Approfondimento sulla C.I.
Inviato: dom gen 24, 2010 11:02 pm
Edit: 20/11/2015
Abbiamo inserito nel sito un nuovo argomento relativo alla cistite interstiziale.
Lo scopo che mi sono preposta scrivendo questo articolo è da una parte quello di fornire tutte le nozioni che riguardano la patologia e dall'altra mitigare il terrore di chi approda qui con la convinzione di esserne affetta.
Pertanto ne consiglio la lettura a tutte coloro che vivono con l'angoscia di avere la CI.
http://cistite.info/la-cistite-interstiziale.html
Buona lettura.
Rosanna
Abbiamo inserito nel sito un nuovo argomento relativo alla cistite interstiziale.
Lo scopo che mi sono preposta scrivendo questo articolo è da una parte quello di fornire tutte le nozioni che riguardano la patologia e dall'altra mitigare il terrore di chi approda qui con la convinzione di esserne affetta.
Pertanto ne consiglio la lettura a tutte coloro che vivono con l'angoscia di avere la CI.
http://cistite.info/la-cistite-interstiziale.html
Buona lettura.
Rosanna
Volendo approfondire quest'argomento, posto quello che sto trovando. [fonte: http://www.helpsalute.it/DettaglioNewsA ... icolo=1927 ]
Data di pubblicazione: 22/04/2008 14.41.51
La Cistite Interstiziale (CI) è una malattia cronica che colpisce l’interstizio della parete vescicale, cioè lo spazio che esiste tra la muscolatura della vescica (detrusore) e il rivestimento interno della vescica (mucosa).
La cistite interstiziale colpisce soprattutto le donne (9:1) e solitamente insorge tra i 30 ed i 70 anni.
La Cistite Interstiziale di tipo non ulceroso si presenta nel 90% dei pazienti, mentre la forma più severa colpisce solo il 10% dei soggetti affetti ed è caratterizzata alla presenza delle ulcere di Hunner, lesioni che coinvolgono tutti gli strati della parete vescicale e che appaiono come macchie di color marrone-rosso sulla mucosa della vescica.
L’esatta causa della Cistite Interstiziale non è nota.
Molto probabilmente è dovuta all’assenza di glicosaminoglicani, che costituiscono lo strato mucoso che riveste e protegge l’urotelio (la mucosa interna che riveste la vescica). I glicosaminoglicani sono altamente idrofili e protettivi; essi mantengono una barriera protettiva acquosa tra il lume della vescica e l’urotelio, proteggendo quest’ultimo dall’attacco di batteri, microcristalli, ioni, proteine e altre sostanze presenti nell’urina. Tali sostanze sono infatti irritanti e possono danneggiare l’urotelio, causare infiammazione, irritazioni tissutali, degranulazione dei mastociti e depolarizzazione dei nervi sensori, con conseguente urgente bisogno minzionale e dolore.
Tale possibile eziologia della cistite ha fornito le basi per il trattamento con sostituti dei glicosaminoglicani, quali il sodio pentosano polisolfato (somministrazione orale), l'eparina o l'acido ialuronico (somministrazione intravescicale).
Un’altra possibile causa della Cistite Intersteziale è la presenza di anomalie nei mastociti, il cui numero aumenta considerevolmente nella vescica dei soggetti affetti. Ricordiamo che i mastociti svolgono un ruolo principale nelle reazioni allergiche e infiammatorie nei diversi tessuti, in seguito alle quali vi è il rilascio di istamina e di altri mediatori come prostaglandine, leucotrieni, triptasi, che a contatto con la muscolatura liscia e con l’epitelio vascolare, causano dolore, gonfiore, aumento dell’apporto sanguigno e successivamente formazione di cicatrici e riduzione del volume dell’organo coinvolto.
I sintomi della Cistite Interstiziale sono di solito lentamente progressivi e si aggravano nel corso di mesi o anni, comprendono forte dolore o bruciore vescicale, urgenza e frequenza minzionale (addirittura i soggetti affetti possono arrivare ad urinare fino a 50 – 60 volte durante il giorno e 20 – 30 volte durante la notte per la ridotta capacità vescicale), dolore sovrapubico, dolore pelvico cronico. I sintomi sono simili a quelli delle comuni infezioni della vescica, ma in questo caso non è possibile evidenziare un’infezione e la terapia antibiotica non è efficace.
La maggioranza dei pazienti affetti da cistite lamenta, nell’area sovrapubica, dolore o senso di pressione che scompaiono lentamente dopo la minzione, per poi ritornare di nuovo quando la vescica si riempie e talvolta purtroppo il dolore non scompare affatto. Il dolore può anche essere avvertito nell’area pelvica, ai genitali e attorno al retto e se la necessità di urinare non viene immediatamente soddisfatta, può diventare insopportabile. In una piccola percentuale di casi si possono osservare anche aree fibrotiche e ulcerazioni della mucosa interna che riveste la vescica.
Il continuo bisogno di urinare priva spesso del sonno i soggetti affetti dalla malattia, ciò causa affaticabilità, ansia e depressione.
Dalla cistoscopia si rivela una parete vescicale anormalmente spessa, aree di infiammazione, aree emorragiche e fibrosi del rivestimento mucoso interno. L’infiammazione può indurre diverse modificazioni a carico dei tessuti, tra cui la sostituzione fibrosa della parete muscolare, l’assottigliamento e la discontinuità della mucosa, la proliferazione capillare e la degenerazione dei vasi sanguigni attorno alla vescica.
A volte i sintomi possono aumentare d’intensità dopo l’assunzione da parte del paziente di particolari cibi come caffè, alcol, agrumi, pomodori e cioccolato.
Diagnosi e trattamento della Cistite Interstiziale [vedi approfondimento]
Data di pubblicazione: 22/04/2008 14.41.51
Diagnosi e trattamento della Cistite Interstiziale
è un processo lungo e complesso anche a causa della grande variabilità dei sintomi che la caratterizzano.
La conferma che si tratti di CI dipende dai risultati dell’esame cistoscopico. Durante questo esame, viene effettuata un’idrodistensione della vescica che consiste nel riempimento con soluzione salina o acqua distillata, fino al raggiungimento della massima capacità vescicale; il tutto è svolto sotto anestesia totale. Attraverso tale esame possono apparire emorragie localizzabili o fessurazioni sanguinanti chiamate glomerulazioni.
Le biopsie sono indicate nei pazienti con sospetta CI per:
- escludere specifiche patologie della vescica come carcinoma, displasia o tubercolosi;
- confermare un’infiammazione delle pareti vescicali;
- identificare sottogruppi di pazienti (ad esempio quelli con quantità eccessive di mastociti o eosinofili).
Non esiste una cura specifica per la cistite interstiziale.
La terapia è solo palliativa ed è individuale. Essa comprende trattamenti orali, intravescicali e adiuvanti.
Il trattamento orale comprende:
- antidepressivi triciclici, che vengono utilizzati per controllare la sintomatologia dolorosa;
- antistaminici, se si pensa che la CI abbia un'origine allergica.
- anticolinergici, analgesici urinari, calcioantagonisti e anticonvulsivanti.
Il trattamento intravescicale consente un’elevata concentrazione della sostanza nella vescica, elimina il problema del basso livello di escrezione urinaria e riduce gli effetti collaterali dovuti ai farmaci somministrati oralmente.
Il farmaco più comunemente utilizzato e l’unico autorizzato dall’FDA americano per il trattamento della CI è il dimetilsulfossido (DMSO), che sembra avere proprietà analgesiche e miorilassanti. I suoi effetti sono comunque temporanei.
Si può ricorrere anche all'uso dell'acido ialuronico, in quanto ripara lo strato mucoso danneggiato e riduce il dolore e la frequenza minzionale.
Qualora il dolore urogenitale associato alla malattia sia particolarmente grave, la stimolazione elettrica per via transcutanea (TENS unit) può essere utilizzata per bloccare la trasmissione nervosa degli impulsi dolorosi.
Quando la sintomatologia non recede con il lavaggio vescicale o con la terapia medica, si può aumentare la capacità della vescica con un intervento chirurgico:l' ileocistoplastica o sigmoidoplastica/uretero-sigmoidostomia, che incrementa le dimensioni della vescica utilizzando un tratto di intestino tenue o del colon.
Nei casi estremi è necessaria la cistectomia, con l’abboccamento degli ureteri al piccolo o grosso intestino.