La storia di Daniela

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Re: La storia di Daniela

Messaggioda DanielaMUA » sab lug 16, 2011 10:50 am

mazza che popò di discorso ho tirato fuori :lol:

comunque sì, mi ritrovo quasi in tutto come steph.. ogni volta che mi avvicinavo al bagno e sapevo magari che c'era mio padre e mia padre sentivo mio padre che diceva 'che sta a entrà daniela? controlla un pò'.. e che la miseria, ma che me frega a me di entrare nel bagno mentre ce stai tu a piscia o a fa chissà che cosa.. e ancora adesso lo fa eh, ancora adesso se stiamo vedendo un film (dove siamo magari tutti presi) arriva la scena di sesso e lui bum e cambia.. ma cazz, e io che gli urlo 'papaaaa, ma sto vedendo il film, scusami eh, rimettilo'.. mi da terribilmente fastidio. ma è solo mio padre che è così, mia mamma è molto più tranquilla, con lei ho anche parlato a volte di sesso, ha una mentalità molto più aperta, ho un legame molto più forte con lei.. ma sta di fatto che ormai io mi trovo in imbarazzo con entrambi a guardare una scena di sesso con loro, sto lì che penso 'quando finisce?'.

per non parlare delle volte che li ho sentiti da piccola (e anche visti O.O uno shock che nemmeno si può descrivere), ricordo che mi mettevo il cuscino sulla testa, mi tappavo le orecchio e canticchiavo. che cosa triste a ripensarci.

(questo non so se raccontarlo, ma mi butto, faccio ancora tanta fatica a raccontarlo, nemmeno il mio fidanzato sa nulla) ma a 12 anni, ho avuto la badosta di vedere mio padre con un altra donna.. mi ha accusato della bolletta del telefono stra altissima 'stai troppo su internet' (quando era stato lui a fare tutte quelle chiamate a lei all'estero) e accusare me di aver perso il mio anellino d'oro che mi piaceva tanto (quando era stato lui a regalarlo a lei).. vedere mia madre soffrire, vederla entrare in depressione ed essere la sua unica persona vicina con cui confidarsi e piangere. sapere che lui voleva andarsene di casa con lei e poi cercare di riprendersi mia madre. ho sofferto, ho sofferto tanto.. e forse la sua presenza in casa ancora mi disturba, ho sempre sperato che mia madre si rifacesse una nuova vita, una vita felice.. ma non è mai successo.. le persone non fanno che chiedermi 'ma perchè non puoi vedere tuo padre? è così simpatico!', e io mi soffermo e dico solo un 'eh'. è iniziato tutto a 12 anni, ma questa è solo una piccola parte di tutta la storia.. e poi mi chiedono perchè non ti fidi degli uomini, perchè l'uomo che dovrebbe darti l'esempio è quello che ti ha più o meno reso infelice per la maggior parte dell'adolescenza.

ok forse sto andando fuori discorso. pardon.

riprendo con il dire che la mia prima volta anche per me è stata a 18 anni, purtroppo traumatica come ho detto prima (la mia vagina era un muro, chiusa, incollata, e già li mi sono sentita 'diversa', che c'era qualcosa che non andava in me). ho sempre visto la mia vagina come un corpo estraneo, come se c'era sì, ma per me non esisteva, non l'ho mai considerava, sapevo che serviva per urinare e per fare l'amore (doloroso e mai piacevole), ma mi dava fastidio l'idea e il pensiero di toccarmi o di sapere come fosse fatta.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Stephanie » sab lug 16, 2011 12:10 pm

ciao daniela, bella cosa aver tirato fuori quel groppone, quella storia può far parte del muro, un bel mattoncino, che se magari lo racconti un po' s'alleggerisce. I tradimenti dei genitori per i figli sono bei traumi, anche il mio ex (sempre lui) mi raccontò che suo padre si era innamorato di un'altra donna che lo stimolava mentalmente, e stava per mollare la famiglia, lui aveva credo 9-10 anni e aveva capito tutto, e lo aveva visto anche con lei, per questo motivo mi disse non avrebbe mai tradito una donna, perché aveva visto sua madre piangere, stare male, urlare con il marito e così via. Poi il tradimento era rientrato, il padre era tornato a fare il padre ed il marito, ma sono fratture profonde nella fiducia e non so come rimarginabili. Io ho avuto mia madre che dall'età di 15 anni mi ha ripetuto che lei non sopportava mio padre e se ne voleva andare, che lui l'aveva delusa, ma non lo faceva per colpa dei figli e perché senza lavoro (ed il lavoro non ce l'aveva per colpa dei figli, naturalmente....). Ci ho messo una vita a capire che lei non se ne è andata non per colpa mia ma per colpa sua, cioè la sua vita se l'è creata lei, non io, io sono nata punto e basta, è lei che non è stata capace di crearsi la sua autonomia mentale, fisica, economica, perché incapace di cambiare, perché incapace di avere pensieri felici. Un esempio: a 50 anni ha preso la patente insieme a me, è venuta a rompermi le palle pure lì, a lezione di scuola guida, abbiamo entrambe preso la patente, ma lei per la paura di guidare non l'ha mai usata e poi l'ha lasciata scadere. Io le dissi che le avrei fatto scuola guida, o di farsi fare altre scuole guide con i doppi pedali per prendere ancora sicurezza, ma lei niente, urlava che non voleva, risultato: senza mio padre o senza me lei non può andare da nessuna parte. Ora se penso a mio padre teso come un violino alle scene di sesso, o che cambiava canale, o che si agitava, mi viene da ridere, e sono diventata talmente libera che sono capace di ridere di lui ed ora loro sono talmente cambiati che posso anche ridere con lui di certe cose accadute. Io ho lavorato molto su di me, ed ho visto negli anni migliorare anche loro. Sono nati in famiglie dove l'unica legge era l'ubbidienza e le botte, pieni strapieni di sensi di colpa e paure, pochissime informazioni, religione dappertutto, hanno fatto ciò che hanno potuto ed ora, anche se ancora ci sono dei momenti di rabbia che devo lasciar andare, li guardo con tenerezza, ed anche loro si guardano ridendo a come erano. A 15 anni mi hanno schiaffeggiata perché sono tornata a casa da una festa alle ore 23, a piedi, era a due passi da casa, con 3 ragazzi, io mi ero fatta accompagnare da tutti e tre per non restare sola con nessuno, pensavo fosse meglio, invece mia madre mi ha vista tornare camminando con i 3 ragazzi ed in ritardo di 30 minuti e mi ha presa a schiaffi, io in quel momento ho avuto il mio primo orgasmo, un'iniziazione al piacere proprio da romanzo. Ora quando vede i vicini di casa darsi baci è tutta intenerita, io le ricordo come la pensava 25-20 anni fa e cosa ha fatto a me e lei sta zitta.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Frens » sab lug 16, 2011 2:12 pm

tanta solidarietà ragazze...purtroppo ci sono passata anche io..ho esperienze diverse ma cmq brutte con la mia famiglia..
possiamo solo cercare di migliorare noi stesse ed elaborare quello che ci è capitato :potpot: :potpot:

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Stephanie » sab lug 16, 2011 3:13 pm

io credo sia la storia di quasi tutte le donne, alle nostre mamme a livello educativo è stato fatto di peggio, e molte altre donne hanno vissuto violenze fisiche e psicologiche molto pesanti in seno alle famiglie. Le famiglie possono essere dei luoghi accoglienti come posti da incubo. Nei casi di cui stiamo parlando si è trattato più che altro di tabù, paure inutili inculcate, sono cose che si possono piano piano sciogliere, con il partner giusto, con la crescita interiore, con il dialogo anche con i genitori di oggi (se sono collaborativi), e anche con una sana risata appena si riescono a prendere le distanze con il tempo: l'immagine di mio padre teso davanti ad una scena un po' erotica di un film mi fa ridere un sacco :lol: loro si sono trovati da che non si poteva neanche parlare di sesso, alla televisione che invece il sesso glielo ha spiattellato in faccia (anche inviando messaggi distorti) e per giunta con i figli presenti, non deve essere stato facile. Magari si sarebbero potuti informare di più e avrebbero potuto chiedere aiuto nell'educazione, consultare qualcuno, ma per l'epoca loro chiedere aiuto ad uno psicologo, educatore, era come dire: sono pazzo. Noi siamo la nuova generazione e possiamo fare qualcosa di meglio, io non ho figli quindi non so come sarei con loro, di certo eviterei tabù, userei molto l'istinto e la naturalezza, penso che è importante non interrompere mai il dialogo con i figli perché i figli lo interrompono è a causa di sfiducia verso i genitori. Non deve essere stato facile avere dei figli adolescenti in una società che andava alla velocità della luce e gli toglieva tutti i loro capisaldi, tutte le loro regole e regolette basate solo sul 'no, non si fa' non funzionavano più. Alcune persone avevano accettato la sfida degli anni 60-70 di un erotismo più libero, altri si sono arroccati sugli antichi 'valori' (verginità fino al matrimonio, che avrebbe tagliato la testa al toro a tutti i problemi), tipo i miei, però si sono ritrovati figli normali, con istinti normali, con curiosità normali. Ho molto sofferto per aver dovuto fare tutto da sola, avrei tanto voluto una mamma-amica, con cui potermi confidare, aprire, chiedere, ci ho provato e mi ha detto di no, mi sono sentita rifiutata molto da lei, perché io ero molto comunicativa ed affettuosa, coccolosa, invece lei considerava l'abbraccio, dopo una certa età mia, una debolezza umana....il passato sta lì e perdono la sua durezza di cuore, perché so che il suo cuore era stato chiuso dalle botte ricevute in famiglia, da tutte le paure che le avevano inculcato verso il maschile, dal fatto che le dicevano che non l'avevano voluta, che lei era un errore, e che oltretutto era nata femmina, fosse stato maschio sarebbe stato meglio. Lei tutto questo l'ha preso per buono, ma poi è scappata da questa cultura, andando a vivere in una realtà più evoluta, poi sono arrivata io, un altro passo avanti verso la liberazione del corpo e dell'anima, magari un po' sofferta, ma continua. Chissà che tipo di bambina, che tipo di bambino, potrebbe scegliere di nascere in me? Io mi sento ogni giorno più pronta.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Rosanna » sab lug 16, 2011 7:58 pm

DanielaMUA ha scritto:(questo non so se raccontarlo, ma mi butto, faccio ancora tanta fatica a raccontarlo, nemmeno il mio fidanzato sa nulla)

Sono contenta che questo forum ti abbia ispirato fiducia sufficiente a liberarti di vecchi fantasmi.
Io ho avuto la tua stessa esperienza. Stessa età: 12 anni.
Lei aveva il mio stesso nome e una decina di anni più di me.
Da quel giorno ho odiato mio padre, non volevo più che si interessasse alla mia vita, mi faceva schifo bere dalla bottiglia sulla quale sapevo che si erano poggiate anche le sue labbra, a tavola ho cambiato posto spostandomi in quello più lontano da lui, una sua carezza sulla testa mi lasciava orripilata ed il solo contatto involontario mi disgustava. Mio padre fino al giorno prima era il mio punto di riferimento, mio padre era buono, paziente, intelligente, il mio confidente, il mio protettore, il mio idolo. Puff! Svanito tutto con quell'immagine che si è offerta alla mia vista. Ho perso la mia ancora, mi son sentita improvvisamente sola, disperata, vuota. Sono caduta in depressione e solo dopo un anno di psicoterapia ne sono uscita (dalla depressione, non dal trauma).Solo ora sono riuscita ad elaborare l'accaduto. Solo ora ho capito che se mio padre ha tradito mia madre qualche colpa ce l'aveva anche lei, anzi ora ritengo che quello era il minimo che mio padre potesse fare e che avrebbe dovuto proprio abbandonare mia madre in modo che entrambi si potessero rifare una vita degna di essere vissuta con entusiasmo e gratificazione. Invece hanno fatto entrambi una vita di merda, mio padre ora mi fa una gran pena; lui in fondo è stato solo la vittima di una moglie bambina, ossessiva ed egocentrica, e proprio ora che ho compreso le sue azioni, che ho riscoperto il suo antico valore non posso più manifestargli il bene che gli ho negato per 30 anni. Ora odio mia madre (mi ci son voluti 30 anni per capirlo e tanta psicoanalisi) per quello che mi ha fatto sopportare e per i problemi che mi sessuali che mi ha provocato (problemi di cui fino a poco fa incolpavo il tradimento di mio padre).


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Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Stephanie » sab lug 16, 2011 9:59 pm

quando c'è un tradimento si è entrambi responsabili, sia della perdita di attrazione, sia della scelta che si è fatta (magari quella non è la persona giusta per noi, o non lo è mai stata, o non lo è più), non c'è solo un responsabile, un 'colpevole'. Nel caso dell'ex suocero, io ho capito che lui aveva avuto bisogno di una donna intelligente che lo facesse sentire stimolato intellettualmente, l'ex suocera era intellettualmente poco stimolante, lui un gradasso bisognoso di plauso che aveva bisogno di sentirsi ancora importante, lei una moglie prevedibile nel suo ruolo imposto dalla società che magari tanto piaceva a lui quando l'ha sposata vergine e casta ma ora non andava più bene, lei una donna che però si stava pure crescendo da sola due figli ancora piccoli, lui pieno di doveri e desiderio di evasione, tanto amore per i figli ma tanta voglia di essere vivo, lei pure chissà quanto amore per i figli ma chissà quante rinunce per fare la mamma, insomma...in certi momenti gli equilibri vengono meno e scatta la risposta automatica del 'trovo la soluzione fuori da qui', in quel momento c'è sempre una donna/uomo che magari vale 1/4 della tua/del tuo, ma che in quel momento solo perché nuova/nuovo ti pare chissà che. Il tutto serve a spezzare il loop in cui si era caduti. I figli ne soffrono da cani, il mio ex mi raccontò che, piccolino, si nascose, aspettò l'amante e le tirò delle pietre urlando vai via, lascia stare mio padre, era una collega del padre e lui l'aveva identificata. Il padre poi tornò in famiglia, credo con minacce di suicidio da parte della moglie, e magari chissà anche grazie alle pietrate lanciate dal bimbetto, la madre rimosse il tutto e mi raccontò la storia un pomeriggio che eravamo sole io e lei, dicendomi che tanti anni prima una donna voleva suo marito ma che il marito non era interessato, io dissi 'sì sì' e feci finta di niente, ascoltando la sua favola che aveva bisogno di dire, in quanto ancora una bambina. Io in ex vedo ancora quel bimbetto che tira pietre. L'odio per il padre non lo ha mai elaborato e l'ha ritorto su di sé, insieme alla figura della madre. Una volta chiesi a mia madre cosa avrebbe fatto se avesse scoperto che mio padre la tradiva o se l'avesse lasciata, quando minimizzava la fine dalla mia storia. Lei mi ha risposto secca: dopo una vita insieme mi molla? lo picchio a sangue :lol:

Re: La storia di Daniela

Messaggioda DanielaMUA » dom lug 17, 2011 12:05 pm

Cavolo, mi sono praticamente rivista nel link che hai postato Ros.. sembrava che leggessi una cosa scritta da me.

E condiviso assolutamente tutto. In particolare (per il mio futuro) questa frase:
Che preferisco che a 16 anni diventi una cosiddetta "troia" soddisfatta e serena, piuttosto che una repressa sessuale con problemi di psicosomatizzazione dovuti a istinti e bisogni ingiustamente soffocati.


Sicuramente mia mamma ha un sacco di colpe, la incolpo di tante cose.. di non essersi svegliata, di essersi pianta troppo addosso, di essere arrivata ad avere una depressione troppo grande (veniva imboccata dalla suocera, perchè non reagiva più nemmeno ad un solletico, era immobile, morta), di aver portato sicuramente mio padre a fare quello che ha fatto, di avermi trasmesso tutto questo fastidio nei confronti di mio padre, di avermi trascinata ai pedinamenti di mio padre alle 6 di mattina e di notte, ansia ansia ansia ansia, troppa ansia, troppo dolore.. perchè sì, provavo dolore nel vederla soffrire, provavo dolore nel sapere che mio padre voleva andarsene con un altra, provavo dolore nell'essere arrivata a non credere più nel matrimonio e alla parola 'per sempre'. Ora invece provo solo un grande dolore.. e cioè quello di vederli ancora insieme, infelici.. preferivo che si separassero, ognuno per la sua strada, ognuno a rifarsi una nuova vita felice e serena. Mia madre mi dice sempre 'non ci siamo lasciati perchè avevamo te piccolina'.. balle, ora capisco che sono solo balle. Non vi siete lasciati perchè non avete avuto le pa**e per farlo.

Ora non so di chi è la colpa di tutti i miei problemi sessuali, se di mio padre, se di mia madre, se di entrambi, o se di un insieme di cose accumulate al tanto dolore e alla tanta ansia trasmessami in tutto l'arco della mia adolescenza. Ricordo solo che fino ai 14 anni non avevo amici, venivo presa in giro, e giocavo ancora con le barbie, mi nascondevo e non volevo che nessuno mi guardasse, volevo essere invisibile. Poi mi sono ritrovo così nel mondo dei maschietti, dei primi baci (ricordo che il primo bacio mi fece di uno schifo che stavo per vomitare), dei primi cortaggiamenti (che mi davano un fastidio tremendo).. preferivo il mondo delle barbie. E forse ancora tutt'ora preferisco quello. Che tutt'ora preferisco guardare un bel film che fare sesso, o stare sdraiata sul letto a parlare che fare sesso. e non so.. Vi sembra normale questa cosa a 26 anni?

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Frens » dom lug 17, 2011 12:36 pm

diciamo che normalmente io credo che ci siano momenti e momenti..momenti in cui è bello vedersi un film o coccolare e momenti in cui è bello far altro :sesso:
anche io ho iniziato a fare psicoterapia e quindi Dani il mio consiglio non può che essere quello di pensarci a fare un percorso simile. :potpot: :potpot:

Re: La storia di Daniela

Messaggioda rosi » dom lug 17, 2011 5:18 pm

Cara e con gli automassaggi come va? lo sai volevo imparare da te...ma sotto il pollice non fa un pò "strano" sentire i tessuti all'interno? a me si,e a volte ho paura....ma dai fammi coraggio....Ti abbbraccio..

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Rosanna » dom lug 17, 2011 8:13 pm

Rosi, leggere qualche post precedente e magari intervenire a proposito, no eh? ;)

Dany, mia madre è uguale alla tua: invece che tutelare i figli dal dolore nascondendo con ogni sforzo possibile il tradimento del padre, sbandierava alle figlie appena entrate nel delicatissimo periodo adolescenziale i misfatti del marito denigrandolo davanti alle figlie. L'importante non era il nostro benessere. Quel che le premeva di più era trovare alleate contro suo marito. Se ne fregava del fatto fatto che quell'uomo era nostro padre e che mai e poi mai avremmo potuto odiarlo. Apparentemente lo odiavamo, ma l'amore inevitabile nei suoi confronti cozzava con l'odio che mia madre voleva infonderci e forse questo conflitto si è trasformato nei nostri problemi attuali con l'altro sesso (io sono notoriamente asessuata, proprio come te!).
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Stephanie » dom lug 17, 2011 8:46 pm

"a notoriamente asessuata"....senti bella, secondo me, un paio de settimane de approfondimento co Mario e me diventi a pantera de Borzano!!!! :coool: :lol:

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Stephanie » dom lug 17, 2011 8:59 pm

riflettendo su questo argomento...dopo anni che ho sentito mia madre trattare da schifo mio padre, lamentarsi con me della sua inettitudine, egoismo, indifferenza, sfogarsi con aggressività contro di me perché io esistevo e quindi del fatto che lei non se ne era potuta andare, ho sviluppato pure io la tendenza al maltrattamento emotivo del maschio ed il terrore di impelagarmi in relazioni da cui non posso più fuggire, se legata da figli...siccome non frequentava amiche aveva deciso di parlarne con me, strafregandosene che quello fosse mio padre, non per spiegarsi e aprire un dialogo con me, ma per sfogarsi per la sua vita da "povera vittima" impotente nelle mani di questo "orribile mostro", per buttarmi addosso tutta la sua rabbia. Qualche anno dopo le ho spiegato, perché l'ho capito, che i veri orrendi mariti si drogano, si alcolizzano, hanno amanti, vanno a prostitute, attaccano malattie alle mogli, rubano, spendono tutti i soldi nel gioco, spariscono, le picchiano, le violentano, le feriscono, le offendono, le umiliano, le abbandonano, che lei non aveva avuto niente di tutto questo (mio padre s'è dedicato solo al lavoro, a mia madre, ai figli, alla casa e allo sport), niente che potesse motivare tutta la sua rabbia e vittimismo, che se era veramente così infelice perché si sentiva sola e le mancava l'appoggio emotivo ed una certa forza da parte di lui, se lui l'aveva delusa, avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche, riprendere il suo mestiere che poteva fare anche da casa, prendere i suoi figli e lasciare mio padre. Farlo davvero, e non minacciarlo e basta, facendo capire così a mio padre che le sue minacce erano solo parole ridicole.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda DanielaMUA » mar lug 19, 2011 7:58 pm

Esatto! Condivido appieno tutto quello detto da Stephi e da Ros.. è proprio così, mia madre non aveva amiche e quindi sfogava tutto il suo odio, tutto il suo dolore, tutto quello che avevo dentro con me, e io che accumulavo e accumulavo e iniziavo a vedere mio padre come un essere spregievole, poi nel crescere ho capito che con me comunque è stato / ed è un ottimo padre.. non mi fa mai mancare nulla, qualsiasi cosa gli dico 'papà mi vai all'altro capo di Roma a prendermi questo?' e lui parte, stravede per me, ha anche 'paura' forse di me, perchè ancora tutt'oggi si vergogna davanti alla figlia di aver fatto quello che ha fatto sapendo che io so tutto.. e questo è colpa di mia madre che mi ha messo in mezzo. Quello che rimprovero a mio padre ora è solo il fatto di avermi incolpato da piccola di alcune cose che in verità eran colpe sue, di avermi urlato in faccia su cose di cui io non c'entravo niente, di aver difeso la sua amante invece che la figlia, e di avermi fatto perdere fiducia negli uomini.

Ormai è andata così.. il passato non si può cambiare, ora come ora voglio solo guarire ed essere felice, trovare fiducia in me stessa, credere in me stessa, sentirmi donna e liberarmi da questi 'incubi' del passato. Magari con un aiuto.. non so, ce la posso fare.

Comunque oggi altra riabilitazione da Pesce, sempre dolorosa, madonna ragazzuole, che dolor che ho dentro.. al passaggio solo bruciorino leggero, ma dentro i muscoli mi fanno di un male che mi corrisponde fino alla pancia. Poi, non bastava... ho anche un bel colon irritabile, evviva.. ma vabè, lo sapevo (il mio medico di base me lo diceva sempre 'tu soffri di colon irritabile') ed oggi Pesce mi ha sentito la pancia mi ha fatto delle domande ed ha confermato anche lui e questo giustamente (nemmeno questo) mi aiuta con la vestibulodinia. Mi ha dato lo SpasmoXide, stasera lo inizio subito.

Poi abbiam parlato di mare :mrgreen: vabè, cose che sapete.. di evitare di fare il bagno quando l'acqua è troppo fredda, di non stare troppo in acqua.. vabè, tanto a Roma l'acqua fa schifo, quindi mi evito proprio il bagno. E invece di stare sotto al sole fa bene, perchè rilassa la muscolatura.. solo che, sapete che non ho capito una cosa: io gli ho detto che pensavo che il calore del sole facesse venire la cistite (non so, lo avevo letto da qualche parte) e lui mi ha detto 'c'è un collegamento sì, ma non è il calore del sole, ma il fatto che c'è un rilassamento, e quindi potrebbe venire la cistite per questo rilassamento improvviso' :humm: ho capito male o è così?

Aaah, mi ha consigliato tanto le terme, 'si vada a fare una giornatina alle terme' :mrgreen: Ci farò un pensierino sìsìsì.

Ultima terapia il 26, poi stop di agosto.

Rosì: sì, fa un effetto strano anche a me.. è normale, poi per me capirai, che per me la mia vagina è sempre stata un tabù, del tipo 'c'è ma non la voglio ne vedere ne toccare', mi ha sempre fatto senso anche mettermi un ovulo. Comunque vai tranquilla.. ti metti straiata (o anche semi sdraiata, Pesce dice che è meglio), inserisci tutto il pollice e spingi bene (anche se fa male, è normale), io pensavo di spingere tanto e invece spingevo poco poco, infatti quando mi ha spinto la mano pesce me ne sono resa conto.. fai 10 spintine a ore 7 e 10 a ore 5, e poi fai questo strusciamento sempre con il polliciotto da ore 7 a ore 5 avanti e indietro, come uno sfioramento ma spingendo leggermente. Prova prova, non deve venire perfettamente, tranquilla ;)

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Rosanna » mer lug 20, 2011 1:54 pm

DanielaMUA ha scritto:Quello che rimprovero a mio padre ora è...

Tu non hai mai sbagliato nulla nei confronti di tuo padre? Tuo padre ti ha forse odiata per questo? Credi che lui non abbia sofferto e non si sia pentito amaramente per il dolore che ti ha provocato (anche grazie al comportamento egoistico di tua madre, perchè il tradimento doveva essere una cosa che riguardava esclusivamente il loro rapporto di coppia moglie-marito, tu non dovevi essere coinvolta)? Nessuno è perfetto e questo sbaglio ha fatto crollare l'idea di perfezione che noi avevamo dei nostri papà. Nell'incapacità di accettare la loro non divinità e quindi la loro umanità, l'abbiamo trasformata in odio e l'abbiamo generalizzata a tutto il genere maschile rifiutando i rapporti sessuali, cioè la causa della perdita del nostro ideale maschile. Consideriamo che veniamo da famiglie dove il sesso era già visto e trasmesso con negatività, se ci aggiungiamo l'ulteriore valenza negativa che è stata ad esso associata a causa del tradimento, è facile comprendere la nostra mancanza di desiderio sessuale.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda clio77 » mer lug 20, 2011 11:25 pm

Rosanna ha scritto:Tu non hai mai sbagliato nulla nei confronti di tuo padre? Tuo padre ti ha forse odiata per questo?

mi chiedevo e riflettevo in silenzio...e nei confronti delle nostre madri/nonne/zie/sorelle/etc? Le quali a loro volta sono rimaste stritolate da ataviche secolari se non millenarie restrizioni, annullamenti di sé, privazioni, totali negazioni del ruolo immenso che hanno? Quando le spezzeremo queste catene? Queste costellazioni familiari? Cicli viziosi di karma negativi? Questi rapporti-catenaccio che fanno soffrire uomo e donna, bambini e bambine loro figli e a loro volta genitori allo sbaraglio? Bisogna anche avere gli strumenti per spezzarle le catene, bisogna possedere le tenaglie, e queste stesse catene hanno privato sia gli uomini che le donne di strumenti adeguati, costringendo entrambi i sessi in vite e vite e vite, generazioni, generazioni e generazioni infelici, insoddisfatte, perpetrando in un loop senza soluzione di continuità, SOB!, tutta questa sofferenza! Atroce sofferenza! Isolamento, morte della propria vera identità e ricchezza! Non con l'odio si spezzano le catene, ma anche questa è una scelta ( e non è assolutamente semplice provare a cambiare!!!!!!! Ma dolorosissimo e terribilmente pauroso!!!). Forse oggi abbiamo più strumenti per spezzare tutta questa sofferenza, forse più di ieri... che ne pensate al riguardo? :|
@Daniela.. mi spiace anche per la tua storia, ora ne capisco un po' di più..aiutati! Ti sono vicina :potpot:

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Stephanie » gio lug 21, 2011 3:23 pm

stavo per scrivere qualcosa di simile a quella che ha scritto clio, dopo aver rivalutato il padre, bisogna anche rivalutare la madre, anche loro hanno subito tutta una cultura, una educazione, uno stato sociale tremendo, tra sensi di colpe e paure, e la scelta tra l'adeguarsi alla cultura familiare o la solitudine totale, la crescita dei figli, l'incapacità di risolvere problemi grandi, sopratutto nell'educazione dei figli. Costrette ad essere 'frigide' prima, e scelte in spose proprio perché caste, e poi passare subito ad essere mogli e madri, senza mai acquisire una propria autonomia, una propria sessualità, a metà tra la cultura patriarcale e la liberazione sessuale femminile, che loro hanno visto con il binocolo, inadeguate prima ed inadeguate dopo, infantili, per questo egocentriche, egoiste mascherate sotto veli di bontà materna, talvolta sincera, talvolta costruita, una prigione dorata. Noi siamo la generazione che può fare un passo immenso, perdonando sia i padri che le madri. Perdonare le madri, dopo averle odiate fino in fondo, fino all'ultima cellula, è perdonare noi stesse, fino all'ultima cellula, perché noi siamo appunto donne. E quindi riversiamo la rabbia sul nostro corpo con sintomi infiammatori che colpiscono organi femminili. E' molto più difficile perdonare la madre perché da lei avremmo voluto il massimo, al padre, all'uomo si perdona prima e si perdona molto di più, da sempre, la "scappatella", l'assenza in famiglia, il lavarsi le mani dei figli, invece dalle mamme avremmo voluto la perfezione: protettiva, sicura di sé, aperta al dialogo, indipendente, bella ma materna, etc. E lo stesso pretendiamo da noi stesse. Io avrei voluto una mamma amica, a cui poter dire di essere innamorata di un ragazzino e a cui poter chiedere come conquistarlo, come piacergli, come avvicinarlo. Ci ho provato una volta, chiedendole di tenere il segreto tra noi, mia madre è andata a raccontare tutto a mio padre. Fine della fiducia, fine del dialogo, porte chiuse per sempre. Poi quella mamma amica lo sono diventata io per me stessa, e pure un po' per lei, ho dovuto fare un po' da mammina, sono sicura che ora mia madre sarebbe una nonna come io l'avrei voluta (e non ho avuto), ed io una madre come io l'avrei voluta (e non ho avuto), almeno a livello affettivo e comunicativo, ed un po' penso con invidia ai miei figli (perché loro avranno ciò che io non ho avuto? perché sono stata io a dovermi caricare di questo passaggio generazionale?). Ciò che mi manca è la sicurezza di sapere di riuscire a camparli i miei figli, le mie sono paure di ordine economico. Non riesco a campare me stessa, come potrei sostenere la mia prole? Ora mamma la vedo con tenerezza, quando mi parlava con odio e rabbia di mio padre, e ne parlava con me perché non sapeva con chi parlarne, era la piccola dentro di sé che non sapeva cosa fare, io ho ancora quel seme di rabbia contro gli uomini, ma ci sto lavorando. Le donne della mia famiglia, parlando di catene familiari, sono sempre state costrette ad affrontare da sole cose difficili, dalla bisnonna ragazza madre, alla nonna con il marito due volte prigioniero al fronte e figli da crescere in mezzo alle truppe tedesche, e poi mia madre, completamente soffocata in ogni espressione di femminilità, se non quella permessa alle donne, cioè quella del ricamo, del cucito, della cura della casa. Tanta rabbia accumulata, perché se sono gli uomini che scappano, o muoiono, o vanno al fronte, sono le donne che restano e soffrono: per i mariti, per i figli, per il loro corpo violato, generazioni dopo generazioni. Non si cancellano con una lavata di spugna televisiva migliaia di anni di repressione femminile. Per mia madre la vita da casalinga è stato un orrore, lei voleva studiare e avere una professione che le portasse maggiori opportunità, non sapeva cosa fosse lavorare in un'azienda, lei pensava di stare in un incubo, invece era superprotetta da mio padre, privilegiata perché ha potuto crescere i figli e ha potuto avere suo marito molto vicino. Totalmente passiva, attendeva che il lavoro le cadesse dal cielo, mentre costringeva me ad essere un soldatino: brava a scuola, brava a casa, brava fuori casa, studiosa, educata, ordinata, laureata, colta, umile, carina ma non troppo bella, un'immagine flessibile a seconda delle esigenze (per mio padre: bella da mostrare con orgoglio ai parenti; per entrambi: non troppo bella da poter sembrare una poco di buono, per mia madre: un po' maschietto, cancelliamole ogni femminilità così si taglia la testa al toro, rendendola più brutta di quello che è e maschietta gli uomini non si avvicineranno a lei, cosa che era già stata fatta a lei...), ed intanto dove sono finite tutte le sue paure, le sue mancanze di radici, le sue timidezze? nelle mie pelvi

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Rosanna » sab lug 23, 2011 10:54 pm

ogni errore ha sempre le sue attenuanti che lo possono giustificare, ma a mio parere chi sbaglia paga e raccoglie ciò che ha seminato. Solo così si interrompe il loop plurigenerazionale!
Basta col dogma "ama tuo padre e tua madre" solo perchè ti han messo al mondo e ti hanno nutrito, perchè il pane con cui ti han cresciuta era condito col veleno che di madre in figlia è stato tramandato. Nessuno è perfetto, ma sorvolando (fingendo un perdono che si trasformo solo in somatizzazione) non si cresce, non ci si stacca da un sistema marcio fino all'osso, non si permette a chi ha sbagliato di crescere con/tramite te, non si guarisce.
Non io.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Frens » dom lug 24, 2011 11:36 am

cosa ti ha fatto "guarire" Ros?

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Rosanna » dom lug 24, 2011 5:03 pm

Il mannosio! ;)
...Fisicamente.
Per il resto sono ancora sotto terapia...
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: La storia di Daniela

Messaggioda Stefania 69 » dom lug 24, 2011 10:45 pm

Stephanie ha scritto: dalle mamme avremmo voluto la perfezione: protettiva, sicura di sé, aperta al dialogo, indipendente, bella ma materna, etc.


Leggo in silenzio e non intervengo un po' per cronica mancanza di tempo (quel poco cerco di dedicarlo il piu' possibile alla moderazione, a scapito di tanto altro di interessante sul forum...), un po' perche' rifletto sulla mia storia familiare

Non hai idea di quante volte leggendo di tante esperienze io mi sia sentita privilegiata. Per la famiglia che ho avuto, non perfetta, intendiamoci, nessun umano lo e', e neppure esente da casini di vario tipo.

Tu pero' nelle righe che ho citato hai dipinto il ritratto di mia madre. Non che una donna del genere sia esente da difetti (anzi) o non generi problemi, magari di altro tipo, ma davvero, mi sento fortunata.

Sara' per questo che son cresciuta tutt'altro che asessuata? :sesso:


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