Buongiorno a tutte ci sono anch'io!

Buongiorno a tutte
finalmente mi sono convinta anch'io a scrivere su questo forum...seguo questo sito da oltre un anno ormai, ci sono capitata un po' per caso, una notte in cui per il dolore non riuscivo a dormire, ero disperata, speravo di trovare in rete qualcosa, qualunque cosa potesse aiutarmi a capire perchè la mia cistite o presunta cistite mi stesse tormentando tanto e da così tanto tempo.
Ma partiamo dall'inizio...spero di essere il più chiara possibile e di non divagare troppo....
Soffro di cistite più o meno da 10 anni, per fortuna non continuativi, tutte le mie cistiti sono sempre state legate a rapporti sessuali e le mie urocolture sono sempre risultate negative, in ogni caso fin dalla prima cistite il mio medico curante mi aveva consigliato un iter che poi mi ha accompagnato per tutte le altre cistiti e così ero andata avanti per un po' di tempo: ai primi sintomi prendere immediatamente il cistalgan e continuare a prenderlo, anche ogni 6 ore, fino ad arrivare a sera quando poi c'era la dose di attacco del monuril, stessa cosa il giorno dopo e se la cistite non andava via subito con il monuril si poteva continuare con il cistalgan per una settimana. Inutile dire che dopo un po' quest'iter risultò essere alquanto fallimentare dopo il monuril non sempre la cistite andava via e così il mio medico decise che dopo i 2 giorni di monuril avrei potuto aggiungere un 4-5 giorni di ciproxin finchè i sintomi della cistite non fossero passati del tutto.
Per tantissimo tempo sono andata avanti così complice anche il mio fisico che a quanto pare reggeva queste dosi massicce di antibiotico, ma nel frattempo anche mia madre e mia sorella soffrivano di cistite e loro iniziavano ad avere vari problemi, mia madre iniziò a sviluppare un forte sensibilità al cistalgan per cui quando lo prendeva aveva la tachicardia e iniziava a stare male e così doveva passare immediatamente all'antibiotico, mia sorella invece, soffrendo di coliche, iniziava a non sopportare più il monuril che le faceva venire dei fortissimi dolori di pancia e così anche lei fu costretta a passare ad altri antibiotici che richiedevano però periodi di cura più lunghi 5 a volte anche 7 giorni.
Ormai a poco serviva bere quanto più era possibile, gli antibiotici servivano sempre meno e ogni urocoltura negativa ci precipitava sempre di più in un baratro di cui non vedevamo mai la fine. Ormai non riuscivamo più nemmeno a sostenerci l'una con l'altra, prevaleva solo la rabbia e la nostra frustrazione nonchè l'ansia quando una di noi stava male che potesse di lì a breve capitare a noi stesse in prima persona, il che ci faceva sentire ancora più sole di fronte a questa "malattia".
Tutte le nostre cistiti erano legate ai rapporti, forse non è proprio un caso...sia io che mia sorella siamo state vittime di molestie da parte di un nostro insegnante quando eravamo piccole e abbiamo avuto sempre un rapporto molto difficile con il sesso, inizialmente non ci rispettavamo molto e non sceglievamo ragazzi che a loro volta ci rispettassero, dopo ogni rapporto avevamo vaginiti/vaginosi, candide, cistiti, iperigienismo insomma di tutto e di più, a cui durante il mio ultimo anno di liceo si aggiunsero gli attacchi di ansia.
Non riuscivo più ad uscire di casa, come mettevo un piede fuori la mia ansia mi attanagliava, mi manca l'aria e mi sentivo morire, due anni di psicoterapia mi hanno aiutata a controllare l'ansia e a capire molte più cose su me stessa fino ad arrivare al mio definitivo punto di rottura.
Finito il liceo mi sono trasferita ad Udine perchè non ne potevo più della mia famiglia e dei miei problemi, forse speravo che andando via dalla mai città non mi avrebbero seguita e per un po' è stato così, fino al mio secondo anno di università.
Avevo una relazione a distanza con un ragazzo (Io abitavo in prov di VE e lui in prov di RM) già da 2 anni, con il quale comunque ci vedevamo molto spesso, di solito scendevo io, in quel periodo gli scoprirono un tumore al cervello e io andai completamente in crisi, ero in un anno impegnativo di studi, ma lui continuava a chiedermi di non lasciarlo solo a vivere questa cosa e così praticamente andavo su e giù tutte le settimane, ero stanchissima non riuscivo più a dormire nè a studiare e dopo la sua operazione quando riprendemmo a stare insieme fisicamente, io crollai definitivamente, avevo continue cistiti emorragiche, erano fortissime e improvvise ormai non riuscivo più a capire quando mi stava per venire una cistite me ne rendevo conto solo quando ormai era troppo tardi, quando ormai c'era già sangue nelle urine ed ero piegata in due dal dolore, tremavo e mi ritrovavo a pensare che mai più nella vita avrei voluto avere rapporti con nessuno ero disperata, ormai iniziavo a star male già in treno al solo pensiero che avrei rivisto il mio ragazzo, non ne potevo più.
A tutto questo si aggiungeva il fatto che il nostro rapporto non andava affatto bene, una volta guarito dal tumore, lui iniziò ad allontanarsi era come se quell'esperienza gli avesse fatto capire quanto fosse breve e fragile la vita e così lui non voleva perdere neanche più un secondo con cose che non gli interessavano e a quanto pare io ero diventata una di quelle cose...inutile dire come mi sentivo ogni volta che ci vedevamo e inutile dire che le cistiti non aiutavano affatto.
Come se questo non bastasse in tutta questa situazione, un anno dopo il tumore del mio ragazzo, io rimango incinta..stremata da tutta la situazione che stavo vivendo, volevo comunque tenere il bambino, non so come nè perchè, ma non riesco nemmeno a pensare di poter abortire e invece...il mio ragazzo si trasforma, non appena sa che sono incinta inizia a minacciarmi dice che avrebbe fatto del male a me e al bambino se soltanto ci avesse visti, per settimane non so cosa fare sono costretta a tornare a casa da mia madre perchè ormai vomito anche l'anima e così alla fine decido di abortire...e quella è stata l'ultima goccia...
Dopo l'aborto, torno ad Udine, ma non sono più me stessa, studiavo Scienze della Formazione Primaria per poter diventare insegnante di scuola materna, ma non riesco nemmeno più a guardare un bambino, non dormo più, non faccio che piangere, seguo le lezioni solo per evitare di pensare, studio giorno e notte, perchè quando non studio, penso e quando penso, non voglio più vivere...
Una sera penso di farla finita...ma per fortuna mia madre ed una sua amica che in quei giorni mi tartassavano di messaggi mi fanno rinsavire e così decido di fare un ultimo tentativo, vado dalla psicologa di mia madre, sperando di riuscire a metabolizzare anche questo nuovo ostacolo e non so come ci riesco...da allora non sento più il mio ex ragazzo, non sto più con nessuno e le mie cistiti magicamente spariscono...con la mia psicologa avanziamo l'ipotesi che forse tutte quelle cistiti erano anche legate alla mia situazione, ma la spiegazione non mi convince tanto, nel frattempo riprendo gli studi e cerco di sistemare nuovamente la mai vita fino all'estate successiva quando purtroppo in vacanza incontro nuovamente il mio ex e decidiamo di riprovare con la nostra relazione, inutile dire che fu assolutamente una pessima idea che mi precipitò nuovamente nella spirale del rapporto-cistite-antibiotico che ormai faceva sempre meno effetto finchè non resto di nuovo incinta e di nuovo il mio ragazzo va fuori di testa al che dico finalmente BASTA!
Lo mollo definitivamente, decido di interrompere la gravidanza anche stavolta, sono stremata, ormai l'università non la vedo nemmeno più da lontano, vivo più a casa con mia madre che ad Udine, sento sempre meno le mie amiche e passo le mie giornate chiedendomi che senso abbia per me continuare ad alzarmi al mattino, torno dalla psicologa per "elaborare il lutto", ma almeno...penso tra me...di citite nemmeno l'ombra, è così che ho iniziato a pensare che forse tutte le mie cistiti potessero essere in un certo modo psicosomatiche ed è così che sono arrivata a questo sito http://conipiediperaria-riflessoluxfire ... atico.html non so quanto sia attendibile quello che c'è scritto, ma non so perchè mi convinse e pensando sia alla mia situazione che a quella di mia madre e mia sorella, adesso quando ho una cistite innanzitutto mi chiedo cosa c'è che non va, cosa vorrei cambiare ma non posso, su cosa sento di avere le mani legate e perchè non riesco semplicemente a lasciar andare le cose soprattutto se non sono così importanti come una relazione con qualcuno che magari non è quello giusto per noi, ovviamente tutto questo se la cistite non è batterica, cioè se l'urocoltura è negativa cosa che per me è la normalità, non ho mai avuto un urocoltura positiva se non in gravidanza.
Dopo l'aborto le mie cistiti erano sparite e nel frattempo sono passati 4 anni, quando incontro il mio attuale compagno di vita...con il quale con mia grande sorpresa dopo ogni rapporto...non ho nulla...di cistite nemmeno l'ombra...e così per 6 mesi, dopo i quali resto nuovamente incinta...e finalmente ho il mio bellissimo bambino...ma la gravidanza è stato un vero calvario (ma credo di essermi dilungata abbastanza per cui credo che della gravidanza sia il caso di parlarne nella sezione giusta) dico solo che ovviamente mollo definitivamente l'università, torno a casa di mia madre e lì...iniziano i problemi ricoveri su ricoveri per iperemesi gravidica, disidratazione, cistite etc etc..ma di questo parlerò poi...
in ogni caso dopo la gravidanza l'unico altro episodio di cistite che ho avuto è stato quando sono dovuta andare a conoscere i miei suoceri e mentre andavo dal Veneto al Lazio, durante il viaggio, ecco che mi esplode nuovamente la cistite, dopo quell'ultimo episodio però di cistiti non ne ho mai più sofferto...fino al Giugno 2013, quando finalmente, decido di trasferirmi dal Veneto nel Lazio per vivere con il padre del mio splendido bambino (che aveva ormai già 3 anni) ecco che si ripresentano i problemi, in effetti devo dire che non è stata una decisione semplice, non ero convinta al 100% di quello che facevo e in più tutta la mia famiglia era contraria alla mia decisione, per cui ero parecchio sotto pressione, fatto sta che da quando decido di scendere iniziano i problemi, ma si presentano in maniera diversa dal solito...
Siamo nel Giugno 2013 il tutto inizia come al solito...mi sveglio un giorno con uno strano dolore alla vescica, come una sorta di pesantezza, vado in bagno più spesso e ogni volta che ci vado mi fa male l'uretra, avverto quel classico dolore di risalita, che ci mette sempre in allarme, ecco allora che prendo il cistalgan, uno solo, e mi passa già tutto, allora penso che forse mi sono solo impressionata che magari non era cistite, bevo un po' di più e i sintomi sembrano sparire, anche se sento sempre una certa pesantezza alla vescica, comunque cerco di non farci caso ho mille cose da fare, stiamo per andare in vacanza e con il bimbo piccolo devo preparare mille cose, poco prima di partire però il dolore all'uretra peggiora ed ecco che penso ad un'altra cistite emorragica e vado immediatamente in crisi, ho paura che non riusciremo a partire e che sarà tutto un disastro e così consultato il mio medico decido di prendere il ciproxin e non il monuril come al solito, ma al secondo giorno di ciproxin, mi sveglio la notte in preda al panico...non so cosa stia succedendo, ma non sto bene, ho un dolore fortissimo al clitoride e tutto il corpo è in preda ad uno strano tremore, faccio degli ampi respiri pensando ad un attacco d'ansia, ma niente, il dolore al clitoride è fortissimo e il tremore non passa, al che sveglio mia madre e chiamiamo la guardia medica, la quale ipotizza un'ipersensibilità ai componenti del ciproxin unita ad una sorta di attacco d'ansia e così mi dà delle gocce di EN che ovviamente fanno calmare l'ansia, ma il dolore non passa, in ogni caso mi addormento e la mattina dopo quando mi sveglio sono rimasti degli strascichi...il dolore al clitoride è diminuito, ma non è passato, l'uretra e la vescica sono doloranti...in più non riesco bene a capire, ma ho come tutta la vulva dolorante, gonfia, non capisco bene cos'è e così decido di prendere di corsa un appuntamento dal ginecologo prima di partire per le vacanze...la vagina sta bene è tutto a posto anche il clitoride guardandolo non ha niente, conclusione la parete della vescica è dolorante, diagnosi: probabile infiammazione della parete vescicale, ciproxin per 5gg, quando dico al mio ginecologo di ciò che mi è successo con il ciproxin proprio qualche giorno prima, mi prescrive allora il monuril 4 dosi per 4 giorni
una follia!!! Esco da lì non sconfortata di più, decido che non prenderò nessun monuril e che se mi scoppierà la cistite emorragica vedrò cosa fare...ma in realtà di cistite neanche l'ombra...
A Settembre ci trasferiamo tutti giù...ma...mentre ci saremmo dovuti appoggiare temporaneamente a casa di uno zio del mio compagno, invece ci ritroviamo a vivere tutti insieme appassionatamente a casa del mio compagno, con i suoi genitori e suo fratello, vi lascio immaginare il mio sgomento dinanzi alla cosa, la mia frustrazione, rabbia ed impotenza e ....i miei sintomi iniziano a peggiorare, per farla breve...anche perchè non credo sia il posto giusto per parlare nemmeno di questo, casomai scriverò un post nella sezione vulvodinia, dopo un anno di calvario, di visite urologiche e ginecologiche e di soldi spesi inutilmente, una notte in preda alla disperazione inizio a fare delle ricerche e approdo su questo sito, da allora ho visto la luce...
Ho capito subito che si trattava di vulvodinia dopo un anno che studi ogni cambiamento del tuo corpo ne hai praticamente la certezza, mi sono rivolta immediatamente al Dott. Pesce il quale dopo una visita me l'ha confermata! Da Settembre 2014 sono in cura con lui e anch'io iniziavo a vedere la luce alla fine di un tunnel...Grazie a tutto quello che ho letto su questo sito sulla cistite anche mia madre e mia sorella hanno smesso immediatamente di prendere tutti gli antibiotici, le lavande e i detergenti che usavamo e da allora anche loro hanno iniziato a stare molto meglio, ormai consiglio questo sito a chiunque incontri o conosca, che soffra o meno di cistite e/o dolori vulvari, perchè per me è stata una benedizione...
Quando quella notte lessi le parole di Rosanna...le sue lettere dall'inferno...pensai "allora non sono sola, posso farcela anch'io" ero disperata, non ce la facevo più....e con voi sono rinata, quando posso spulcio il sito in lungo e in largo e scopro sempre qualche sezione nuova o qualche nuova informazione e non ne ho mai abbastanza.
Ma...perchè c'è sempre un ma...ci risiamo...dopo un anno di cura con il Dott. Pesce va meglio, molto meglio,ma...purtroppo o per fortuna sono incinta di nuovo...per fortuna la mia nuova gravidanza non si sta presentando così catastrofica come la prima...ma ho bisogno di un aiuto...finora ho sopportato le nausee, il vomito, la stitichezza e la diarrea adesso ho paura che si stia aggiungendo la cistite...finora non è stato facile ho dovuto affidare mio figlio alle cure dei miei suoceri e del mio compagno, mentre invece prima facevo tutto io, sono stata allettata per un mese tra nausee, vomito e giramenti di testa e adesso inizia ad andare un po' meglio per questo non capisco questa cistite...
Dall'altro ieri avevo un po' di bruciore vulvare, con la vulvodinia capita mi sono detta e così borsa dell'acqua calda, laroxyl prima di andare a dormire..ma il giorno dopo il bruciore era aumentato, nel pomeriggio di ieri stavo rasentando l'isteria pensavo che mi stesse venendo un attacco di cistite mi bruciava tutto non ci capivo più niente e così mi sono guardata allo specchio e sono ancora più confusa di prima...ho tutta la vulva arrossata, concentrandomi posso dire con una certa sicurezza che mi brucia tutto il canale interno vaginale e in effetti guardando c'è anche parecchio muco giallo però in più quando vado a fare pipì mi fa male anche l'uretra e dopo ho una sensazione di pesantezza dolorosa a tuttala vescica...il mio ginecologo mi ha prescritto, senza neanche guardarmi perchè ieri era venerdì sera, il solito meclom e un detergente antimicotico per lavarmi, io leggendo il sito ho visto tutte le possibili strategie di attacco sia in caso di cistite che di vaginite/candida ma la mia domanda è: tutti i prodotti elencati posso prenderli anche in gravidanza? (io al momento sono al 3° mese) e nel caso secondo voi che faccio? Unisco quelli per la cistite con quelli per la vaginite? Nel senso che io credo che si sia instaurata una vaginite probabilmente batterica, perchè in questi giorni ho avuto un po' di problemi ad andare in bagno di solito ho quasi diarrea, mentre in questi ultimi 2 gg ho avuto un forte attacco di stitichezza in seguito al quale mi si sono scatenati anche tutti questi altri sintomi e oggi sono tornata alla mia solita diarrea, per cui cosa posso fare?
Tra l'altro premetto che con le mie nausee la mattina non posso bere assolutamente nulla e dopo pranzo riesco a stento a bere 2 bicchieri d'acqua ghiacciata e lo stesso dopo cena, Pesce mi ha consigliato di prendere almeno 3 dosi di D-Mannosio al gg ma ieri sono riuscita a prenderne solo una, che nonostante tutto è stata a dir poco miracolosa perchè mi ha comunque evitato di impazzire, ma come faccio a prenderne 3? Posso prenderle anche a poca distanza l'una dall'altra? E per il resto che faccio? Ieri ho provato ad usare un ovulo di normogyn e l'eladren ma sinceramente stamattina il bruciore era forte quanto ieri sera e mi sono parecchio sconfortata, non so più dove sbattere la testa non voglio avvilirmi,ma solo l'idea di ricadere nella cistite, durante una gravidanza già difficile mi manda al manicomio, in più mio figlio oggi si è svegliato con 38 di febbre e sto veramente ad un passo da un attacco d'ansia...
Spero davvero che qualcuna possa aiutarmi..so si essere stata un po' prolissa nel descrivere la mia storia, ma volevo essere il più chiara possibile.
Grazie mille a tutte per tutto quello che fate ogni giorno per il sito e per tutte noi che lottiamo continuamente contro cistiti, vaginiti, vulvodinie e simili.
A presto.
Maria.
finalmente mi sono convinta anch'io a scrivere su questo forum...seguo questo sito da oltre un anno ormai, ci sono capitata un po' per caso, una notte in cui per il dolore non riuscivo a dormire, ero disperata, speravo di trovare in rete qualcosa, qualunque cosa potesse aiutarmi a capire perchè la mia cistite o presunta cistite mi stesse tormentando tanto e da così tanto tempo.
Ma partiamo dall'inizio...spero di essere il più chiara possibile e di non divagare troppo....
Soffro di cistite più o meno da 10 anni, per fortuna non continuativi, tutte le mie cistiti sono sempre state legate a rapporti sessuali e le mie urocolture sono sempre risultate negative, in ogni caso fin dalla prima cistite il mio medico curante mi aveva consigliato un iter che poi mi ha accompagnato per tutte le altre cistiti e così ero andata avanti per un po' di tempo: ai primi sintomi prendere immediatamente il cistalgan e continuare a prenderlo, anche ogni 6 ore, fino ad arrivare a sera quando poi c'era la dose di attacco del monuril, stessa cosa il giorno dopo e se la cistite non andava via subito con il monuril si poteva continuare con il cistalgan per una settimana. Inutile dire che dopo un po' quest'iter risultò essere alquanto fallimentare dopo il monuril non sempre la cistite andava via e così il mio medico decise che dopo i 2 giorni di monuril avrei potuto aggiungere un 4-5 giorni di ciproxin finchè i sintomi della cistite non fossero passati del tutto.
Per tantissimo tempo sono andata avanti così complice anche il mio fisico che a quanto pare reggeva queste dosi massicce di antibiotico, ma nel frattempo anche mia madre e mia sorella soffrivano di cistite e loro iniziavano ad avere vari problemi, mia madre iniziò a sviluppare un forte sensibilità al cistalgan per cui quando lo prendeva aveva la tachicardia e iniziava a stare male e così doveva passare immediatamente all'antibiotico, mia sorella invece, soffrendo di coliche, iniziava a non sopportare più il monuril che le faceva venire dei fortissimi dolori di pancia e così anche lei fu costretta a passare ad altri antibiotici che richiedevano però periodi di cura più lunghi 5 a volte anche 7 giorni.
Ormai a poco serviva bere quanto più era possibile, gli antibiotici servivano sempre meno e ogni urocoltura negativa ci precipitava sempre di più in un baratro di cui non vedevamo mai la fine. Ormai non riuscivamo più nemmeno a sostenerci l'una con l'altra, prevaleva solo la rabbia e la nostra frustrazione nonchè l'ansia quando una di noi stava male che potesse di lì a breve capitare a noi stesse in prima persona, il che ci faceva sentire ancora più sole di fronte a questa "malattia".
Tutte le nostre cistiti erano legate ai rapporti, forse non è proprio un caso...sia io che mia sorella siamo state vittime di molestie da parte di un nostro insegnante quando eravamo piccole e abbiamo avuto sempre un rapporto molto difficile con il sesso, inizialmente non ci rispettavamo molto e non sceglievamo ragazzi che a loro volta ci rispettassero, dopo ogni rapporto avevamo vaginiti/vaginosi, candide, cistiti, iperigienismo insomma di tutto e di più, a cui durante il mio ultimo anno di liceo si aggiunsero gli attacchi di ansia.
Non riuscivo più ad uscire di casa, come mettevo un piede fuori la mia ansia mi attanagliava, mi manca l'aria e mi sentivo morire, due anni di psicoterapia mi hanno aiutata a controllare l'ansia e a capire molte più cose su me stessa fino ad arrivare al mio definitivo punto di rottura.
Finito il liceo mi sono trasferita ad Udine perchè non ne potevo più della mia famiglia e dei miei problemi, forse speravo che andando via dalla mai città non mi avrebbero seguita e per un po' è stato così, fino al mio secondo anno di università.
Avevo una relazione a distanza con un ragazzo (Io abitavo in prov di VE e lui in prov di RM) già da 2 anni, con il quale comunque ci vedevamo molto spesso, di solito scendevo io, in quel periodo gli scoprirono un tumore al cervello e io andai completamente in crisi, ero in un anno impegnativo di studi, ma lui continuava a chiedermi di non lasciarlo solo a vivere questa cosa e così praticamente andavo su e giù tutte le settimane, ero stanchissima non riuscivo più a dormire nè a studiare e dopo la sua operazione quando riprendemmo a stare insieme fisicamente, io crollai definitivamente, avevo continue cistiti emorragiche, erano fortissime e improvvise ormai non riuscivo più a capire quando mi stava per venire una cistite me ne rendevo conto solo quando ormai era troppo tardi, quando ormai c'era già sangue nelle urine ed ero piegata in due dal dolore, tremavo e mi ritrovavo a pensare che mai più nella vita avrei voluto avere rapporti con nessuno ero disperata, ormai iniziavo a star male già in treno al solo pensiero che avrei rivisto il mio ragazzo, non ne potevo più.
A tutto questo si aggiungeva il fatto che il nostro rapporto non andava affatto bene, una volta guarito dal tumore, lui iniziò ad allontanarsi era come se quell'esperienza gli avesse fatto capire quanto fosse breve e fragile la vita e così lui non voleva perdere neanche più un secondo con cose che non gli interessavano e a quanto pare io ero diventata una di quelle cose...inutile dire come mi sentivo ogni volta che ci vedevamo e inutile dire che le cistiti non aiutavano affatto.
Come se questo non bastasse in tutta questa situazione, un anno dopo il tumore del mio ragazzo, io rimango incinta..stremata da tutta la situazione che stavo vivendo, volevo comunque tenere il bambino, non so come nè perchè, ma non riesco nemmeno a pensare di poter abortire e invece...il mio ragazzo si trasforma, non appena sa che sono incinta inizia a minacciarmi dice che avrebbe fatto del male a me e al bambino se soltanto ci avesse visti, per settimane non so cosa fare sono costretta a tornare a casa da mia madre perchè ormai vomito anche l'anima e così alla fine decido di abortire...e quella è stata l'ultima goccia...
Dopo l'aborto, torno ad Udine, ma non sono più me stessa, studiavo Scienze della Formazione Primaria per poter diventare insegnante di scuola materna, ma non riesco nemmeno più a guardare un bambino, non dormo più, non faccio che piangere, seguo le lezioni solo per evitare di pensare, studio giorno e notte, perchè quando non studio, penso e quando penso, non voglio più vivere...
Una sera penso di farla finita...ma per fortuna mia madre ed una sua amica che in quei giorni mi tartassavano di messaggi mi fanno rinsavire e così decido di fare un ultimo tentativo, vado dalla psicologa di mia madre, sperando di riuscire a metabolizzare anche questo nuovo ostacolo e non so come ci riesco...da allora non sento più il mio ex ragazzo, non sto più con nessuno e le mie cistiti magicamente spariscono...con la mia psicologa avanziamo l'ipotesi che forse tutte quelle cistiti erano anche legate alla mia situazione, ma la spiegazione non mi convince tanto, nel frattempo riprendo gli studi e cerco di sistemare nuovamente la mai vita fino all'estate successiva quando purtroppo in vacanza incontro nuovamente il mio ex e decidiamo di riprovare con la nostra relazione, inutile dire che fu assolutamente una pessima idea che mi precipitò nuovamente nella spirale del rapporto-cistite-antibiotico che ormai faceva sempre meno effetto finchè non resto di nuovo incinta e di nuovo il mio ragazzo va fuori di testa al che dico finalmente BASTA!
Lo mollo definitivamente, decido di interrompere la gravidanza anche stavolta, sono stremata, ormai l'università non la vedo nemmeno più da lontano, vivo più a casa con mia madre che ad Udine, sento sempre meno le mie amiche e passo le mie giornate chiedendomi che senso abbia per me continuare ad alzarmi al mattino, torno dalla psicologa per "elaborare il lutto", ma almeno...penso tra me...di citite nemmeno l'ombra, è così che ho iniziato a pensare che forse tutte le mie cistiti potessero essere in un certo modo psicosomatiche ed è così che sono arrivata a questo sito http://conipiediperaria-riflessoluxfire ... atico.html non so quanto sia attendibile quello che c'è scritto, ma non so perchè mi convinse e pensando sia alla mia situazione che a quella di mia madre e mia sorella, adesso quando ho una cistite innanzitutto mi chiedo cosa c'è che non va, cosa vorrei cambiare ma non posso, su cosa sento di avere le mani legate e perchè non riesco semplicemente a lasciar andare le cose soprattutto se non sono così importanti come una relazione con qualcuno che magari non è quello giusto per noi, ovviamente tutto questo se la cistite non è batterica, cioè se l'urocoltura è negativa cosa che per me è la normalità, non ho mai avuto un urocoltura positiva se non in gravidanza.
Dopo l'aborto le mie cistiti erano sparite e nel frattempo sono passati 4 anni, quando incontro il mio attuale compagno di vita...con il quale con mia grande sorpresa dopo ogni rapporto...non ho nulla...di cistite nemmeno l'ombra...e così per 6 mesi, dopo i quali resto nuovamente incinta...e finalmente ho il mio bellissimo bambino...ma la gravidanza è stato un vero calvario (ma credo di essermi dilungata abbastanza per cui credo che della gravidanza sia il caso di parlarne nella sezione giusta) dico solo che ovviamente mollo definitivamente l'università, torno a casa di mia madre e lì...iniziano i problemi ricoveri su ricoveri per iperemesi gravidica, disidratazione, cistite etc etc..ma di questo parlerò poi...
in ogni caso dopo la gravidanza l'unico altro episodio di cistite che ho avuto è stato quando sono dovuta andare a conoscere i miei suoceri e mentre andavo dal Veneto al Lazio, durante il viaggio, ecco che mi esplode nuovamente la cistite, dopo quell'ultimo episodio però di cistiti non ne ho mai più sofferto...fino al Giugno 2013, quando finalmente, decido di trasferirmi dal Veneto nel Lazio per vivere con il padre del mio splendido bambino (che aveva ormai già 3 anni) ecco che si ripresentano i problemi, in effetti devo dire che non è stata una decisione semplice, non ero convinta al 100% di quello che facevo e in più tutta la mia famiglia era contraria alla mia decisione, per cui ero parecchio sotto pressione, fatto sta che da quando decido di scendere iniziano i problemi, ma si presentano in maniera diversa dal solito...
Siamo nel Giugno 2013 il tutto inizia come al solito...mi sveglio un giorno con uno strano dolore alla vescica, come una sorta di pesantezza, vado in bagno più spesso e ogni volta che ci vado mi fa male l'uretra, avverto quel classico dolore di risalita, che ci mette sempre in allarme, ecco allora che prendo il cistalgan, uno solo, e mi passa già tutto, allora penso che forse mi sono solo impressionata che magari non era cistite, bevo un po' di più e i sintomi sembrano sparire, anche se sento sempre una certa pesantezza alla vescica, comunque cerco di non farci caso ho mille cose da fare, stiamo per andare in vacanza e con il bimbo piccolo devo preparare mille cose, poco prima di partire però il dolore all'uretra peggiora ed ecco che penso ad un'altra cistite emorragica e vado immediatamente in crisi, ho paura che non riusciremo a partire e che sarà tutto un disastro e così consultato il mio medico decido di prendere il ciproxin e non il monuril come al solito, ma al secondo giorno di ciproxin, mi sveglio la notte in preda al panico...non so cosa stia succedendo, ma non sto bene, ho un dolore fortissimo al clitoride e tutto il corpo è in preda ad uno strano tremore, faccio degli ampi respiri pensando ad un attacco d'ansia, ma niente, il dolore al clitoride è fortissimo e il tremore non passa, al che sveglio mia madre e chiamiamo la guardia medica, la quale ipotizza un'ipersensibilità ai componenti del ciproxin unita ad una sorta di attacco d'ansia e così mi dà delle gocce di EN che ovviamente fanno calmare l'ansia, ma il dolore non passa, in ogni caso mi addormento e la mattina dopo quando mi sveglio sono rimasti degli strascichi...il dolore al clitoride è diminuito, ma non è passato, l'uretra e la vescica sono doloranti...in più non riesco bene a capire, ma ho come tutta la vulva dolorante, gonfia, non capisco bene cos'è e così decido di prendere di corsa un appuntamento dal ginecologo prima di partire per le vacanze...la vagina sta bene è tutto a posto anche il clitoride guardandolo non ha niente, conclusione la parete della vescica è dolorante, diagnosi: probabile infiammazione della parete vescicale, ciproxin per 5gg, quando dico al mio ginecologo di ciò che mi è successo con il ciproxin proprio qualche giorno prima, mi prescrive allora il monuril 4 dosi per 4 giorni

A Settembre ci trasferiamo tutti giù...ma...mentre ci saremmo dovuti appoggiare temporaneamente a casa di uno zio del mio compagno, invece ci ritroviamo a vivere tutti insieme appassionatamente a casa del mio compagno, con i suoi genitori e suo fratello, vi lascio immaginare il mio sgomento dinanzi alla cosa, la mia frustrazione, rabbia ed impotenza e ....i miei sintomi iniziano a peggiorare, per farla breve...anche perchè non credo sia il posto giusto per parlare nemmeno di questo, casomai scriverò un post nella sezione vulvodinia, dopo un anno di calvario, di visite urologiche e ginecologiche e di soldi spesi inutilmente, una notte in preda alla disperazione inizio a fare delle ricerche e approdo su questo sito, da allora ho visto la luce...
Ho capito subito che si trattava di vulvodinia dopo un anno che studi ogni cambiamento del tuo corpo ne hai praticamente la certezza, mi sono rivolta immediatamente al Dott. Pesce il quale dopo una visita me l'ha confermata! Da Settembre 2014 sono in cura con lui e anch'io iniziavo a vedere la luce alla fine di un tunnel...Grazie a tutto quello che ho letto su questo sito sulla cistite anche mia madre e mia sorella hanno smesso immediatamente di prendere tutti gli antibiotici, le lavande e i detergenti che usavamo e da allora anche loro hanno iniziato a stare molto meglio, ormai consiglio questo sito a chiunque incontri o conosca, che soffra o meno di cistite e/o dolori vulvari, perchè per me è stata una benedizione...
Quando quella notte lessi le parole di Rosanna...le sue lettere dall'inferno...pensai "allora non sono sola, posso farcela anch'io" ero disperata, non ce la facevo più....e con voi sono rinata, quando posso spulcio il sito in lungo e in largo e scopro sempre qualche sezione nuova o qualche nuova informazione e non ne ho mai abbastanza.
Ma...perchè c'è sempre un ma...ci risiamo...dopo un anno di cura con il Dott. Pesce va meglio, molto meglio,ma...purtroppo o per fortuna sono incinta di nuovo...per fortuna la mia nuova gravidanza non si sta presentando così catastrofica come la prima...ma ho bisogno di un aiuto...finora ho sopportato le nausee, il vomito, la stitichezza e la diarrea adesso ho paura che si stia aggiungendo la cistite...finora non è stato facile ho dovuto affidare mio figlio alle cure dei miei suoceri e del mio compagno, mentre invece prima facevo tutto io, sono stata allettata per un mese tra nausee, vomito e giramenti di testa e adesso inizia ad andare un po' meglio per questo non capisco questa cistite...
Dall'altro ieri avevo un po' di bruciore vulvare, con la vulvodinia capita mi sono detta e così borsa dell'acqua calda, laroxyl prima di andare a dormire..ma il giorno dopo il bruciore era aumentato, nel pomeriggio di ieri stavo rasentando l'isteria pensavo che mi stesse venendo un attacco di cistite mi bruciava tutto non ci capivo più niente e così mi sono guardata allo specchio e sono ancora più confusa di prima...ho tutta la vulva arrossata, concentrandomi posso dire con una certa sicurezza che mi brucia tutto il canale interno vaginale e in effetti guardando c'è anche parecchio muco giallo però in più quando vado a fare pipì mi fa male anche l'uretra e dopo ho una sensazione di pesantezza dolorosa a tuttala vescica...il mio ginecologo mi ha prescritto, senza neanche guardarmi perchè ieri era venerdì sera, il solito meclom e un detergente antimicotico per lavarmi, io leggendo il sito ho visto tutte le possibili strategie di attacco sia in caso di cistite che di vaginite/candida ma la mia domanda è: tutti i prodotti elencati posso prenderli anche in gravidanza? (io al momento sono al 3° mese) e nel caso secondo voi che faccio? Unisco quelli per la cistite con quelli per la vaginite? Nel senso che io credo che si sia instaurata una vaginite probabilmente batterica, perchè in questi giorni ho avuto un po' di problemi ad andare in bagno di solito ho quasi diarrea, mentre in questi ultimi 2 gg ho avuto un forte attacco di stitichezza in seguito al quale mi si sono scatenati anche tutti questi altri sintomi e oggi sono tornata alla mia solita diarrea, per cui cosa posso fare?
Tra l'altro premetto che con le mie nausee la mattina non posso bere assolutamente nulla e dopo pranzo riesco a stento a bere 2 bicchieri d'acqua ghiacciata e lo stesso dopo cena, Pesce mi ha consigliato di prendere almeno 3 dosi di D-Mannosio al gg ma ieri sono riuscita a prenderne solo una, che nonostante tutto è stata a dir poco miracolosa perchè mi ha comunque evitato di impazzire, ma come faccio a prenderne 3? Posso prenderle anche a poca distanza l'una dall'altra? E per il resto che faccio? Ieri ho provato ad usare un ovulo di normogyn e l'eladren ma sinceramente stamattina il bruciore era forte quanto ieri sera e mi sono parecchio sconfortata, non so più dove sbattere la testa non voglio avvilirmi,ma solo l'idea di ricadere nella cistite, durante una gravidanza già difficile mi manda al manicomio, in più mio figlio oggi si è svegliato con 38 di febbre e sto veramente ad un passo da un attacco d'ansia...

Spero davvero che qualcuna possa aiutarmi..so si essere stata un po' prolissa nel descrivere la mia storia, ma volevo essere il più chiara possibile.
Grazie mille a tutte per tutto quello che fate ogni giorno per il sito e per tutte noi che lottiamo continuamente contro cistiti, vaginiti, vulvodinie e simili.
A presto.
Maria.