da Deida » mer mar 16, 2016 5:24 pm
Ciao ragazze,
da un mesetto vi leggo quotidianamente e trovo il sito utilissimo perché completo: qualsiasi tipo di dubbio avessi, c’era già un post a riguardo! Ho deciso di scrivere la mia storia perché temo di fare confusione fra le varie sintomatologie e storie e non essere abbastanza esperta da capire cosa ho io e quali sono i consigli più adatti a me.
La mia storia di cistite post rapporto ha avuto inizio a Luglio, quando ho cambiato partner. In precedenza avevo avuto degli episodi, ma sporadici e risolti con antibiotici. Vi scrivo in un momento in cui il morale è abbastanza a terra, ho deciso di interrompere la mia intimità perché mi sento fragile e voglio dare al mio corpo il tempo di ricostituirsi.
Come dicevo la mia storia ha avuto inizio con il cambio partner, prima urinocoltura documentata 24 Luglio: Escherichia Coli, nessuna resistenza agli antibiotici, carica batterica 800.000, ph urine 5.0, emazie… Risolto, credo, con un antibiotico, forse il Ciproxin prescritto dal medico di base, ma non ne sono certa perché essendo il primo episodio, non davo abbastanza peso alla cosa. Cistite risolta, documentata con urinocoltura del 26 Agosto negativa, ph 5.5, peso specifico 1.026, ossalati di calcio, tracce di chetoni, alcuni batteri, rari leucociti, cellule sfaldamento (forse non era risolta del tutto, ma all’epoca ero abbastanza inesperta).
La frequentazione si interrompe ad Agosto, perché comincia per me un periodo stressante di studio molto intenso, e riprende poi a Novembre. Da allora l’inferno, le cistiti cominciano a diventare sempre più frequenti, all’inizio non capisco il nesso causa (rapporto) – effetto (cistite), ma poi con il passare del tempo diventa sempre più lapalissiano, con cistiti che si ripresentano a 24 ore esatte dal rapporto.
Ricordo una volta in particolare, ad inizio Dicembre, dopo un weekend di rapporti abbastanza intensi (rapporti ripetuti e lunghi ore) di essere andata da una ginecologa e l’esperienza non è stata per nulla soddisfacente. La ginecologa non mi fece ripetere l’urinocoltura in quanto era probabile che fosse “sempre causata dal Coli” e mi prescrisse Ciproxin 500 per 5 giorni e Cistalgan per attenuare i bruciori. Riscontrò una vaginite da Gardenella e mi prescrisse Vagilen ovuli per 5 giorni. Mi fece anche un’ecografia e un Pap Test, con esito negativo, ma il campione non era valido a causa di “un’infiammazione che offusca parzialmente o completamente” e una “marcata infiammazione”(ho riportato dal referto). Mi consigliò di tornare a distanza di un anno per ripetere il Pap Test.
Feci la cura antibiotica e la cistite passò, ma non passarono i bruciori, quelli continuavano anche dopo la cistite e io non capivo (e continuo a non capire) il motivo.
La ginecologa mi consigliò anche di prendere il Monuril subito prima o subito dopo ogni rapporto. Seguì il suo consiglio con il risultato di avere avuto un paio di rapporti senza alcuna conseguenza, ma di aver sviluppato resistenza alla fosfomicina!!!!
Dopo i due rapporti andati a buon fine, decisi di provare ad avere rapporti senza la copertura antibiotica, ma le cistiti riapparvero puntualissime!!!
Cistiti curate sempre con antibiotici, ma bruciori più difficili da debellare. I bruciori erano/sono esterni a metà fra l’uretra e la vulva. A causa di questi bruciori decisi di fare una nuova urinocoltura il 29 Dicembre 2015 con esito negativo, solo cristalli di ossalato di calcio come sedimento.
I bruciori non passavano anche senza cistite, pertanto l’8 Gennaio 2016, decisi di rivolgermi ad un urologo, perché su internet avevo letto di alcune terapie di rinforzo. Questa seconda esperienza con uno specialista fu un po’ più soddisfacente, anche se, una volta ascoltata la mia storia, rispose che le pazienti come me sono un “problema” per ginecologi e urologi, perché non sanno bene come curarci e che “solo il buon Dio” poteva sapere quando questi fastidi sarebbero passati. Tuttavia eseguì un’ecografia ai reni e alla vescica, analizzò il residuo e prescrisse un esame citologico a fresco per 3 giorni da effettuare in anatomia patologica. Tutti esami negativi.
Mi disse che gli ossalati che riscontravo nelle urine non erano un problema e non sarebbero mai diventati calcoli bevendo molta acqua.
Questo urologo fu il primo a parlare di Mannosio, prescrivendo una terapia di rinforzo, da eseguire per 6 mesi, 15 gg al mese fatta di:
- 2 dosi di Kistinox Forte (Noxamicina, Cranberry e D-Mannosio),
- 1 dose al giorno di Dicoflor,
- 5 giorni di ovuli con lactobacilli (non ricordo quali).
Cercò di rassicurarmi, dicendomi che i bruciori che avvertivo nonostante l’assenza di cistite potevano essere a livello vaginale e mi consigliò di rivolgermi ad un ginecologo. Mi disse anche che testa e vescica sono collegate, alludendo al fatto che potessi avere delle fisse mentali e questa cosa non mi fece molto piacere, ma non me la prendo più di tanto, perché spulciando sul forum, ho capito come sia abbastanza comune non essere comprese. Mi disse che le cistiti non avrebbero in nessun modo dovuto interferire con la mia vita sessuale, e mi confermò la possibilità di assumere un antibiotico “al bisogno” prima o dopo i rapporti, almeno finché i problemi non sarebbero passati.
A Gennaio inizio la terapia di rinforzo prescritta dall’urologo, ma le cistiti ritornarono con annessi i bruciori. Questi bruciori anche se non sono forti, sono persistenti (di solito ci vogliono 10/20 giorni per farli passare) e questa cosa mi manda letteralmente al manicomio. Su consiglio della ginecologa prendo il Cistalgan per attenuarli e non impazzire.
Decido di effettuare un’urinocoltura il 01 Febbraio, si tratta sempre di E.coli, carica batterica 1 milione e in questa occasione, scopro di essere diventata resistente al Monuril. La cosa mi spaventa talmente tanto, che decido di non prendere più antibiotici e che la pratica di curare le cistiti post rapporto con una profilassi di un antibiotico subito prima/dopo i rapporti, mi sembra una follia!! Se con due sole assunzioni di Monuril “a preventivo” ero diventata resistente alla Fosfomicina, cosa sarebbe successo se avessi cambiato antibiotico da prendere prima dei rapporti? Temevo che sarei diventata resistente a tutti gli antibiotici e in poco tempo mi sarei “bruciata” tutte le possibilità di guarigione. (All’epoca credevo ancora negli antibiotici, poi ho capito quanto siano nocivi).
Ritorno dalla ginecologa il 3 Febbraio per i bruciori e per assicurarmi che a livello vaginale fosse tutto a posto. Mi disse che a livello vaginale non c’era nulla e prescrisse la stessa terapia della volta precedente: ancora Ciproxin per 5 giorni, Vagilen ovuli e Clogin lavanda. Non soddisfatta, decido di non seguire la sua terapia.
Il 4 Febbraio torno dall’urologo, che mi rassicura, mi dice di continuare con il mannosio e i lactobacilli e mi prescrive Ciproxin 1000 a rilascio modificato. Su mia richiesta, prescrive una spermiocoltura e un esame delle urine per il mio partner, ma risultano entrambe negative. Mi aveva anticipato che difficilmente il problema sarebbe dipeso dal partner, ma me li prescrisse per fugare ogni dubbio. Mi consigliò di prendere un Levoxacin 500 nei 2 giorni successivi ai rapporti, almeno fino a quando il problema non si sarebbe risolto. Ovviamente mi sono rifiutata di prendere l’antibiotico per soli due giorni.
A febbraio, pertanto, effettuo due cicli di antibiotici, dal 4 al 10 con Ciproxin 1000 e, per un nuovo episodio di cistite, dal 21 al 25 con il Levoxacin. Questo ripetersi di due cistiti in un mese con annessi antibiotici mi ha talmente spaventata, che decido di non assumere più antibiotici.
Arrivo a voi, al forum, mi piace molto la vostra politica “no antibiotici” e decido di provare D-Mannosio.
A inizio marzo ho provato ad avere un rapporto assumendo D-Mannosio e un po’ per la massiccia dose (finisco una scatola in un weekend), un po’ perché il rapporto è stato breve, un po’ perché mi sono lavata con la lavanda D-Mannosio subito dopo e messo la crema il giorno successivo… nessuna cistite!!! Non so per quale dei fattori elencati non mi sia venuta la cistite, ma sta di fatto che non mi è venuta.
Il problema però, sono i bruciori, sempre un po’ esterni su alcuni punti della vulva (ore 12, ore 3 e 9 , ore 6) e un po’ interni all’altezza dell’uretra. Dato che i bruciori si fanno insopportabili (sempre leggeri e presistenti), decido di rivolgermi ad un nuovo ginecologo. Uno bravo questa volta, che mi ascolta e mi dice di fare attenzione a distinguere vagina, vulva e apparato urinario.
Svolge un esame batteriologico a fresco, che permette di escludere candida e altro, dice che sono arrossata, “flogosi vaginale” e ho un accumulo di bianchi. Sostiene che la mia flora batterica sia distrutta dai ripetuti antibiotici. Inserisce una cartina al tornasole in vagina, prima dell’inserimento era rossa e, una volta estratta, arancione.
Mi dice che esternamente sono infiammata e che ho una vulvite, probabilmente a causa dell’abuso di detergente intimo, mi vieta l’intimo nero (tutti consigli che già avevo letto sul forum), mi prescrive:
- impacchi di Acido Borico,
- Vea detergente intimo,
- Lenivagix crema per la vulva,
- Lenivagix ovuli per la vagina.
Non ho ancora iniziato questa terapia. Ho deciso di prenderla con più calma e di prendermi il tempo per guarire e permettere al mio corpo di ricostituirsi.
Gli ho chiesto se potessi avere una vulvodinia, ma mi ha detto che non era possibile, perché altrimenti non sarei riuscita ad avere rapporti sessuali a causa del dolore.
Il ginecologo ha detto che vuole rivedermi per rifare il Pap test e controllare l’eventuale presenza di piaghette. Sono soddisfatta di questo nuovo ginecologo, mi ha detto che vuole essere sicuro che io abbia cistiti recidivanti e mi ha prescritto due urinocolture di seguito a distanza di una settimana (anche se non ne capisco il motivo, visto che non credo di avere la cistite al momento). Poi mi ha detto che le cistiti post coitali, a patto che io ne soffra, purtroppo si curano con Bactrim, consiglio che io non seguirò MAI, ve lo prometto.
Questa è la mia storia, sono contenta di aver scoperto subito il forum, perché le esperienze con specialisti non in grado di curare questo tipo di cistite sono frustranti e dispendiose.
Quello che mi chiedo e vi chiedo: ma è possibile che la cistite post rapporto si “scateni” da un momento all’altro? Ho 28 anni e non ne avevo mai sofferto con questa frequenza. In questi mesi ho pensato e ripensato alle cause delle mie cistiti post rapporto. Ho ipotizzato che il periodo di forte stress dal quale sono uscita abbia contribuito ad indebolire le mie difese immunitarie, ma sono almeno 2-3 mesi che sono più tranquilla e che lo stress è passato.
Ho pensato all’alimentazione, probabilmente gli alcolici (di solito bevo una/due birre o calici di vino con gli amici) o il fatto di aver ridotto il consumo di carne, non adeguatamente sostituito con altri alimenti, potrebbe avermi portata ad un indebolimento. A proposito di alimentazione mangio molta frutta e verdura e molti cerali integrali, quindi nessun problema di stipsi. Cerco di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Ho pensato anche alla modalità dei rapporti sessuali, perché con l’ultimo partner erano lunghi e “appassionati”… pertanto ho pensato che potessero aver causato delle lesioni nella mucosa e nonostante progressivamente avessi adottato tutti gli accorgimenti del caso (fare un bidet, svuotare la vescica prima e dopo, bere molto).
E poi l’altro dilemma riguarda i bruciori, perché ci vuole tanto tempo per farli passare? Da cosa sono causati?
I prossimi step nella mia cura sono: curare la vulvite (sperando che i bruciori passino), assumere ancora ovuli con lactobacilli e fare un tampone vaginale per controllare la flora, tornare dal ginecologo per Pap test e controllo.
Ho letto sul forum anche delle contratture pelviche, ma non so dire se ne soffro.
Se avete altri consigli o qualcosa mi è sfuggita, vi prego non esitate a rispondere. Grazie di cuore.