Ciao a tutte,
mi chiamo Stefania e ho 28 anni.
Ci tengo prima di tutto a ringraziare Rosanna e tutte voi per aver realizzato e per alimentare costantemente questo sito che io ho scoperto solo ora. So di non dire niente di nuovo ma è bello sapere di non essere sola in questa battaglia: ho passato 4 ore a leggere tutte le info contenute nel sito e nel forum e la sensazione che ho in questo momento è quella che immagino potrei sperimentare se avessi una sorella a cui appoggiarmi.
Vorrei per questo condividere con voi la mia storia.
Ho iniziato a soffrire di cistiti da quando la mia vita sessuale è diventata più intensa. Dal 2001 al 2004 le cistiti sono state sempre più frequenti. Ogni volta che insorgeva il fastidio procedevo con tutta la solita routine: urino-cultura, risultati (sempre e. coli) e antibiotici.
A quel tempo avevo 23 anni ero buddista e molto cosciente dei danni che gli antibiotici apportavano al mio organismo, motivo per cui decisi di vedere un omeopata per cercare di capire se esisteva un modo di vedere il problema da un altro punto di vista ed, eventualmente, risolverlo.
Il Dottore mi ha consigliato l’uva ursina (tintura madre), non ricordo più in quali dosaggi e in effetti il fastidio dovuto alla cistite si alleviava quando prendevo le gocce ma le cistiti continuavano a ripresentarsi, alternate a candida e sempre più ricorrenti, quasi una al mese.
Una mattina mi sono svegliata con la solita cistite, e ormai stanca di bombardarmi di antibiotici ogni mese, ho pensato di ignorare la cosa e di curarmi solo con l’uva ursina. Il risultato è stato che a gennaio del 2005 mi hanno ricoverato d’urgenza per pielonefrite bilaterale, ovvero: l’infezione aveva risalito le vie urinarie ed era arrivata ai reni. Senza entrare nei dettagli, credo di essere viva per miracolo (e per la bravura del Dottore che mi ha curato). Una volta uscita dall’ospedale ho seguito sotto indicazione dei medici una profilassi preventiva di 6 mesi basata sull’assunzione di un antibiotico delle vie urinarie e un disinfettante intestinale. Accompagnando ovviamente il tutto con igiene intima, litri d’acqua, svuotamento intestinale.
Per i 5 anni successivi ho avuto cistiti molto sporadiche – sempre e.coli - trattate con ciproxin (a cui ormai sono resistente). Da agosto 2010 invece ho ricominciato a sentire quell’inconfondibile fastidio alla minzione sempre più spesso quasi sempre causate da e. coli. Da novembre 2011 a oggi invece per ben tre volte sono stata convinta di avere la cistite e invece l’urino-cultura mi dimostrava che avevo torto. Purtroppo però, dati i miei precedenti, il mio medico non mi fa aspettare i risultati dell’urino-cultura per iniziare gli antibiotici ma mi fa iniziare subito dopo aver consegnato le urine. E quindi negli ultimi 3 mesi mi sono beccata tripla razione di antibiotici senza che ce ne fosse realmente bisogno.
L’ultimo ciclo l’ho terminato ieri.
In questo momento ho tremila domande che vorrei fare ma credo che le principali siano queste:
1 - questa sensazione di cistite non confermata da urino-cultura da cosa potrebbe essere causata? Se non ho capito male, che sia una contrattura pelvica o semplicemente presenza di batteri nell’uretra e nella vagina, come è capitato a Rosanna, il mannosio non dovrebbe farmi male, soprattutto dopo un ciclo di antibiotici, corretto?
C’è qualcos’altro che non sto valutando? Quale altra causa potrebbe darmi i sintomi da cistite e non essere confermato da urino-cultura (considerando che non ho i sintomi della VV)?
Al momento sto assumendo fermenti lattici per bocca (da 8 gg) e acidif cv (subito dopo le mestruazioni da 3 giorni) e ho iniziato ieri D-Mannosio (ho comprato anche la crema - sento spesso fastidi quando io e il mio compagno abbiamo un rapporto). Credo che tutto questo non possa che fare bene anche in assenza di e.coli ma vorrei avere un vostro parere!
2 - in alcuni punti del sito leggo che alcune donne dopo un tot di tempo dall’inizio dell’utilizzo del d-mannosio curano le cistiti senza antibiotici ma solo con il mannosio appunto. Dalla mia passata esperienza però, se c’è qualcosa che ho capito, è che se non si elimina l’infezione questa può diventare molto più pericolosa e avrei molta paura quindi a non prendere gli antibiotici in caso di nuova cistite. Ecco la mia domanda: ritenete che il d-mannosio potrebbe essere inutile se, in caso di cistiti (si spera sempre più rare), continuassi comunque a prendere gli antibiotici? O il mannosio svolgerebbe comunque il suo compito “riparando” quello che ho devastato in questi anni di terapie? Come fate voi che non prendete antibiotici in caso di cistiti a essere sicure che i batteri siano stati effettivamente debellati? Gli stick delle urine sono effettivamente affidabili?
Grazie mille a tutte!!