Approfondimento sulla C.I.

Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 11:02 pm

Edit: 20/11/2015
Abbiamo inserito nel sito un nuovo argomento relativo alla cistite interstiziale.
Lo scopo che mi sono preposta scrivendo questo articolo è da una parte quello di fornire tutte le nozioni che riguardano la patologia e dall'altra mitigare il terrore di chi approda qui con la convinzione di esserne affetta.
Pertanto ne consiglio la lettura a tutte coloro che vivono con l'angoscia di avere la CI.
http://cistite.info/la-cistite-interstiziale.html
Buona lettura.
Rosanna


Volendo approfondire quest'argomento, posto quello che sto trovando. [fonte: http://www.helpsalute.it/DettaglioNewsA ... icolo=1927 ]
Data di pubblicazione: 22/04/2008 14.41.51

La Cistite Interstiziale (CI) è una malattia cronica che colpisce l’interstizio della parete vescicale, cioè lo spazio che esiste tra la muscolatura della vescica (detrusore) e il rivestimento interno della vescica (mucosa).

La cistite interstiziale colpisce soprattutto le donne (9:1) e solitamente insorge tra i 30 ed i 70 anni.
La Cistite Interstiziale di tipo non ulceroso si presenta nel 90% dei pazienti, mentre la forma più severa colpisce solo il 10% dei soggetti affetti ed è caratterizzata alla presenza delle ulcere di Hunner, lesioni che coinvolgono tutti gli strati della parete vescicale e che appaiono come macchie di color marrone-rosso sulla mucosa della vescica.

L’esatta causa della Cistite Interstiziale non è nota.
Molto probabilmente è dovuta all’assenza di glicosaminoglicani, che costituiscono lo strato mucoso che riveste e protegge l’urotelio (la mucosa interna che riveste la vescica). I glicosaminoglicani sono altamente idrofili e protettivi; essi mantengono una barriera protettiva acquosa tra il lume della vescica e l’urotelio, proteggendo quest’ultimo dall’attacco di batteri, microcristalli, ioni, proteine e altre sostanze presenti nell’urina. Tali sostanze sono infatti irritanti e possono danneggiare l’urotelio, causare infiammazione, irritazioni tissutali, degranulazione dei mastociti e depolarizzazione dei nervi sensori, con conseguente urgente bisogno minzionale e dolore.
Tale possibile eziologia della cistite ha fornito le basi per il trattamento con sostituti dei glicosaminoglicani, quali il sodio pentosano polisolfato (somministrazione orale), l'eparina o l'acido ialuronico (somministrazione intravescicale).
Un’altra possibile causa della Cistite Intersteziale è la presenza di anomalie nei mastociti, il cui numero aumenta considerevolmente nella vescica dei soggetti affetti. Ricordiamo che i mastociti svolgono un ruolo principale nelle reazioni allergiche e infiammatorie nei diversi tessuti, in seguito alle quali vi è il rilascio di istamina e di altri mediatori come prostaglandine, leucotrieni, triptasi, che a contatto con la muscolatura liscia e con l’epitelio vascolare, causano dolore, gonfiore, aumento dell’apporto sanguigno e successivamente formazione di cicatrici e riduzione del volume dell’organo coinvolto.

I sintomi della Cistite Interstiziale sono di solito lentamente progressivi e si aggravano nel corso di mesi o anni, comprendono forte dolore o bruciore vescicale, urgenza e frequenza minzionale (addirittura i soggetti affetti possono arrivare ad urinare fino a 50 – 60 volte durante il giorno e 20 – 30 volte durante la notte per la ridotta capacità vescicale), dolore sovrapubico, dolore pelvico cronico. I sintomi sono simili a quelli delle comuni infezioni della vescica, ma in questo caso non è possibile evidenziare un’infezione e la terapia antibiotica non è efficace.
La maggioranza dei pazienti affetti da cistite lamenta, nell’area sovrapubica, dolore o senso di pressione che scompaiono lentamente dopo la minzione, per poi ritornare di nuovo quando la vescica si riempie e talvolta purtroppo il dolore non scompare affatto. Il dolore può anche essere avvertito nell’area pelvica, ai genitali e attorno al retto e se la necessità di urinare non viene immediatamente soddisfatta, può diventare insopportabile. In una piccola percentuale di casi si possono osservare anche aree fibrotiche e ulcerazioni della mucosa interna che riveste la vescica.
Il continuo bisogno di urinare priva spesso del sonno i soggetti affetti dalla malattia, ciò causa affaticabilità, ansia e depressione.
Dalla cistoscopia si rivela una parete vescicale anormalmente spessa, aree di infiammazione, aree emorragiche e fibrosi del rivestimento mucoso interno. L’infiammazione può indurre diverse modificazioni a carico dei tessuti, tra cui la sostituzione fibrosa della parete muscolare, l’assottigliamento e la discontinuità della mucosa, la proliferazione capillare e la degenerazione dei vasi sanguigni attorno alla vescica.
A volte i sintomi possono aumentare d’intensità dopo l’assunzione da parte del paziente di particolari cibi come caffè, alcol, agrumi, pomodori e cioccolato.

Diagnosi e trattamento della Cistite Interstiziale [vedi approfondimento]

Data di pubblicazione: 22/04/2008 14.41.51
Diagnosi e trattamento della Cistite Interstiziale

è un processo lungo e complesso anche a causa della grande variabilità dei sintomi che la caratterizzano.
La conferma che si tratti di CI dipende dai risultati dell’esame cistoscopico. Durante questo esame, viene effettuata un’idrodistensione della vescica che consiste nel riempimento con soluzione salina o acqua distillata, fino al raggiungimento della massima capacità vescicale; il tutto è svolto sotto anestesia totale. Attraverso tale esame possono apparire emorragie localizzabili o fessurazioni sanguinanti chiamate glomerulazioni.
Le biopsie sono indicate nei pazienti con sospetta CI per:
- escludere specifiche patologie della vescica come carcinoma, displasia o tubercolosi;
- confermare un’infiammazione delle pareti vescicali;
- identificare sottogruppi di pazienti (ad esempio quelli con quantità eccessive di mastociti o eosinofili).

Non esiste una cura specifica per la cistite interstiziale.
La terapia è solo palliativa ed è individuale. Essa comprende trattamenti orali, intravescicali e adiuvanti.

Il trattamento orale comprende:
- antidepressivi triciclici, che vengono utilizzati per controllare la sintomatologia dolorosa;
- antistaminici, se si pensa che la CI abbia un'origine allergica.
- anticolinergici, analgesici urinari, calcioantagonisti e anticonvulsivanti.

Il trattamento intravescicale consente un’elevata concentrazione della sostanza nella vescica, elimina il problema del basso livello di escrezione urinaria e riduce gli effetti collaterali dovuti ai farmaci somministrati oralmente.
Il farmaco più comunemente utilizzato e l’unico autorizzato dall’FDA americano per il trattamento della CI è il dimetilsulfossido (DMSO), che sembra avere proprietà analgesiche e miorilassanti. I suoi effetti sono comunque temporanei.
Si può ricorrere anche all'uso dell'acido ialuronico, in quanto ripara lo strato mucoso danneggiato e riduce il dolore e la frequenza minzionale.

Qualora il dolore urogenitale associato alla malattia sia particolarmente grave, la stimolazione elettrica per via transcutanea (TENS unit) può essere utilizzata per bloccare la trasmissione nervosa degli impulsi dolorosi.
Quando la sintomatologia non recede con il lavaggio vescicale o con la terapia medica, si può aumentare la capacità della vescica con un intervento chirurgico:l' ileocistoplastica o sigmoidoplastica/uretero-sigmoidostomia, che incrementa le dimensioni della vescica utilizzando un tratto di intestino tenue o del colon.
Nei casi estremi è necessaria la cistectomia, con l’abboccamento degli ureteri al piccolo o grosso intestino.

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 11:05 pm

Dal sito dell' AICI:
Cos'è la Cistite Interstiziale?La Cistite Interstiziale (CI), denominata anche Sindrome Dolorosa della Vescica (Painful Bladder Syndrome -PBS), Sindrome del Dolore Vescicale (Bladder Pain Sindrome - BPS) o Sindrome della Ipersensitività Vescicale (Hypersensitive Bladder Syndrome - HBS), è una condizione che può diventare seriamente invalidante di infiammazione cronica dolorosa della parete vescicale, caratterizzata da dolore pelvico, pressione o disagio legato alla vescica associato a sintomi del basso tratto urinario come un persistente ed urgente bisogno di urinare da almeno sei settimane, in assenza di una comprovata infezione e di altre ovvie patologie. Il dolore può essere localizzato a livello vescicale, uretrale, vaginale, perineale, prostatico, testicolare, perianale, addominale e talvolta lombo-sacrale che può diffondersi fino agli arti inferiori. I sintomi possono essere presenti singolarmente o, nei casi più severi, anche contemporaneamente, possono essere intensi al punto da non regredire neppure con le terapie utilizzate normalmente per il dolore impedendo di poter avere una regolare vita relazionale, sessuale e lavorativa.



La CI può essere in alcuni pazienti una malattia specifica dell'organo (vescica) e in altri una malattia sistemica. La CI può essere estremamente invalidante. Inoltre, da uno studio condotto negli Stati Uniti su questa patologia, è emerso che i pazienti affetti da CI in stadio avanzato conducono una qualità di vita addirittura più difficile dei pazienti in dialisi. E' pertanto indispensabile giungere il più tempestivamente possibile ad una diagnosi corretta che consenta la possibilità dell'instaurarsi di una adeguata terapia, prima che la progressione della CI provochi a livello della vescica un danno irreversibile.



Può colpire donne, uomini e bambini di tutte le età, razza e sesso anche se è più frequente nella donna in un rapporto di 5:1 rispetto al maschio. Si sospetta che queste stime siano molto al di sotto della realtà perché nel maschio la CI può spesso essere scambiata per prostatite cronica o sindrome del dolore pelvico cronico. Dati statistici dimostrano che un paziente affetto da CI/PBS impiega una media di 5/7 anni dopo aver consultato almeno 4/5 specialisti tra ginecologi ed urologi prima di arrivare ad una diagnosi sentendosi spesso dire che tutto dipende dallo stress e che il problema è solo nella "loro testa".

Quella che originariamente era considerata una malattia prevalentemente della vescica, è ora considerata una sindrome di dolore pelvico cronico che può iniziare come un processo patologico che parte dalla vescica nella maggior parte dei casi e che, se non adeguatamente trattata o se diagnosticata in estremo ritardo, si può sviluppare e trasformare in una malattia che nemmeno un intervento demolitivo di cistectomia riuscirebbe a risolvere.



La CI determina modificazioni strutturali a livello della parete di tale organo che comportano un progressivo deterioramento dell'attività vescicale fino ad una completa defunzionalizzazione, qualora non venga diagnosticata tempestivamente. Tale patologia si traduce in un quadro clinico progressivamente aggravantesi che ha inizio con i sintomi tipici di una cistite, che progressivamente incrementano la loro intensità con aumento della frequenza minzionale ( fino a 80), urgenza ed intenso dolore vescicale sovrapubico che non risponde alle più comuni terapie farmacologiche. Si associa spesso a patologie come la Fibromialgia, la Sindrome della Stanchezza Cronica, la Sindrome dell'Intestino Irritabile, il morbo di Chron, la Vulvodinia, l'Emicrania, l'Endometriosi, la Sindrome di Sjogren, il Lupus Eritematoso, le Prostatiti Croniche, le Disfunzioni del Pavimento Pelvico. L'eziologia di tale malattia è ben lungi dall'essere chiarita e questo limita le possibilità terapeutiche sinora a disposizione. La CI è una malattia fortemente invalidante e sconosciuta alla maggior parte dei medici.

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 11:06 pm

La Cistite Interstiziale e le Sindromi correlateE' oramai consolidato che la CI abbia conquistato uno spazio importante in ambito urologico sia nella ricerca e sia nella pratica clinica. Ma molti ricercatori sono oramai convinti che solo superando e guardando oltre la vescica sarà possibile fare un ulteriore passo in avanti nella ricerca poiché la CI sembra essere una sindrome sistemica con una molteplicità di sintomi legati al dolore vescicale. La ricerca ha infatti dimostrato che la CI spesso si associa e si sovrappone a condizioni patologiche croniche sovrapponibili alla CI stessa.



Ma noi non siamo sorpresi da questa scoperta. In uno studio condotto dall' AICI attraverso dei questionari, risulta infatti che il 70-75 % delle persone affette da CI, riferisce disturbi apparentemente non correlati alla vescica che fanno capo ad altre malattie croniche come:


• sindrome dell'intestino irritabile (IBS),
• fibromialgia (FM),
• sindrome della fatica cronica (CFS),
• vulvodinia (V),
• prostatite cronica (CP),
• endometriosi (E),
• disfunzioni del pavimento pelvico (PFD),
• disordini dell'articolazione temporomandibolare (TMJ),
• emicrania (M)
• allergie (AL)



Già nel 1949 fu notato che le allergie erano più frequenti tra le persone affette da CI piuttosto che nel resto della popolazione. Nel 1997 un altro studio descrisse che alcune malattie erano più frequenti tra i pazienti con CI e più recentemente si calcolò che le Allergie erano più frequenti tra i pazienti con diagnosi di CI (40.6%) rispetto a quelli che non l'avevano (22.5%), che la Sindrome dell'Intestino Irritabile era più frequente nel 25,4% rispetto al 2,9%, che la Fibromialgia era più frequente nel 12,8 % rispetto al 3,2% e così per altre condizioni.


Si è visto anche che alcune condizioni come le allergie, le emicranie, l'asma e la sensibilità cutanea si manifestano prima dei sintomi della CI, Al contrario condizioni come la fibromialgia o la sindrome della fatica cronica si manifestano dopo la diagnosi di CI. I sintomi di queste condizioni possono a volte soprastare quelli vescicali e, come si può immaginare, possono giocare un ruolo importante nel peggioramento dei sintomi della CI.

Trattare queste condizioni è quindi importante quanto trattare la CI.


L'obiettivo principale verso cui sta andando la ricerca (Progetto MAPP) è scoprire in che modo e perché queste condizioni siano spesso associate, quali siano i denominatori comuni, per andare oltre all'organo vescica e curare la causa o le cause che scatenano tali meccanismi con trattamenti più efficaci.

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 11:07 pm

Interessante:
Il Progetto MAPP - “Approccio Multidisciplinare del Dolore Pelvico”L' Istituto Nazionale della Salute degli USA (NIH) ha finanziato ed inaugurato a Giugno 2008 a Bethesda (Washington), il Progetto denominato "Approccio Multidisciplinare del Dolore Pelvico" (MAPP).
Nel Dicembre del 2007 l' NIDDK (il dipartimento urologico all'interno dell'NIH) ha organizzato il primo Meeting sul Dolore Pelvico Cronico Urologico, dal quale è emerso che la ricerca futura avrà bisogno di cambiare rotta.
1) Incorporare la diagnosi di base con le malattie sovrapposte alla CI in tutti i protocolli urologici
2) Esplorare in maniera più approfondita le relazioni tra la CI e le malattie spesso associate
3) Sviluppare dei protocolli che saranno condivisi da un medico di medicina generale e non limitarli ad uno specialista di un organo specifico
Nel mese di Giugno successivo si svolse quindi un Workshop chiuso solo per esperti mondiali e furono inviate a partecipare dal Governo Americano anche le rappresentanti delle Associazioni di pazienti di tutto il mondo (Europa, Asia e Nord America).
L'obiettivo era assemblare un team di esperti internazionali in urologia, gastroenterologia, reumatologia, epidemiologia, medicina interna, scienza comportamentale ed altre discipline nel tentativo di caratterizzare le due più comuni sindromi urologiche di dolore pelvico cronico: la CI e la Prostatite Cronica (CP)/ Sindrome del Dolore Pelvico Cronico (CPPS), di indagare che tipo di relazione ci sia tra la CI e le sindromi correlate e se partano tutte da una comune patofisiologia.
Il Dr T. Buffington dell'Università dell' Ohio State ha focalizzato l'attenzione sullo stress e sul sistema di risposta dello stress (SRS). Spesso lo stress è definito come "stimolante di un esperienza emozionale e fisiologica" ma forse dovrebbe essere più accuratamente definito come un meccanismo che attiva il SRS e che può affliggere la vescica. Il SRS può essere una malattia allostatica con un ruolo attraverso il meccanismo epigenetico che apre la strada per ulteriori approfondimenti scientifici nella ricerca clinica e di base diventando parte del MAPP.
Esistono opinioni scientifiche sufficientemente accreditate sulla possibile relazione e sul denominatore comune tra CI ed alcune sindromi correlate spesso associate alla CI come la Fibromialgia, La Sindrome della Stanchezza Cronica, La Sindrome dell'Intestino Irritabile, l'Endometriosi, la Vulvodinia e così via.

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda clio77 » dom gen 24, 2010 11:12 pm

F.A.Q.
Le 10 domande più frequenti

CI SONO TIPI DIFFERENTI DI CISTITE INTERSTIZIALE?
C’E’ UNA CONNESSIONE TRA CI E UTI?
LA CI PROGREDISCE NEL TEMPO?
QUALI SONO LE MIGLIORI TERAPIE PER LA CI?
LA CI E’ COLLEGATA CON ALTRE MALATTIE?
LA CI E’ EREDITARIA?
IN CHE MODO LA CI INTERFERISCE CON LA VITA SESSUALE?
ILA CI PORTA AL CANCRO DELLA VESCICA?
SOFFRO DI CI GRAVE. E’ INDISPENSABILE ASPORTARE LA MIA VESCICA?
QUANDO SI TROVERA’ UNA CURA?


CI SONO TIPI DIFFERENTI DI CISTITE INTERSTIZIALE?

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La letteratura americana sulla CI ha classificato i pazienti affetti da questo disturbo in 2 gruppi: quelli con forma ulcerosa e quelli con forma non ulcerosa. La letteratura europea ha classificato molto più recentemente altri sottogruppi con possibili associazioni tra loro includendo la presenza o meno di mastcellule nel detrusore associata con altre pecularietà ed individuando 9 tipologie di CI.
Le caratteristiche che sono state individuate per classificare i sottogruppi della CI, possono avere eguale o anche maggiore importanza che la presenza o meno di ulcere, specialmente per la selezione dei trattamenti, e questi sono:


•mastocistosi del detrusore (concentrazione crescente di mastcellule nella parete della vescica);
•la capacità della vescica in anestesia;
•presenza di infiltrati infiammatori o fibrosi infrafascicolare;
•glomerurations;
•la sintomatologia (se preminente il dolore piuttosto che la minzione frequente) ;
•il quadro funzionale.
Ci sono perciò molti modi di classificare i pazienti che possono essere di maggiore utilità per individuare la terapia più adeguata. Determinare se ci siano gruppi di malati con CI che differiscono da altri e se tali differenze possano predire il decorso della malattia o la sua presentazione, potrebbero essere utili per aiutare a capire le risposte alle diverse terapie.





C’E’ UNA CONNESSIONE TRA CI E CISTITE BATTERICA (UTI)?

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Non è stato postulato un pensiero ben definito sul fatto se la CI possa avere o meno una causa batterica. Diversi anni fa il Dr. Paul Fugazzotto ed altri ricercatori sospettarono che potesse esserci una origine batterica della malattia. Studi più recenti del Dr. Gerald Tomingue dell'Università di
Tulane suggeriscono che forme inusuali di batteri potrebbero essere responsabili, almeno in parte, della malattia. Altri ricercatori hanno smentito tali correlazioni, ma molto pochi negano la coincidenza di infezioni del tratto urinario nei malati di CI. Da uno studio condotto dall’AICI, la maggior parte di pazienti che ricevono successivamente la diagnosi di CI, riferiscono anni di infezioni urinarie di natura batteriche prima di arrivare alla diagnosi, che successivamente si sono negativizzate alla presenza di germi. Se la CI è connessa con una deficienza nel mucosa di rivestimento della membrana vescicale (strato GAG), allora certamente invasioni batteriche del tratto urinario saranno accompagnate da una maggiore aderenza e penetrazione dei batteri nei
sottostrati della parete della vescica. Ciò porta, uno dopo l'altro, ben più gravi sintomi, una maggiore durata dell'infezione e necessita di un uso prolungato di antibiotici che penetrano i tessuti più che agire come veri e propri antisettici. Un problema che genera perplessità é che un numero
consistente di malati di CI ha uno o più sintomi derivati da infezione, nonostante che queste possano o no essere rilevate con test di laboratorio convenzionali.

L'AICI riporta che circa il 70 - 80% di pazienti con CI in presenza di urine sterili riferiscono l'inizio dei loro disturbi come cistiti batteriche.



LA CI PROGREDISCE NEL TEMPO?

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Nel '75 alcuni ricercatori finlandesi hanno riportato che i sintomi della CI progrediscono rapidamente fino ad un certo livello per poi stabilizzarsi, con successivi piccoli peggioramenti. Tali risultati furono poi confermati da studi dell'Urban Institute, da cui risultò che i sintomi arrivavano al
loro massimo in meno di un mese nel 32% dei casi. Uno studio del '94 svolto allo Scripps Research Institute riferisce che i sintomi raggiungono il tipico plateau entro 5 anni dal loro inizio. Nel passato, la percentuale di regressioni spontanee era ipotizzato tra il 10% ed il 15%. Nuovi dati
provenienti dall' Urban Institute indicano che una percentuale di malati tra il 30% e il 50% sperimenta una progressione della malattia sino ad estreme menomazioni delle funzioni. Oggi, grazie alle tecniche di controllo del dolore, drastici interventi chirurgici sembrano essere appropriati solo per l' 1 -2% dei casi.



QUALI SONO LE MIGLIORI TERAPIE PER LA CI?

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Dal momento che la CI sembra avere numerose cause, non c'é un trattamento appropriato valido per tutti i pazienti.
Pare più corretto, comunque, accostarsi alla terapia con una sorta di "approccio piramidale " strutturato, tenendo conto del quadro clinico, funzionale e sintomatologico. Il primo livello di terapie impiega semplici medicinali per bocca inclusi antidepressivi triciclici, idrossizina, amitriptilina, cimetidina, antistaminici o altri ancora. In fase iniziale ciò sembra essere migliore
che cateterizzare la vescica settimanalmente con instillazioni, certamente più invasive e più dolorose. E' di estrema importanza riconoscere che tali medicinali possono richiedere tempo per fare effetto. Se non c'è miglioramento si passa all’uso di farmaci instillati direttamente in vescica come secondo livello, accompagnato da idrocortisone qualora da solo non sia sufficiente.
Se il malato è ancora sintomatico, si passa al terzo livello con soluzioni terapeutiche più invasive. Utile può essere associare anche agopuntura, laser, rimedi naturali come terapia del dolore e sostegno psicologico. Ove tali trattamenti siano stati utilizzati con coscienza ed abbiano fallito, si può prendere in considerazione l'intervento chirurgico, che però sembra essere utile solo nell'
1 - 2% dei casi. Tutti i pazienti vengono informati, indipendentemente dal tipo di terapia deciso, sul panorama delle tecniche di auto-aiuto. Poichè la CI é così imprevedibile, i medici devono essere abbastanza disponibili da fornire assistenza senza preavviso.



LA CI E’ COLLEGATA CON ALTRE MALATTIE?

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La CI spesso è correlata ad altre malattie come la fibromialgia, la sindrome da affaticamento cronico, la sindrome dell’intestino irritabile, la vulvodinia, l’endometriosi, l’emicrania e molte altre. Comunque, malattie caratterizzate da processi infiammatori e di verosimile origine autoimmune come Lupus Eritematoso Sistemico, la sindrome del colon irritabile, la sindrome di Sjogren, possono causare reazioni infiammatorie della vescica . C'é anche una ben più chiara
connessione tra CI ed allergie, nelle donne in particolare. In risposta alla presenza di allergeni, l'istamina viene rilasciata nella circolazione sanguigna, specialmente durante i picchi di estrogeno verso la fine del ciclo mestruale. L'istamina può accrescere i sintomi della CI e può causare
altri effetti come diarrea e dolore al centro schiena associato a spasmi del dotto della cistifellea. Questi sintomi possono essere erroneamente scambiati per infiammazione intestinale mentre in realtà, sono realmente causati da allergie. I pazienti afflitti da tali sintomi spesso ben
rispondono a idrossizina, un farmaco lievemente antistaminico ed ansiolitico.



LA CI E’ EREDITARIA?

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I ricercatori fino ad oggi concordano sul fatto che la CI non sia una singola malattia, ma é piuttosto una sindrome con cause multiple. Comunque, non c'è evidenza scientifica a supportare un coinvolgimento genetico nella CI. Inoltre, malati di CI non hanno contagiato i parenti, perciò sembra ragionevole concludere che la malattia non sia ereditaria. Ma come si spiegano i casi in cui due membri della stessa famiglia abbiano la CI? Primo potrebbe essere una coincidenza; secondo un problema genetico a tutt' oggi sconosciuto potrebbe contribuire in alcuni casi; terzo membri della stessa famiglia hanno affinità non solo genetiche, ma anche preferenze alimentari, sensibilità a sostanze presenti nell'ambiente o infezioni, che potrebbero causare o contribuire allo sviluppo della CI.



IN CHE MODO LA CI INTERFERISCE CON LA VITA SESSUALE?

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Dal momento che la vescica é molto vicina all'apparato sessuale, non c'é da stupirsi che la gente con problemi alla vescica, specialmente con CI, abbia anche problemi nella vita sessuale. Le donne possono provare dolore con la penetrazione. Donne che sentono dolore al vestibolo vulvare o hanno
altre forme di vulvodinia possono trovare il rapporto doloroso o impossibile; alcuni uomini possono sperimentare eiaculazioni dolorose. Alcuni malati di CI riferiscono perdita di stimolo sessuale e ciò può essere causato da scarsa autostima, depressione, paura del dolore, affaticamento o causato dalle medicine stesse. Alcuni contraccettivi possono causare vampate. Certe persone sono ipersensibili al lattice dei preservativi o agli spermicidi usati con il diaframma o la spugna. Qualcuno prova dolore quando l'anello del diaframma preme sull'uretra o sul collo della vescica. L' attività sessuale può accrescere il rischio di infezioni, ma non esiste prova che la CI possa essere trasmessa tramite il rapporto sessuale.



LA CI PORTA AL CANCRO DELLA VESCICA?

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Non v'é prova che la CI possa portare o sia il precursore del cancro alla vescica. E' importante, comunque, escludere completamente il cancro alla vescica come causa di urgenza o frequenza alla minzione durante la fase di diagnosi della CI. Il vostro urologo dovrà tenere in considerazione anche il cancro quando vi sottoponete a cistoscopia per diagnosticare la CI. Tutti i pazienti affetti da una possibile CI che hanno una ematuria evidente o risultante da un esame microscopico, dovrebbero sottoporsi a cistoscopia, citologia urinaria e biopsia della vescica per esaminare qualunque lesione sospetta per essere sicuri che non ci sia un carcinoma della vescica che si nasconda dietro i sintomi della PBS/CI.

Sembrerebbe che in assenza di microematuria e in presenza di una citologia negativa, il rischio di non diagnosticare un cancro sia insignificante anche se non proprio uno zero assoluto

Non c’e’ alcuna evidenza scientifica che nel tempo la stessa CI/PBS sia associata ad un rischio piu’ elevato di cancro della vescica o di trasformazione dei sintomi in cancro rispetto alle persone non affette da CI. Un cancro della vescica può essere erroneamente diagnosticato come CI se non viene eseguita un'appropriata analisi, compresa la biopsia della vescica.



SOFFRO DI CI GRAVE. E’ INDISPENSABILE ASPORTARE LA MIA VESCICA?

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Chiunque soffra di CI che stia prendendo in considerazione se asportare la vescica (cistectomia) deve star soffrendo terribilmente. Più verosimilmente tale sofferenza é dovuta soprattutto al dolore cronico, sebbene per alcuni l'urgenza minzionale e la frequenza si avvicinino ad un vero handicap. Prima di considerare la cistectomia come cura del dolore, si dovrebbe in precedenza aver
sperimentato sia tutte le cure urologiche standard e sia le tecniche di trattamento del dolore. Ciò include farmaci, stimolazioni ai nervi, iniezioni, agopuntura e biofeedback. In alcuni casi, il dolore può essere causato del tutto o in parte da danni ai nervi (dolore neuropatico) e ci sono medicinali specifici che possono dare sollievo. In essi troviamo gli antidepressivi ed anticonvulsivi così come medicinali per le aritmie cardiache come il mexilitine. Tutte queste cure sono più facili e convenienti della cistectomia e probabilmente sono più efficaci. Più della metà dei pazienti affetti da CI che si sottopongono a cistectomia non ottengono una diminuzione sostanziale del dolore. Di conseguenza, non lo raccomandiamo come cura della CI.



QUANDO SI TROVERA’ UNA CURA?

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I ricercatori Americani, Asiatici ed Europei stanno attivamente progettando studi clinici e di base per ricercare le cause della CI e cure più efficaci di quelle attualmente disponibili. Risultati molto promettenti sono stati raggiunti in questi anni sia per una più vasta gamma di trattamenti sia per una più chiara comprensione dei fattori responsabili della CI. Molti dei fondi per tali
ricerche sono dovuti sia direttamente sia indirettamente agli sforzi della ICA (Interstitial Cystitis Association).

Sembra che la CI possa emergere a valle di parecchi processi di malattia diversi l'uno dall'altro, e può darsi che le cure differiranno, nel futuro, a seconda di quale “ingiuria” ne causò i cambiamenti patologici. Riteniamo che presto si arriverà "alla cura definitiva” per la maggior parte dei casi di CI, ma ancora molto lavoro deve essere fatto per puntualizzare le diverse anormalità della vescica, le cause che riguardano il singolo paziente e rimettere tutti i pezzi del puzzle al loro giusto posto.

[fonte: http://www.aicionlus.org/ ]

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda reboy » sab mar 20, 2010 9:32 pm

CIAO CLIO77,
VOLEVO SAPERE QUALI RIMEDI STAI ADOTTANDO CONTRO LA C.I..

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda clio77 » sab mar 20, 2010 9:40 pm

Ciao non sono affetta da CI ho riportato del materale che ritenevo interessante :)
Per la CI c'è il sito di Mariluna , con la funzione cerca lo trovi ;)
Piccolo richiamo: ti ricordo che in web usare il maiuscolo equivale a urlare quindi controla cortesemente iche il tasto maiusc non sia selezionato qndo scrivi :please:

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda reboy » sab mar 20, 2010 9:47 pm

scusami del maiuscolo...non lo sapevo; grazie!

Re: Approfondimento sulla C.I.

Messaggioda clio77 » mer mar 24, 2010 1:32 am

;)



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