Salve! Vorrei dare il mio contributo riferendo della mia esperienza con il Dr. Pesce. Ho avuto la mia prima visita il 13 gennaio 2014. Cercherò di riportare più dettagli possibile sperando di far cosa gradita a chi vuole rivolgersi a lui.
La visita è durata un'ora e mezzo abbondante. Il dottore era affiancato da una giovane assistente.
Inizio a raccontare la mia storia mentre lui scrive su di un portatile man mano che vado avanti nel racconto, interrompendomi ogni tanto con qualche domanda.
Nel racconto cito più volte il sito e tutte le strategie che lì ho imparato e che sto applicando.
Terminato il racconto mi invita a prepararmi per una visita "tipo ginecologica".
Una volta distesa sul lettino mi spiega che andrà a testare la mia sensibilità vulvare e vaginale.
Mi tocca con un cotton fioc l'interno della coscia spiegandomi che avrebbe toccato poi vari punti della vulva e io avrei dovuto dire se la sensazione percepita era analoga a quella o invece dolorosa. Ai primi tocchi non ho sentito nulla poi ho sentito un forte dolore in una zona che lui mi ha detto essere sotto il clitoride.
Dopodiché mi ha spinto con un dito sempre sulla coscia e anche questa sensazione doveva servire da riferimento per il test che avrebbe fatto in vagina, per verificare eventuali contratture del perineo. Inserito un dito in vagina mi ha premuto lungo le pareti trovando sia a destra che a sinistra delle zone dolorosissime. Un dolore davvero forte che mi ha ricordato quello che a volte sentivo durante il rapporto. Anche dopo che ha tolto il dito il dolore è rimasto per qualche secondo.
Mi sono rivestita mentre lui seduto al computer mi preparava il referto e la prescrizione.
Il referto e prescrizione dicono:
“ OBIETTIVITA’: ipersensibilità (allodinia) di discreta intensità sui quadranti superiori del vestibolo allo swab test; muscoli del pavimento pelvico ipertonici, dolorabili alla compressione digitale, evidenza di frigger point nei muscoli elevatori dell’ano, otturatori interni, coccigei, piriformi, bilateralmente.
IMPRESSIONI: vestibulodinia spontanea e provocata, ipertono dei muscoli del pavimento pelvico con sintomi minzioni di riempimento e svuotamento.
CONSIGLIO: norme comportamentali spiegate;
RIVOTRIL gocce (segue posologia)…. ansiolitico usato in questo caso come miorilassante……
ETINERV compresse (segue posologia)….. integratore per la sofferenza dei nervi periferici.
LAROXIL gocce (segue posologia)…….antidepressivo triciclico usato in questo caso come antinfiammatorio…….
riabilitazione del piano perineale….. e terapia manuale dei frigger point.”
Per quest’ultima sarei in lista di attesa e potrei iniziare tra un mese, un mese e mezzo.
Intanto a voce mi spiega che le contratture del pavimento pelvico probabilmente sono la causa della mia cistite e dei miei disturbi intestinali. Il pavimento pelvico contratto non farebbe svuotare bene la vescica e il seppur minimo ristagno di urina faciliterebbe il proliferare dei batteri. Mi spiega che devo continuare a prendere due dosi di D-Mannosio al giorno, di non preoccuparmi troppo della presenza di batteri nelle urine e di non chiamare il mio disturbo cistite ma batteriuria non essendo sintomatico.
Dopodiché mi dice che posso pagare a lui e che sono 240 €. A questo punto gli dico timidamente che sapevo che, attraverso il sito, di solito si ha uno sconticino... al che mi chiede se sono iscritta e allora, al mio sì, mi dice che lo sconto è grosso perché in questo caso sono 140€.
Mi lascia dicendomi che mi contatterà appena sarà possibile iniziare la terapia riabilitativa che, sempre per le iscritti al sito, costerà 80€ ad incontro (8-10 previsti).
Per un mio personale problema a prendere farmaci decido di non prendere né il Rivotril né il Laroxil. Per quanto riguarda il resto seguo i suoi consigli alla lettera.
Intanto le cose vanno un pochino meglio. Mi rimane ogni tanto quel doloretto che io chiamo uretrale ma che lui dice dipendere sempre dalle contratture. Per questo continuamente faccio mente locale al mio perineo e cerco di rilassare.
E finalmente il 25 febbraio inizio il trattamento dell'ipertono del pavimento pelvico. L'incontro è fissato in una clinica poco distante dal suo studio, zona Nomentana.
Mi ha accolto
in persona, ero arrivata qualche minuto prima, ed ha iniziato lui in attesa che arrivasse la fisioterapista.
Mi ha fatto stendere sul lettino in posizione "ginecologica" e utilizzando una crema alla lidocaina (immagino che al di là della lubrificazione avesse anche lo scopo di diminuire un pochino il dolore della stimolazione dei muscoli contratti, o sbaglio?), ha introdotto un dito in vagina andando a testare le contratture chiedendomi di segnalargli l'entità del dolore che provavo. Individuate le zone doloranti ha iniziato il trattamento consistente nella stimolazione dei muscoli ottenuta passando il dito con una certa pressione con movimenti lungo la parete vaginale dal fondo verso l'esterno.
All'inizio il dolore era piuttosto forte. Va detto che io ho una buona tollerabilità al dolore anche dovuta al fatto, secondo me, che riesco a rimanere abbastanza rilassata. Praticando lo shatsu (sono shatsu terapista anche se non più praticante in senso stretto...) ho imparato, facendolo e facendomelo fare, come il dolore di un muscolo contratto diventi più sopportabile quando si riesce a stare rilassati e non si aggiunge alla contrattura esistente ulteriore contrattura dovuta alla paura del dolore. Sicuramente per ottenere questo bisogna avere una grande fiducia verso chi ci sta trattando e, nel caso specifico del trattamento praticato dal Dr. Pesce, allontanare per quanto possibile dalla nostra mente pensieri legati all'imbarazzo o alla vergogna. Io in questi casi penso che se per me non è usuale che uno sconosciuto mi introduca un dito in vagina (e meno male!) per loro che lo fanno per lavoro è una pratica assolutamente normale come quella di un medico che ti guarda la gola o ti asculta il torace.
Dopo qualche minuto ci ha raggiunti la fisioterapista, una giovane molto cordiale, la quale ha preso il posto del dottore ed ha continuato il trattamento che ho descritto.
Mi ha fatto assumere una posizione particolare in cui, mi ha spiegato, alcuni muscoli del pavimento che ho particolarmente contratti e che sono coinvolti con un movimento dell'anca, tendo a rilassarsi. Praticamente, a gambe flesse, mi ha fatto appoggiare la faccia esterna di un tallone sul ginocchio controlaterale. Il Dr. Pesce mi ha raccomandato di assumere spesso questa posizione, alternando le gambe, sia da seduta che da sdraiata quando sono a letto e, invece, di non accavallare mai le gambe.
Intanto, man mano che i muscoli venivano stimolati, non so se anche grazie all'effetto della lidocaina, il dolore diveniva più sopportablile.
Successivamente la fisioterapista mia ha parlato dell'esercizio di Reverse Kegel e mi ha chiesto di provare ad eseguirlo. Ho contratto per appena un secondo il perineo, facendo ben attenzione a non contratte né glutei né muscoli interni delle cosce, e poi ho rilassato. Mi è stato prescritto di eseguire l'esercizio ogni ora mantenendo il rilassamento per 2-3 minuti, in qualunque situazione io mi trovi, in piedi, seduta, sdraiata o camminando. Mi ha spiegato che è importante, durante quei 2-3 minuti, prestare attenzione alla sensazione di rilassamento nelle varie posizioni perché sarà quella a cui dovrò fare riferimento. Quando avrò recuperato il giusto tono del pavimento pelvico dovrò sentirmi sempre così.
La seduta si è poi conclusa, dopo circa 40 minuti di trattamento. Ho pagato, con sconto per iscritte al sito, 80 €, ed ho ricevuto una lista con i prossimi 7 appuntamenti a cadenza settimanale.
Salutandomi il dottore mi ha poi, ancora una volta, raccomandato di applicare calore (io intanto mi sono già comprata le coulotte lana/seta consigliate che trovo molto confortevoli, non le ho più tolte!).
Per chi volesse contattarlo via mail
pesce.f1@gmail.com un consiglio: scrivete l'oggetto tutto in maiuscolo con anche qualche punto esclamativo finale!!! Riceve tantissime mail e la segretaria mi ha spiegato che qualcuna gli sfugge. Quindi se non ricevete risposta entro 2-3 giorni inviate nuovamente la mail, più volte!
Ho letto solo oggi dell'esistenza di una nuova mail
studiopesce@dr-francescopesce.it. Io ho sperimentato soltanto la vecchia dalla quale mi ha risposto il 19 febbraio'14, non so se le comunicazioni con la nuova funzionano meglio.