Ho dimenticato di ringraziare anche Cles per i complimenti !!!
Comunque tutte voi siete delle belle ragazze, anzi delle gnocche !!!
Da qui inizia il mio messaggio....fiume.
Rosanna concordo perfettamente in tutto quello che hai affermato e non la considero affatto una critica !
Ho eseguito lo screening al seno da quando avevo 20 anni perché a quel tempo ho avuto dei problemi : ogni volta che mi avvicinavo al mestruo mi si gonfiavano i seni come se dovessi allattare, mi facevano un male bestia e le ghiandole mi si gonfiavano a mostro. Il mio seno era tutto “ondulato”, tanto erano evidenti le ghiandole e inoltre avevo perdite di siero dal capezzolo ! Fatti i dovuti esami e accertamenti e appurato che non era niente di grave, ho iniziato una terapia prescritta dalla ginecologa di allora (non ricordo di cosa , son passati 26 anni !!) e dopo il radiologo mi ha consigliato di tenermi d’occhio perché avevo un seno fibromatoso, anche se poi ho risolto il problema che dicevo sopra.
Poi nel 1993, quando ero incinta, mio nipote, piccolino, mi ha dato un fortissimo colpo al seno (quello che poi ha sviluppato il tumore!! Sarà un caso ??) che mi ha fatto venire una mastite acuta ! E’ un particolare che nessuno mi può dire se abbia inciso su quello che poi mi è venuto, ma…chi lo puo’ dire con certezza ?
Tu dici “strizzamenti e radiazioni dannose”. Sulle radiazioni son d’accordo ! Ma fino a 40 anni ho fatto solo ecografie al seno e , da quel che so, quelle non son dannose ! Ma non mi sono documentata per questo !
Comunque insomma la mammografia non è poi mica così dolorosa a mio avviso !!
Mi sento di dare la mia testimonianza: quando mi son sentita quel qualcosa , bada bene che non era una nocciolina come tante dicono !!
La mia era una massa vera e propria ! Era centrale, sotto il capezzolo, e se tiravo su il capezzolo veniva su tutto il seno !! Se è qualcosa…è qualcosa di veramente brutto !! Altro che cecio o nocciolina!! Ho pensato: cosa caspita è questa cosa ? Non l’ho mai sentita eppure di docce ne ho fatte !! Ma siccome più volte , quando mi avvicinavo al ciclo sentivo alcune ghiandole che si ingrossavano (anche io facevo l’autopalpazione), anche quella volta ho ipotizzato che fosse così. E infatti ho pensato: aspetto che mi venga il ciclo e se poi questa cosa non regredisce, vado a fare una visita dal mio amico senologo. Il ciclo è venuto e la “ghiandola” è rimasta lì e oltretutto mi faceva male ! Mia sorella ha fissato un appuntamento con la ginecologa per lei e, siccome anche io erano due anni che non andavo dal ginecologo, ha ritenuto di fissare l’appuntamento anche per me .
Per cui ho concluso che intanto mi sarei fatta visitare dalla gine e poi semmai avrei fatto la visita dal senologo. Premetto che era la prima volta in vita mia che fissavo la visita con la ginecologa della Asl !
Nel frattempo il seno ha iniziato a farmi male e sempre di più (con bruciori interni come quando il seno si prepara ad allattare, un calore interno bestiale !!) e non potevo neanche portare il reggiseno. Inoltre, accucciandomi sul lavandino per lavarmi, ho notato che il capezzolo del seno “malato” non scendeva, ma anzi rientrava. Sono andata su internet e ho scritto “capezzolo che rientra” e mi si è gelato il sangue !!!
Arriva la data della visita dalla ginecologa e visitandomi anche il seno, mi chiede se ho la possibilità di fare anche eco e una mammografia. Faccio presente che ho dolore e bruciore interno solo al seno incriminato e, la ginecologa, constatando con la visita lo stato infiammatorio, mi prescrive degli antinfiammatori che prendo per una settimana.
Decido di andare da lei nello studio, privatamente pagando € 120 di visita, e mi fa eco e mammo. Nel frattempo entrambi i seni bruciano e questo mi fa pensare che allora c’è proprio uno stato infiammatorio locale !! La ginecologa mi conferma che , se c’è qualcosa, è solo su base infiammatoria e mi prescrive altri antinfiammatori (Mesulid). Non ero per nulla persuasa dalla diagnosi della ginecologa e non perdo tempo. Il giorno dopo vado in ospedale dal mio consueto senologo (il mio angelo) (medico di grandissima esperienza e mooooolto scrupoloso – alcuni dicono troppo) , espongo i fatti e mi fa subito eco e mammo. Si vede un qualcosa, ma non è sufficiente per capire che tipo di massa sia e quindi mi dice che per levarci il dubbio, la cosa migliore è fare un ago aspirato. Molte persone non son d’accordo che l’ago sia sempre il caso di farlo, ma io acconsento e faccio ago aspirato la settimana successiva, sempre dal mio amico senologo. Durante il prelievo ho intuito che qualcosa non andasse, perché il medico, nel tentare di prelevare delle cellule, ha rilevato che non erano liquide, come pensava, ma solide e quindi non riusciva agevolmente a aspirarle e ho notato nei suoi occhi un sentimento di disapprovazione e di rabbia.
Ha fatto subito fare l’esame delle cellule e mi ha chiesto di tornare dopo un’ora. L’urgenza con cui ha chiesto il citologico mi ha insospettito e mi ha indotto a chiedergli cosa ne pensasse e lui mi ha detto: pensavo sinceramente che non fosse nulla di preoccupante, ma ora son tentato di ritenere che possa essere anche altro. Seconda gelata di sangue.
Ho girato nella zona dell’ospedale con mia sorella, cercando di “non fasciarmi” la testa, ma in un certo senso preparandomi psicologicamente al peggio. Combattuta tra ottimismo e speranza !
Mia sorella è dovuta andare al lavoro e son tornata, dopo un’ora, dal medico. Sola nella saletta di attesa insieme ad altre pazienti, mi dicevo: stai calma che non sarà niente, come tante altre volte.
Il medico mi passava davanti e più volte mi è parso che volesse dirmi qualcosa, ma che aspettasse di essere pronto (anche per loro non deve essere facile dare queste notizie più volte al giorno, oltretutto noi siamo amici. Quella mattina 4 persone hanno ricevuto la mia stessa notizia !!!!!!!!!!). Ogni volta che deve dare questa “comunicazione” il ritmo delle visite si ferma. Il flusso delle eco e delle mammo è scorrevole, ma quando vengono accertati dei tumori, viene impiegato più tempo con quella povera crista che riceve l’esito, per darle spiegazioni e fornirle assistenza anche psicologica. E’ peggio che andare contro un muro, a 100 km all’ora, con l’automobile !!
Quella stessa mattina anche una ragazza di 33 anni ha ricevuto la diagnosi di …3 tumori nello stesso seno (misura di seno... 1^ !!!!!).
Il medico mi chiama nel suo ambulatorio e mi sembra di vedere nei suoi occhi un sorriso tranquillizzante (forse lo volevo vedere io così !) .
Con la mano sotto il mento e guardandomi dritta negli occhi, con i suoi occhioni azzurri, e i suoi capelli bianchissimi mi dice: abbiamo trovato le celluline !! E’ un tumore, C3. Sei stata sfortunata, perché anche se non è grande, è centrale e bisogna levare tutto il seno. Dovrai forse fare la chemio e poi forse radio e poi forse terapia ormonale.
Hai ottime possibilità di portarti a casa la pelle, ma bisogna fare tutto per bene, i passi giusti.
Dopo la prima sua frase, le mie gambe hanno ceduto. Il buio è sceso davanti ai miei occhi e mi è sembrato di essere morta lì, in quel momento. Ho pensato: finita, già finita, a 42 anni. Sono riuscita a dire poche parole: “Nooooo, e adesso ? Pensavo in questa ora di essermi preparata al peggio, ma mi rendo conto che non è stato così! E ora cosa devo fare Eddy?”
Nel momento in cui ho sentito le sue parole, ho avuto un’immagine davanti ai miei occhi che non potro’ mai dimenticare: un pugno che davanti al mio viso, con disprezzo, frantumava un orologio e mandava il vetro e le lancette in mille pezzi.. Era come se il tumore mi dicesse: ok, ora comando io. Ora ti fermi (io che ero sempre di corsa) e comando io il tuo tempo e prendo io le redini della tua vita. Ora conduco io. E’ esattamente così: ci si crede padroni della nostra vita e del nostro tempo, ma è un’illusione. In quel momento realizzi che sei una “trasportata” e il conducente guida come e dove vuole lui (dopo pero’ si comprende che non è proprio proprio così, che qualcosina si puo’ fare !!!).
Avrei voluto sgusciare via dal mio corpo, come ho già scritto in precedenza, lasciare che se la vedesse lui con quel mostro che si era insinuato dentro di me ! Il resto ….alla prossima puntata.
In merito al tuo modo di essere e di percepire la vita fai sicuramente bene a seguire le tue inclinazioni, ma nella mia esperienza ho conosciuto veramente tante, troppe ragazze giovani (18 -27-30-33-35 anni) che si sono accorte a stato avanzato del tumore. Per questo ritengo , a torto o a ragione chi lo sa, che se avessero almeno fatto una ecografia (innocua) avrebbero potuto evitare percorsi penosi.
Per le oncologhe concordo con quanto detto da te. E’ sicuramente per mantenere un po’ di distanza (per salvaguardare loro stesse e il loro equilibrio mentale e psicologico) che sono così distaccate. Anche io mi stupisco per come riescano a convivere quotidianamente con la sofferenza altrui, con la morte, con le vicende personali devastanti. Non sarebbe un lavoro per me !!! Ho pensato qualche volta di fare volontariato in ospedale, ma….non fa per me, purtroppo. Un mio amico che lo fa, dice che ogni volta che qualcuno dei suoi pazienti “passa ad altra vita”, lui, non trovandolo più in reparto, si convince che è partito per un viaggio. Bella questa immagine, ma non fa per me!!
Ritornando ai miei problemi vaginali e uretrali…ieri ho avuto la conferma inequivocabile che lo stress, su di me, ha una forte componente. Mi sono fatta una litigata con mio marito e subito mi è iniziato il prurito !!! Lo avrei ammazzato, gli ho augurato di tutto. Una discussione perfettamente inutile ed evitabile !!
Sto continuando a scuriosare sul forum e sul sito e sto imparando veramente un sacco di cose utili e preziose. Ve ne sono infinitamente grata !!
Alcune stravolgono completamente le mie convinzioni !! Ho visto meglio anche l’opuscolo sulla ginnastica e oggi mi sono cimentata e…caspita non è mica tanto semplice farli e farli bene !! Non ho ancora bene chiaro quando devo inspirare e quando devo espellere l’aria, così come non so bene quando devo fare la respirazione diaframmatica e quando no. Ma piano piano comprendero’ !! Inoltre, pur facendo sport da diversi anni, non mi sono mai dedicata a imparare la respirazione diaframmatica e non riesco a coordinare bene i movimenti, ma seguo il vostro consiglio sulla costanza e son fiduciosa che otterro’ dei risultati.
In questi due giorni ho poi testato il calore e…..devo dire che mi è mooooolto utile. Per me questa è una grandissima sorpresa. Ho imparato ad ascoltare i vostri consigli e pertanto sul calore non ero scettica (se me lo avete consigliato un motivo c’è !), ma direi che sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Mi chiedevo se oltre alla crema D-Mannosio, posso anche mettere dei fermenti lattici in loco e per questo chiedo consiglio a voi. Qualcuno mi ha consigliato Lactonorm, mentre io in casa ho Normogin. Ho già letto nella sezione lactobacilli del forum, ma chiedo se secondo voi posso azzardarmi o è meglio aspettare un po’ !
Per l’infuso, rispondo a Laura, preciso che in casa ho già la malva e quindi mi chiedevo se posso comprare l’equiseto e la gramigna in erboristeria (suppongo essicate) e se posso comporre io l’infuso con tutte e 3 le erbe.
Grazie di tutto e mi auguro che la prossima volta che torni a La Spezia, Rosanna tu mi dia la possibilità di offrirti o un pranzetto e …se non un pranzo, almeno un caffè !! Grazie ancora.
Bernardetta