNA dell'HPV coinvolto.
Se la biopsia confermerà una lesione maligna o una displasia grave che non guarisce spontaneamente nel tempo, si procederà al trattamento chirurgico.
Quando eseguire il test
Il ministero della Sanità italiana suggerisce il Pap test a partire dai 25 anni, per due anni consecutivi. Se negativo in tutte e due le rilevazioni, successivamente sarà sufficiente effettuarlo ogni 3 anni fino ai 64 anni, età in cui, se i pap test sono negativi, si può interrompere l'effettuazione dell'esame.
Il Pap-test può essere eseguito in qualsiasi momento del ciclo mestruale, ad esclusione della fase mestruale e nei giorni immediatamente precedenti o successivi alla mestruazione. Il momento migliore per effettuare il test è tra il decimo ed il ventesimo giorno del ciclo mestruale.
Devono essere passati almeno 24 ore dall'ultimo rapporto sessuale, almeno 2 giorni dall'applicazione vaginale di lavande, creme, ovuli, farmaci, almeno 5 giorni dalla visita ginecologica.
Affidabilità del test
L'elevata percentuale di falsi positivi e falsi negativi al Pap test è da imputare ad errori in fase di prelievo del campione, in fase di striscio e fissazione sul vetrino, in fase di trasporto e conservazione, in fase di lettura del vetrino al microscopio.
Per ovviare a questa alta percentuale di falsi negativi/positivi, è stato introdotto il ThinPrep. Il Thin Prep viene effettuato con una spatolina che è una via di mezzo tra spatola e citobrush) e questo consente il prelevo contemporaneo sia delle cellule attorno alla vervice, che di quelle presenti nel canale cervicale. La spatolina inoltre non viene più strisciata sul vetrino, ma inserita in un apposito contenitore con liquido di conservazione, in modo che il materiale prelevato venga raccolto totalmente e conservato senza dispersione, senza contaminazioni, senza errori di fissaggio o di conservazione.
L'analisi delle cellule viene fatta non solo col microscopio, ma anche col computer per ridurre le possibilità di errore umano.
Fino a poco tempo fa l'esame si basava sull'abilità del medico nell'esaminare le cellule prelevate al microscopio.
Da alcuni anni è disponibile un sistema di lettura computerizzato (sistema Pap-Net) che consente una maggiore precisione obiettiva. Questa nuova modalità di lettura computerizzata permette di ridurre di un terzo i falsi positivi.
Ciò nonostante il numero di risultati errati resta elevato.
In alcune regioni, per ovviare a questo problema al Pap test viene associato l'HPV-DNA test, che ricerca il DNA dell'HPV e rileva il sierotipo coinvolto.
Poiché il 50% delle donne ha avuto contatto con l'HPV, sarebbero tantissimi gli esiti positivi e ciò rischierebbe solo di incrementare l'allarmismo generalizzato e l'abuso chirurgico/terapeutico su tessuti sani. Considerato che solo una piccolissima percentuale delle donne infette svilupperà carcinoma e che questo sviluppo sarà molto lento, è molto discussa l'utilità di questo esame molto costoso come screening e si ritiene sia più sensato riservare questo esame ai soli casi dubbi e alle SIL che non guariscono in 6 mesi, per capire se è coinvolto un HPV ad alto rischio.