Alla ricerca di una diagnosi
Inviato: mar apr 30, 2013 4:33 pm
Ciao a tutte ragazze!!! Comincio complimentandomi con voi per questo forum e per l'enorme lavoro che fate condividendo informazioni ed esperienze.
Ho 26 anni, nel corso della mia vita ho sofferto di circa 8/9 episodi di cistite acuta: la prima a 16 anni (2003), le 3 successive (emorragiche) nel 2005 e 2006, in seguito ai primi rapporti sessuali. Tutte batteriche e curate con antibiotico.
Dopo il 2006 sono seguiti più o meno 3/4 anni senza cistite in cui ho deciso di assumere un contraccettivo orale, che però nel 2009 ho sospeso a causa di problemi gastro-intestinali (duodenite, colon irritabile ecc). In questi anni ricordo di aver sofferto un po' di secchezza e in generale di essermi sentita "delicata" dal punto di vista vescicale, ma nulla di che.
Tra la fine del 2009 e il 2011 ho avuto 4/5 episodi di cistite (a distanza di mesi), tutte emorragiche e tutte curate con antibiotico. In quegli anni ero una studentessa fuori sede e, senza la possibilità di avere immediatamente una ricetta per fare gli esami, su consiglio del medico curante ho preso, quasi sempre, il Monuril. In quel periodo comincio ad avere sintomi simili alla cistite (senso di pesantezza al basso ventre, uretra sensibile, dolore alla fine della minzione, bruciorini, urgenza minzionale contenuta) assolutamente non intensi come in fase acuta ma sicuramente fastidiosi. In concomitanza dei periodi di stress peggiorano ma gli esami delle urine sono sempre negativi.
Nel 2012 comincio ad avvertire sintomi quali fitte all'uretra e alla vagina (che sento anche se tossisco o se faccio determinati movimenti), sensazione di fastidio/dolore/punture di spillo alla vagina, vescica indolenzita, pruriti, secchezza, fastidio/fitte al clitoride (che vanno ad aggiungersi a quelli citati prima). Nello stesso anno faccio un tampone uretrale che risulta negativo (ma ahimè mai un tampone vaginale). La ginecologa comincia a "parlarmi" di cistite interstiziale (avevo letto un po' su internet di questa patologia e sono uscita da quella visita veramente terrorizzata!) mentre, a causa dei sintomi vaginali, decide di farmi fare una cura con fluconazolo per 6 mesi senza prima un tampone vaginale, sostenendo che non avremmo trovato nulla perchè, a suo avviso, la candidosi era a livello vulvare e non vaginale.
Decido di andare dall'urologo per fare almeno un'ecografia alla vescica; lei dice che è tutto ok, la vescica si svuota bene ed esclude una cistite interstiziale (dice che i sintomi dovrebbero essere più gravi). Io stessa le dico che sto meglio rispetto a qualche mese prima, anche se il tutto va a momenti (oltre alla cura con il fluconazolo assumevo un integratore con d-mannosio ma non D-Mannosio). Lei dice che il mio stato infiammatorio potrebbe essere dovuto ad una carica batterica bassa delle urine e mi consiglia di acidificare urine e ambiente vaginale e di prendere fermenti (dicoflorelle).
Seguo i suoi consigli (non sapevo ancora che acidificare fosse inutile) ma per poco...in verità non ricordo che l'Acidif mi avesse peggiorato i sintomi, ma sicuramente non me li aveva migliorati e finita la confezione non l'ho più ricomprato. L'Acidif cv invece l'ho trovato insopportabile: si scioglieva poco, mi dava secchezza e in vagina rimaneva una specie di farina o rivestimento della capsula veramente fastidioso.
Ad oggi purtroppo i sintomi ci sono ancora. Devo dire che ci sono dei giorni in cui sto meglio, ma non saprei legare il benessere a qualche mio comportamento...non mi sembra che i sintomi peggiorino in seguito ai rapporti, piuttosto il peggioramento lo avverto prima e dopo il ciclo, ma non è una regola fissa.
In questi mesi ho anche dovuto prendere 2 antibiotici causa intervento ai denti e visto che in quel periodo me la sarei strappata a febbraio ho finalmente deciso di fare il tampone vaginale, risultato:
- candida alb.++ e miceti
-cellule di sfaldamento
-lattobacilli presenti, alcuni
Su consiglio della ginecologa ho preso il fluconazolo 2 cp (io e il mio ragazzo). Sono stata molto titubante, era da un po' che vi leggevo e avrei voluto provare una strada alternativa, ma lei mi ha detto che avevo già aspettato troppo e prendere l'antimicotico era l'unica soluzione.
Ripeto il tampone a metà aprile (i primi di aprile avevo preso l'antibiotico per la seconda volta) risultato:
-Candida alb. +
-Presenti miceti e cellule di sfaldamento (numerose).
Questa volta i lattobacilli sono risultati numerosi (avevo infatti preso il Lactonorm nelle settimane precedenti). Ho misurato con le cartine il ph vaginale ed è sui 4.5.
Un nuovo ginecologo che ho recentemente consultato mi ha detto di lasciar perdere il fluconazolo orale, mi ha però consigliato di mettere ovuli di antimicotico (Meclon) visto che ho leucorrea intensa. Non credo lo farò: ho preso il X-flor e ho cominciato da poco...volevo seguire il protocollo Miriam ma ho già lattobacilli numerosi e non vorrei incorrere in citolisi e il mio ph è ok (o no?), quindi escluderei anche il Miphil. Pensavo comunque di attaccare con Lattoferrina anche localmente, fare lavande D-Mannosio e mettere magari yoghurt la sera ma 1, 2 v. a settimana, non di più....poi fra un po' ripetere il tampone.
Questo per sconfiggere la candida...rimane però il resto! Ho comprato il mannosio e ho cominciato ad assumerne 3 dosi al giorno, sperando di arginare l'infiammazione vescicale (se di quella si tratta) con quello.
Ho richiesto lo Swab test all'ultimo ginecologo a cui mi sono rivolta e mi ha detto che non poteva essere vestibolite perchè quando mi toccava col bastoncino (cosa che ha fatto solo in 2 punti mentre a me risulta che dovrebbero essere almeno 4) "non saltavo dal dolore" e poi riuscivo ad avere rapporti; in verità quando mi ha toccato io un po' di dolore l'ho sentito e anche l'inserimento dello speculum mi ha dato parecchio fastidio, non solo a livello vaginale, ma anche al basso ventre/vescica.. (cosa che avevo già avvertito durante i tamponi). A suo avviso il problema è a livello vescicale "solo che l'infiammazione ha coinvolto tutta la zona pelvica". Lui mi ha consigliato di rivolgermi di nuovo all'urologo e di tentare una cura di antiinfiammatori a lungo termine (anche se mi sembra l'ennesima soluzione per tamponare i sintomi, senza ricercare effettivamente la causa)...
Nel frattempo ho paura di aver sviluppato anche un po' di contrattura visti i continui dolori (soprattutto nella zona perineale che sento nodosa e un po' dolente). I rapporti sessuali a volte sono un pochino dolorosi, soprattutto in alcune posizioni (quelle che toccano/sfregano di più la vescica) ma anche in questo caso non c'è una regola fissa...le volte in cui sto meglio il rapporto è solo piacere, altre volte invece avverto anche un po' di dolore (che è comunque sopportabile).
Ho cominciato a seguire i vostri consigli (biancheria, igiene con sola acqua, automassaggio) + le cure sopra indicate ma vorrei confrontarmi con una diagnosi medica in grado di illustrarmi l'origine di questi fastidi!!! I medici che ho finora consultato non mi sono stati di grande aiuto (una mi ha parlato di cistite interstiziale, l'altra ha smentito...a quanto pare per questo ginecologo non ho vestibolite ma la sua visita si è conclusa in "non saprei"..l'unica cosa in più che mi ha saputo dire è che dall'eco tv è risultato un ispessimento della parete antero-posteriore della mucosa vescicale). Il fatto poi che tutti mi abbiano detto di acidificare (e pure tanto), nonostante io facessi presente quanto avevo letto su acidificazione/alcalinizzazione, mi lascia perplessa sulla loro preparazione completa in materia, e di conseguenza sulla loro capacità di darmi una diagnosi complessiva.
A questo proposito pensavo di prendere appuntamento con la Spano, che per il mio caso mi sembra più indicata rispetto a Porru...voi che dite? Cavoli non voglio andare a spendere ancora 100 euro (quando va bene...) da ginecologi o urologi che mi dicono che devo bere succo di pompelmo...e che non mi hanno mai dato neanche un terzo delle info che ho trovato qui grazie a voi!
Ho paura di aver aspettato troppo e che la situazione sia già faticosamente recuperabile...mi scuso in partenza se ho scritto cose poco chiare o ripetitive generando magari confusione! Volevo aspettare a scrivere, per essere più informata e per vedere gli effetti delil mannosio dopo un paio di mesi, ma ero impaziente di sapere cosa potevate pensare della mia situazione e se secondo voi è il caso che mi rivolga a uno dei medici che ho scritto sopra.
Vi ringrazio per tutti i consigli e le indicazioni che potrete darmi e vi abbraccio forte!
Ho 26 anni, nel corso della mia vita ho sofferto di circa 8/9 episodi di cistite acuta: la prima a 16 anni (2003), le 3 successive (emorragiche) nel 2005 e 2006, in seguito ai primi rapporti sessuali. Tutte batteriche e curate con antibiotico.
Dopo il 2006 sono seguiti più o meno 3/4 anni senza cistite in cui ho deciso di assumere un contraccettivo orale, che però nel 2009 ho sospeso a causa di problemi gastro-intestinali (duodenite, colon irritabile ecc). In questi anni ricordo di aver sofferto un po' di secchezza e in generale di essermi sentita "delicata" dal punto di vista vescicale, ma nulla di che.
Tra la fine del 2009 e il 2011 ho avuto 4/5 episodi di cistite (a distanza di mesi), tutte emorragiche e tutte curate con antibiotico. In quegli anni ero una studentessa fuori sede e, senza la possibilità di avere immediatamente una ricetta per fare gli esami, su consiglio del medico curante ho preso, quasi sempre, il Monuril. In quel periodo comincio ad avere sintomi simili alla cistite (senso di pesantezza al basso ventre, uretra sensibile, dolore alla fine della minzione, bruciorini, urgenza minzionale contenuta) assolutamente non intensi come in fase acuta ma sicuramente fastidiosi. In concomitanza dei periodi di stress peggiorano ma gli esami delle urine sono sempre negativi.
Nel 2012 comincio ad avvertire sintomi quali fitte all'uretra e alla vagina (che sento anche se tossisco o se faccio determinati movimenti), sensazione di fastidio/dolore/punture di spillo alla vagina, vescica indolenzita, pruriti, secchezza, fastidio/fitte al clitoride (che vanno ad aggiungersi a quelli citati prima). Nello stesso anno faccio un tampone uretrale che risulta negativo (ma ahimè mai un tampone vaginale). La ginecologa comincia a "parlarmi" di cistite interstiziale (avevo letto un po' su internet di questa patologia e sono uscita da quella visita veramente terrorizzata!) mentre, a causa dei sintomi vaginali, decide di farmi fare una cura con fluconazolo per 6 mesi senza prima un tampone vaginale, sostenendo che non avremmo trovato nulla perchè, a suo avviso, la candidosi era a livello vulvare e non vaginale.
Decido di andare dall'urologo per fare almeno un'ecografia alla vescica; lei dice che è tutto ok, la vescica si svuota bene ed esclude una cistite interstiziale (dice che i sintomi dovrebbero essere più gravi). Io stessa le dico che sto meglio rispetto a qualche mese prima, anche se il tutto va a momenti (oltre alla cura con il fluconazolo assumevo un integratore con d-mannosio ma non D-Mannosio). Lei dice che il mio stato infiammatorio potrebbe essere dovuto ad una carica batterica bassa delle urine e mi consiglia di acidificare urine e ambiente vaginale e di prendere fermenti (dicoflorelle).
Seguo i suoi consigli (non sapevo ancora che acidificare fosse inutile) ma per poco...in verità non ricordo che l'Acidif mi avesse peggiorato i sintomi, ma sicuramente non me li aveva migliorati e finita la confezione non l'ho più ricomprato. L'Acidif cv invece l'ho trovato insopportabile: si scioglieva poco, mi dava secchezza e in vagina rimaneva una specie di farina o rivestimento della capsula veramente fastidioso.
Ad oggi purtroppo i sintomi ci sono ancora. Devo dire che ci sono dei giorni in cui sto meglio, ma non saprei legare il benessere a qualche mio comportamento...non mi sembra che i sintomi peggiorino in seguito ai rapporti, piuttosto il peggioramento lo avverto prima e dopo il ciclo, ma non è una regola fissa.
In questi mesi ho anche dovuto prendere 2 antibiotici causa intervento ai denti e visto che in quel periodo me la sarei strappata a febbraio ho finalmente deciso di fare il tampone vaginale, risultato:
- candida alb.++ e miceti
-cellule di sfaldamento
-lattobacilli presenti, alcuni
Su consiglio della ginecologa ho preso il fluconazolo 2 cp (io e il mio ragazzo). Sono stata molto titubante, era da un po' che vi leggevo e avrei voluto provare una strada alternativa, ma lei mi ha detto che avevo già aspettato troppo e prendere l'antimicotico era l'unica soluzione.
Ripeto il tampone a metà aprile (i primi di aprile avevo preso l'antibiotico per la seconda volta) risultato:
-Candida alb. +
-Presenti miceti e cellule di sfaldamento (numerose).
Questa volta i lattobacilli sono risultati numerosi (avevo infatti preso il Lactonorm nelle settimane precedenti). Ho misurato con le cartine il ph vaginale ed è sui 4.5.
Un nuovo ginecologo che ho recentemente consultato mi ha detto di lasciar perdere il fluconazolo orale, mi ha però consigliato di mettere ovuli di antimicotico (Meclon) visto che ho leucorrea intensa. Non credo lo farò: ho preso il X-flor e ho cominciato da poco...volevo seguire il protocollo Miriam ma ho già lattobacilli numerosi e non vorrei incorrere in citolisi e il mio ph è ok (o no?), quindi escluderei anche il Miphil. Pensavo comunque di attaccare con Lattoferrina anche localmente, fare lavande D-Mannosio e mettere magari yoghurt la sera ma 1, 2 v. a settimana, non di più....poi fra un po' ripetere il tampone.
Questo per sconfiggere la candida...rimane però il resto! Ho comprato il mannosio e ho cominciato ad assumerne 3 dosi al giorno, sperando di arginare l'infiammazione vescicale (se di quella si tratta) con quello.
Ho richiesto lo Swab test all'ultimo ginecologo a cui mi sono rivolta e mi ha detto che non poteva essere vestibolite perchè quando mi toccava col bastoncino (cosa che ha fatto solo in 2 punti mentre a me risulta che dovrebbero essere almeno 4) "non saltavo dal dolore" e poi riuscivo ad avere rapporti; in verità quando mi ha toccato io un po' di dolore l'ho sentito e anche l'inserimento dello speculum mi ha dato parecchio fastidio, non solo a livello vaginale, ma anche al basso ventre/vescica.. (cosa che avevo già avvertito durante i tamponi). A suo avviso il problema è a livello vescicale "solo che l'infiammazione ha coinvolto tutta la zona pelvica". Lui mi ha consigliato di rivolgermi di nuovo all'urologo e di tentare una cura di antiinfiammatori a lungo termine (anche se mi sembra l'ennesima soluzione per tamponare i sintomi, senza ricercare effettivamente la causa)...
Nel frattempo ho paura di aver sviluppato anche un po' di contrattura visti i continui dolori (soprattutto nella zona perineale che sento nodosa e un po' dolente). I rapporti sessuali a volte sono un pochino dolorosi, soprattutto in alcune posizioni (quelle che toccano/sfregano di più la vescica) ma anche in questo caso non c'è una regola fissa...le volte in cui sto meglio il rapporto è solo piacere, altre volte invece avverto anche un po' di dolore (che è comunque sopportabile).
Ho cominciato a seguire i vostri consigli (biancheria, igiene con sola acqua, automassaggio) + le cure sopra indicate ma vorrei confrontarmi con una diagnosi medica in grado di illustrarmi l'origine di questi fastidi!!! I medici che ho finora consultato non mi sono stati di grande aiuto (una mi ha parlato di cistite interstiziale, l'altra ha smentito...a quanto pare per questo ginecologo non ho vestibolite ma la sua visita si è conclusa in "non saprei"..l'unica cosa in più che mi ha saputo dire è che dall'eco tv è risultato un ispessimento della parete antero-posteriore della mucosa vescicale). Il fatto poi che tutti mi abbiano detto di acidificare (e pure tanto), nonostante io facessi presente quanto avevo letto su acidificazione/alcalinizzazione, mi lascia perplessa sulla loro preparazione completa in materia, e di conseguenza sulla loro capacità di darmi una diagnosi complessiva.
A questo proposito pensavo di prendere appuntamento con la Spano, che per il mio caso mi sembra più indicata rispetto a Porru...voi che dite? Cavoli non voglio andare a spendere ancora 100 euro (quando va bene...) da ginecologi o urologi che mi dicono che devo bere succo di pompelmo...e che non mi hanno mai dato neanche un terzo delle info che ho trovato qui grazie a voi!
Ho paura di aver aspettato troppo e che la situazione sia già faticosamente recuperabile...mi scuso in partenza se ho scritto cose poco chiare o ripetitive generando magari confusione! Volevo aspettare a scrivere, per essere più informata e per vedere gli effetti delil mannosio dopo un paio di mesi, ma ero impaziente di sapere cosa potevate pensare della mia situazione e se secondo voi è il caso che mi rivolga a uno dei medici che ho scritto sopra.
Vi ringrazio per tutti i consigli e le indicazioni che potrete darmi e vi abbraccio forte!