Allora, ieri ho lavorato a casa.
Mi sono alzata presto, perché avevo molto lavoro da fare.
Alle 9,00 mi telefona la segretaria della ginecologa Stolfi, che mi annulla per la seconda volta l’appuntamento già fissato per mercoledì 23, dopo lo slittamento da metà gennaio.
Faccio presente che mi stanno finendo le creme di ormoni bioidentici, per le quali la Dr.ssa, già dopo l’annullamento della visita di gennaio, mi aveva inviato via mail la ricetta per due flaconi, su mia richiesta.
La segretaria mi dice di mandare un’altra mail alla Dr.ssa per chiedere un’altra ricetta, perché non sa dirmi la data del prossimo appuntamento.
Tra l’altro, la segretaria mi informa che la Stolfi sta chiudendo lo studio in via Gonin, dove mi dava appuntamento di sera, arrivavamo in auto, parcheggiavamo sotto lo studio e salivo.
Da aprile la Stolfi visiterà solo al Centro Ginecea, in pieno centro a Milano con orario solo di mattina!
Già preoccupata, scrivo la mail alla Dr.ssa per la ricetta e subito la Dr.ssa mi risponde che le spiace, ma è impossibilitata a lavorare e anche a farmi la ricetta.
Allora telefono alla farmacia di Settimo Milanese che mi prepara gli ormoni bioidentici e patteggio per un flacone coperto da ricetta e uno fuori ricetta, da sistemare quando la Dr.ssa potrà.
Per far partire l’ordine devo fare il bonifico.
Scrivo alla farmacia allegando la ricevuta del bonifico e dando il mio recapito.
Poco dopo lo psicanalista mi scrive su wattsapp che non riesce a collegarsi per fare la seduta su zoom (spostata perché avevo mercoledì la visita ginecologica) 50 minuti prima dell’appuntamento.
Altro smanettamento sul cellulare, chattando con lo psicanalista per riuscire a fissare altro appuntamento in settimana.
Finalmente, totalmente isterica, alle ore 11 riesco a piazzarmi davanti alla scrivania.
Alle 14, siccome c’è il sole (non mi sono accorta che il tempo era cambiato, con vento freddo e nuvoloni), decido di fare mezz’ora di camminata al parco per smaltire lo stress.
In genere uso plantari personalizzati perché ho sofferto di fascite plantare, ma siccome i plantari sono usurati e aspetto quelli nuovi, uso semplicemente le scarpe da ginnastica: torno a casa con dolore da fascite a un piede e dolore a entrambi i tendini di Achille, dopo mezz’ora di camminata in una semi-tempesta.
Ormai il mio pavimento pelvico è strizzato come uno straccio per lavare i pavimenti.
Decido di riposarmi un po’ col termoforo, che mi fa aumentare il bruciore!
Mi alzo stremata, mi trascino di nuovo alla scrivania e lavoro ancora un’oretta.
La giornata è stata un MASSACRO di stress, incazzatura e stanchezza.
Oggi sono andata in ufficio, ho lavorato moltissimo e non ho avuto dolore, se non una sensazione di tensione al pavimento pelvico.
È dimostrato ormai che lavorare a casa mi stressa molto di più.
Ieri sera mi sarei buttata di sotto...