Echinacea. Interazioni farmacologiche
(a cura di Alessandro Oteri, Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia, Università degli Studi di Messina)
Aggiornato al 31/07/2007
Le radici e le parti aeree di Echinacea angustifolia, Echinacea pallida ed Echinacea purpurea vengono utilizzate nella profilassi e nel trattamento adiuvante dei sintomi influenzali, del raffreddore e delle infezioni croniche delle vie respiratorie superiore e del tratto urinario (1,2).
Studi in vitro hanno evidenziato la capacità degli estratti di echinacea di inibire in maniera significativa le isoforme CYP3A4 e CYP1A2 del citocromo P450 (3). In realtà, gli effetti dell’echinacea sul CYP3A4 sono complessi. Dati in vivo suggeriscono che gli estratti della pianta sono in grado di inibire il CYP3A4 intestinale e di indurre quello epatico (4).
Per effetto dell’azione sul CYP3A4, l’echinacea è in grado di inibire il metabolismo del midazolam mentre agendo sul CYP1A2 la pianta inibisce il metabolismo della caffeina. L’inibizione di tali enzimi da parte dell’echinacea può essere rilevante dal punto di vista clinico specialmente nei casi in cui i suoi estratti vengano somministrati in concomitanza a farmaci che presentano un basso indice terapeutico (5). Sulla base di tali evidenze, l’echinacea dovrebbe essere utilizzata con cautela nei pazienti trattati con farmaci metabolizzati da questi sistemi enzimatici.
Per effetto della sua attività farmacologica, l’echinacea può dare interazioni farmacocinetiche con farmaci che alterano il sistema immunitario (6). L’uso della pianta dovrebbe essere evitato in pazienti trattati con farmaci antineoplastici, inibitori della proteasi, inibitori nucleosidici e non nucleosidici della trascrittasi inversa, corticosteroidi o immunosoppressori (7). Inoltre, poiché molti di questi farmaci vengono metabolizzati dal CYP3A4 non è da escludere la possibilità di interazioni farmacocinetiche con gli estratti di echinacea.
Alcune specie di echinacea possono contenere alcaloidi pirrolozidinici composti epatotossici, presenti spesso come contaminanti, i quali, agendo attraverso la deplezione di glutatione, possono aumentare il rischio di tossicità epatica specialmente in pazienti trattati con paracetamolo (8). Pertanto, nei casi di somministrazione concomitante di paracetamolo e prodotti a base di echinacea è necessario monitorare i pazienti nei confronti di eventuali segni o sintomi di epatotossicità (9).
Bibliografia
1. Jellin JM et al., eds. Pharmacist's letter/prescriber's letter natural medicines comprehensive database.
www.naturaldatabase.com 2. Capasso F, Grandolini G, Izzo AA. Fitoterapia. Impiego razionale delle droghe vegetali. Ed. Springer; 3a edizione.
3. Budzinski JW et al. An in vitro evaluation of human cytochrome P450 3A4 inhibition by selected commercial herbal extracts and tinctures. Phytomedicine 2000; 7: 273-82.
4. Gorski JC, et al. The effect of echinacea (Echinacea purpurea root) on cytochrome P450 activity in vivo. Clin Pharmacol Ther 2004; 75: 89-100.
5. Hansten PD, Horn JR. Top 100 Drug Interactions Monographs. In: The Top 100 Drug Interactions - A guide to Patient Management. 2007 Edition. Freeland, WA: H&H Publications; 2007: 4—141.
6. Melchart D, et al. Results of five randomized studies on the immunomodulatory activity of preparations of Echinacea. J Altern Complement Med 1995; 1: 145—60.
7. No authors listed. Are echinacea and HIV not a good mix? Treatment update 1999; 11: 3.
8. Abebe W. Herbal medication: potential for adverse interactions with analgesic drugs. J Clin Pharm Ther 2002; 27: 391—401.
9. Miller LG. Herbal medicinals: selected clinical considerations focusing on known or potential drug-herb interactions. Arch Intern Med 1998; 158: 2200—11.
http://www.farmacovigilanza.org/fitovig ... ni/003.asp