da Deida » sab nov 24, 2018 11:05 am
Questa settimana ho fatto il controllo da pesce.
Sono molto contenta per come si è comportato il professore, a tratti mi è parsa una seduta psicologica più che un controllo urologico.
Sono due anni che lo conosco, ma se ripenso alle prime volte in cui l’ho visto e pensavo che fosse austero come la maggior parte dei medici.. poi grazie a voi che scrivevate della sua disponibilità e umanità, mi sono sempre più sbilanciata, fino ad arrivare ad oggi che mi sono persino messa a piangere parlando con lui.
In maniera calma e tranquilla sa sempre dare la risposta giusta, che a me sembra ragionevole (non come quando qualcuno per consolarti dice cose senza senso).
Veniamo a noi.
Gli ho detto che erano due anni di visite e che io, siccome lui mi aveva detto che le neuropatie passano in circa due anni, mi ero data questo “timing” mentale. So che due anni è un tempo medio, ma io per sopportare tutte le rinunce a cui mi sottopongo ho sempre adottato la visita successiva (sempre dopo 4 mesi più o meno) come tempo per fare sacrifici e come punto di controllo e così facendo sono arrivata ai due anni di cure.
Gli ho parlato delle rinunce a partire dagli accorgimenti più sciocchi e per finire con quelli più pesanti.
Gli ho detto che ho ripreso a studiare e che quando mi sono seduta sulla mia sedia con un cuscino piccolo ho avuto le sensazioni di taglio nel basso ventre. Poi ho messo un bel cuscino e adesso posso studiare in pace.
Questo è un esempio di accorgimento e il dottore mi ha portato un esempio di un amico che ha avuto problemi al pudento, poi ha cambiato moto e non ha avuto più problemi.
Abbiamo parlato dell’abbigliamento, del fatto che adesso nel we mi concedo anche i tacchi. Del fatto che non posso indossare i pantaloni e che quando entro in un camerino dopo 5 minuti che provo un leggins mi rendo subito conto se mi può dare fastidi o meno, perché subito lo sento scomodo.
Gli ho detto anche che lo scorso anno riuscivo ad usare le calze senza cuciture, mente quest’anno le sento scomode Perchè mi fanno sentire compressa. Secondo lui potrebbe essere una sensazione che possono sentire le donne a prescindere dalla vuvlodinia. Fatto sta che a me i collant fanno sentire compressa sia a livello di natiche che di vagina. Infatti gli ho anche dett che dopo una giornata in collant metto l’ansiolin e quel movimento di allargare l’introito mi da sollievo.
Poi siamo arrivati allo sport.Gli ho detto che mi sto limitando alla posturale, che trovo essenziale. Lui mi ha detto che posso osare un pochettino, che non devo stare come i primi giorni
E infine abbiamo parlato della rinuncia più pesante... quella relativa ai rapporti. Gli ho detto che sono bloccata, che se anche mi piace una persona, la respingo Perchè ho il terrore di tornare a due anni fa.
Mi ha detto che è una reazione comunissima, perché a molte persone viene il terrore. Ha cercato di sdrammatizzare la paura dicendomi che se ci provassi e avessi dolore, sarebbe un dolore circoscritto a quell’occasione. Proprio come quando faccio i miei test e le mie prove con i pantaloni o con i tacchi: se va male non torno a due anni fa, perché poi i sintomi rientrano. Della serie che se provo dolore alla penetrazione, interrompo.
Poi gli ho detto che la mia paura non è provare paura alla penetrazione, ma avere le cistiti post-coitali. Mi ha risposto di usare il mannosio, che in buona parte dei casi previene.
Ha detto che le cistiti post-coitali vengono a chi ha una vulvodinia florida. Quando la vulvodinia è guarita o sta guarendo, le cistiti scompaiono.
Ha detto che se anche mi venisse la cistite, potrei prendere un antibiotico leggero e non dovrei ricadere nella disperazione di due anni fa.
Io ho detto che trovo proprio difficile raccontare ad una persona che conosco da poco la mia storia. Mi ha detto che non devo necessariamente raccontare tutta la mia cartella clinica ad una persona. Di utilizzare il gel ai rapporti, però boh io trovo complesso anche dire di dover usare il gel, sinceramente.
Il prof sostiene di non dover scoprire tutte le carte subito, ma di farlo solo se il rapporto diventa stabile e se la persona si rivela sensibile.
Poi visita.
Ha controllato se mi dava fastidio il passaggio, poi ha provato con due dita, forse per controllare se la zona è pronta per i rapporti.
Mi ha detto che la zona non è molto estensibile. Ma io fino a tre anni fa avevo rapporti normalmente, non ho mai pensato di avere una vagina poco estensibile.
I muscoli ha detto che stanno bene.
Ha detto che prima di un rapporto devo dare per un minuto il comando a rilasciare.
Mi ha anche detto che potrebbe essere utile per me utilizzare un dilatatore, Tipo a cubi crescenti, per prendere confidenza con la zona. Non quelli per il vaginismo. Non so bene.
Il giorno dopo la visita sono stata un po’ indolenzita.
Alla fine devo scalare il Laroxyl lentamente fino a 8.
Continuo con Ansiolin.
Continuo con B12.
Appuntamento ad aprile. Dovrei anche cercare di avere un rapporto, almeno per il prof, così può farsi un’idea sull’efficacia della terapia.