LuthienT ha scritto:Posso portare non solo la testimonianza della mia piena guarigione, ma anche quella di altre 3 ragazze.
Innanzitutto, come avevo già scritto, io sono stata molto fortunata perché conoscevo già la vestibolite grazie ad un'amica.
Questa amica ha passato, come purtroppo troppe altre donne, un calvario solo per ottenere la diagnosi. Dopo anni di consulti dove si è sentita dire che non aveva niente e che era un problema psicologico, fortunatamente ha conosciuto, ed è entrata in cura, dalla dott.ssa Spano. Ha dovuto fare 6 mesi di terapia con la tens. è stata in ballo molto tempo perché il suo livello di gravità era parecchio alto, ma alla fine ce l'ha fatta e con il tempo è guarita.
Visto il suo calvario, noi amiche, scandalizzate dal fatto che molti ginecologi non conoscevano questo tipo di problema, abbiamo iniziato a diffondere e informare tutte le donne che conoscevamo: sorelle, cugine, colleghe, coinquiline, fidanzate dei fratelli, ecc.
L'anno successivo, nel 2005, riconosco in me i sintomi della vestibolite e sono subito corsa dalla dott.ssa. Io avevo un livello basso. Mi aveva prospettato circa 5/7 sedute di tens e così è stato. Dopo le sedute, non senza timore, ho ricominciato ad avere rapporti. (Con calma e pazienza perché la paura c'era) Nel giro di qualche mese era tornato tutto alla normalità ed ho ricominciato ad avere rapporti senza dolore alcuno. L'anno successivo riprovando un po' di dolore mi sono spaventata, temevo mi fosse tornata e sono andata a fare un controllo. Non avevo niente. La dott.ssa mi aveva spiegato che se non si hanno rapporti da qualche tempo è normale sentire un certo indolenzimento e non dovevo preoccuparmi. Ovviamente aveva ragione ma visto l'esperienza... Si va nel panico facilmente...
Dopo di me ci sono passate altre due ragazze, anche loro abbastanza gravi. Sono andate dalla Spano e sono guarite entrambe!
Ora purtroppo tocca a mia sorella. Ha i sintomi da questa estate, sta facendo ora tutti gli esami preliminari che chiede la Spano e poi inizierà anche lei la terapia.
Ora il mio obiettivi è avere un parto naturale nel quale voglio che sia ridotta a zero la possibilità di episiotomia o lacerazione...
Spero veramente che sempre più donne possano uscire da questo incubo.