Un urlo di disperazione da un pozzo di infelicità.
Inviato: lun apr 22, 2013 10:23 pm
Care Ragazze, compagne di sventura...
Vi scrivo con lo stato d’animo di chi ha lottato per anni contro la Belva, ha sanguinato, pianto, pensato che il dolore non fosse spiegabile a nessun altro poiché pochi riescono a capire davvero.
Sono approdata a questo forum alcuni mesi fa durante una ricerca disperata di qualunque sito potesse darmi maggiori informazioni circa la maledetta Belva che ci attanaglia tutte quante. Finora mi sono limitata a leggere le vostre storie, le testimonianze di guarigione, i consigli di Rossana ecc.. e stasera sento la necessità di raccontavi la mia storia, perché qui ho trovato un’oasi di comprensione e condivisione insperata e voglio credere che anche per me possa esserci un lieto fine.
Ho quasi 29 anni (mercoledì), sono di Palermo ma vivo a Roma da 5 anni. Da 4 anni soffro di cistite ma gli ultimi due anni e mezzo della mia vita, dal punto di vista medico, sono stati un calvario immenso.
Nel Giugno del 2010 incontro il mio attuale ragazzo. Allora le cistiti si ripetevano ad intervalli sempre più frequenti, 1 o 2 volte al mese, non sempre post rapporto, spesso con perdita di sangue ma sempre accompagnata da dolori lancinanti alla vescica. Ho ricorso costantemente al Monuril traendone sempre momentaneo beneficio, finchè nel mese di Ottore 2010, insieme alla cistite, son comparse le coliche renali. Ricordo di esser corsa al Pronto Soccorso piegata in due, in lacrime, chiedendo che mi aiutassero. Mi hanno ricoverata per 5 giorni per via di un calcoletto di 5 millimetriche trovarono. Urinocultura positiva con milioni di E. Coli. Da lì altri antibiotici(non ricordo adesso quali), il calcoletto andò via da sé e tornai a casa con l’obbligo di bere moltissimo. A quei tempi la mia alimentazione era ricchissima di merendine, pizza, pasta, coca cola, succhi di frutta e pochissima acqua, quindi pensai che me la fossi un po’ cercata.
Gli attacchi continuarono sporadicamente fino ad Agosto 2011, fortissima cistite, Monuril, dolore persistente, cattivo odore delle urine, sanguinamento e riecco le coliche renali. Correvo in ospedale ad ogni colica perché mi iniettassero il Toradol, unica salvezza. Provarono con lo spasmex, rilaten ecc ma nulla di fatto, 15 giorni di agosto passati a supplicare il mio ragazzo di provvedere lui alle punture seguendo le indicazioni mediche. Psicologicamente mi sentivo completamente distrutta. Vedevo nero, non uscivo di casa per il terrore delle coliche renali, vivevo sul mio letto, attaccata alla bottiglia d’acqua ma a nulla serviva.
Mi svegliai una mattina alle sei in preda a sensazione di febbre e forti brividi. Era pieno Agosto, non avevo motivo apparente di sentire così tanto freddo. Provai a coprirmi e a dormirci su. Mi svegliai alle otto con colica renale, brividi forti e febbre a 39. Presi la tachipirina, telefonai al mio ragazzo, mi venne a prendere di corsa e tornammo in ospedale, al San Giovanni di Roma. Da li più di 7 ore di analisi, visite mediche, nessuno sapeva dirmi cosa avessi – la febbre era intanto scesa per effetto del paracetamolo . Mi visitarono più di 10 medici, chirurghi, urologhi… nessuno sapeva spiegarmi cosa avessi. Durante una delle visite ricominciarono i fortissimi tremori, la febbre risalì a 39. 8.Mi ricoverarono e, per farla breve, mi prelevarono tantissimo sangue per lasciarlo in coltura, mi riempirono di antibiotici, non mi fecero toccare cibo per giorni. Le urine erano sempre di cattivo odore e scurissime . Quasi due settimane di inferno al termine delle quali mi dissero che si era trattata di Pielonefrite acuta. Non mi seppero spiegare né il come né il perché dato che dalle analisi si era evinto solo l’E.Coli e il rene destro in sofferenza e leggermente ingrossato. Mi dimisero con una lunga cura antibiotica, lasciandomi indebolita, sfinita psicologicamente e senza risposte. Nessuno delle decine di medici che mi visitarono mi diede una spiegazione.
Dopo appena3 mesi, Novembre 2011 durante un attacco di cistite ricominciarono le coliche renali. Corsa al San Giovanni, ecografia: verosimile massa tumorale in vescica. Mi rimandarono a casa dicendomi di tornare dopo 2 giorni per accertamenti con l’urologo che di domenica non era in reparto. Tornai a casa depressa, terrorizzata dalle parole dell’ecografista. Mi convinsi ad aspettare fino al martedì e invece la mattina mi svegliai nuovamente in preda alle coliche e ai tremori. Febbre a 39. Cercai di farla scendere con la tachipirina, ma dopo neppure 2 ore risaliva sempre di più. I dolori mi spaccavano in due, piangevo dalla disperazione… chiamai il mio ragazzo e corremmo al San Giovanni. Ricovero di 14 giorni… febbre altissima per diversi giorni, andirivieni di medici e specialisti, pielonefrite acuta, nessuna traccia di tumore – per fortuna- l’ecografista si era sbagliato. Da lì Tac con contrasto, cistografia, ecografie esami ecc.. sempre E. Coli a milioni nelle urine, cattivissimo odore della pipì che era di un colore scuro come il the classico.
Mi dimisero senza troppe certezze… nessuno seppe nuovamente spiegarmi il perché delle mie pielonefriti.
Tornai ancora a casa, piena di Ciproxin (19 gg d antibiotico finché iniziai a vomitare e al 19esimo giorno lo interruppi), entrai in una sorta di profonda depressione, vivevo terrorizzata dall’idea che potessero tornarmi le coliche, i dolori atroci, i ricoveri. Non riuscii a vivere bene i rapporti sessuali col mio compagno, fobica com’ero che tutto potesse nuocermi. Lui capiva, ma fino ad un certo punto. Ricordo che ho pianto spessissimo perché non sentivo più alcun istinto sessuale e, durante il rapporto, pregavo che finisse il prima possibile in modo da correre a lavarmi per evitare cistiti La situazione continuò con recidive su recidive, raramente post coitali, che puntualmente soffocavo con antibiotici per terrore che l’infezione potessi salire ai reni.
Nel mese di Luglio 2012 venni a conoscenza dell’associazione Vita di Donna, della Dottoressa Lisa Canitano da cui mi feci visitare raccontando la mia storia. Mi prescrisse tampone vaginale e altri esami da cui venne fuori Streptococco. Secondo la dottoressa, la mia vagina stava bene, non era affatto preoccupante il batterio trovato e mi disse che non dovevo a tutti i costi trovare un colpevole alla mia cistite, ma di cercare di vivere le cose senza angosciarmi. Ovviamente tornarono le cistiti, continuarono fino a domenica scorsa quando mi svegliai in preda a fortissimi dolori, urine puzzolenti e soliti sintomi. Era la seconda in un mese. Avevo da qualche giorno iniziato la cura di mantenimento con l’D-Mannosio dopo il monuril preso durante il primo attacco di Aprile. Domenica dunque è ricomparsa la cistite… ho deciso di armarmi di pazienza e provare la VOSTRA strada. Mi son fatta forte ed ho iniziato a trarre beneficio dall’D-Mannosio dopo le prime 4 ore. Ho continuato durante questa settimana seguendo le indicazioni terapeutiche di Rossana lette qui sul sito e devo dire che, nonostante i sintomi siano migliorati, l’ urina puzza moltissimo comunque, spesso provo dolore nella minzione ed ho un fortissimo prurito vescicale/vaginale.
Adesso mi chiedo…è una settimana che combatto la cistite con D-Mannosio dosi come da vostre indicazioni. Ripeto, sto leggermente meglio e questo mi porta a continuare nella terapia (anche se spesso la tentazione di ricorrere all’antibiotico è fortissima). Le mie urine continuano ad aver cattivo odore, faccio pipì spessissimo, il tratto uretrale brucia, ho fortissimi pruriti vescico-vaginali, ho cambiato la dieta da una settimana, tentato la manovra del dito- dolorosissima per me - ecc…CREDETE SIA NORMALE CHE ANCORA SUSSISTANO I SINTOMI NONOSTANTE APPUNTO ALCUNE ORE DI TREGUA?
Io soffro da sempre di stipsi, cerco di curarla con fermenti, pilloline omeopatiche, tanta acqua. Sono celiaca , scoperto da 2 anni e prendo la pillola Yaz da più di un anno. Ho provato ad interromperla per alcuni mesi ma la cistite tornava sempre e la dottoressa Canitano mi ha assicurato e sottoscritto che la pillola non ha alcuna interferenza con i miei problemi vescicali. Sempre e solo il dannatissimo E. Coli.
Ho comprato in questi giorni degli opercoli di Uva Ursina da usare insieme al D-Mannosio…ma poi ho letto nel forum che ne è sconsigliato l’uso!!
Ammetto di avere in cuor mio una grandissima speranza che l’D-Mannosio possa allonanarmi dai medicinali e, nonostante sia una spesa ingente affrontare tutta la cura di attacco, mantenimento, ecc… sarei ben lieta di continuarla se questo potrà portarmi verso la guarigione, verso la luce. Ho dimenticato il piacere di vivere sentendosi bene, ogni volta che organizzavo qualcosa, una gita, una scampagnata, una nuotata al mare, la bestia tornava e mi trascinava in fondo all’abisso. Ho persino desiderato di morire, di aver quella pace che non ricordo più. Voglio sentirmi normale, fortunata della mia salute, viva, felice. Voglio dimenticare la depressione, le sue trappole, i timori, i silenzi, il senso di ingiustizia e incomprensione.
Voglio sentirmi bene, ho lottato così a lungo. Vi prego… chiunque di voi si riconosca nella mia storia, vi prego… datemi la forza di credere che ce la farò e che sto andando verso la strada giusta.
Grazie mille. Siete la sola luce in questo oceano di dolore. Voglio guarirne.
Wave.
Vi scrivo con lo stato d’animo di chi ha lottato per anni contro la Belva, ha sanguinato, pianto, pensato che il dolore non fosse spiegabile a nessun altro poiché pochi riescono a capire davvero.
Sono approdata a questo forum alcuni mesi fa durante una ricerca disperata di qualunque sito potesse darmi maggiori informazioni circa la maledetta Belva che ci attanaglia tutte quante. Finora mi sono limitata a leggere le vostre storie, le testimonianze di guarigione, i consigli di Rossana ecc.. e stasera sento la necessità di raccontavi la mia storia, perché qui ho trovato un’oasi di comprensione e condivisione insperata e voglio credere che anche per me possa esserci un lieto fine.
Ho quasi 29 anni (mercoledì), sono di Palermo ma vivo a Roma da 5 anni. Da 4 anni soffro di cistite ma gli ultimi due anni e mezzo della mia vita, dal punto di vista medico, sono stati un calvario immenso.
Nel Giugno del 2010 incontro il mio attuale ragazzo. Allora le cistiti si ripetevano ad intervalli sempre più frequenti, 1 o 2 volte al mese, non sempre post rapporto, spesso con perdita di sangue ma sempre accompagnata da dolori lancinanti alla vescica. Ho ricorso costantemente al Monuril traendone sempre momentaneo beneficio, finchè nel mese di Ottore 2010, insieme alla cistite, son comparse le coliche renali. Ricordo di esser corsa al Pronto Soccorso piegata in due, in lacrime, chiedendo che mi aiutassero. Mi hanno ricoverata per 5 giorni per via di un calcoletto di 5 millimetriche trovarono. Urinocultura positiva con milioni di E. Coli. Da lì altri antibiotici(non ricordo adesso quali), il calcoletto andò via da sé e tornai a casa con l’obbligo di bere moltissimo. A quei tempi la mia alimentazione era ricchissima di merendine, pizza, pasta, coca cola, succhi di frutta e pochissima acqua, quindi pensai che me la fossi un po’ cercata.
Gli attacchi continuarono sporadicamente fino ad Agosto 2011, fortissima cistite, Monuril, dolore persistente, cattivo odore delle urine, sanguinamento e riecco le coliche renali. Correvo in ospedale ad ogni colica perché mi iniettassero il Toradol, unica salvezza. Provarono con lo spasmex, rilaten ecc ma nulla di fatto, 15 giorni di agosto passati a supplicare il mio ragazzo di provvedere lui alle punture seguendo le indicazioni mediche. Psicologicamente mi sentivo completamente distrutta. Vedevo nero, non uscivo di casa per il terrore delle coliche renali, vivevo sul mio letto, attaccata alla bottiglia d’acqua ma a nulla serviva.
Mi svegliai una mattina alle sei in preda a sensazione di febbre e forti brividi. Era pieno Agosto, non avevo motivo apparente di sentire così tanto freddo. Provai a coprirmi e a dormirci su. Mi svegliai alle otto con colica renale, brividi forti e febbre a 39. Presi la tachipirina, telefonai al mio ragazzo, mi venne a prendere di corsa e tornammo in ospedale, al San Giovanni di Roma. Da li più di 7 ore di analisi, visite mediche, nessuno sapeva dirmi cosa avessi – la febbre era intanto scesa per effetto del paracetamolo . Mi visitarono più di 10 medici, chirurghi, urologhi… nessuno sapeva spiegarmi cosa avessi. Durante una delle visite ricominciarono i fortissimi tremori, la febbre risalì a 39. 8.Mi ricoverarono e, per farla breve, mi prelevarono tantissimo sangue per lasciarlo in coltura, mi riempirono di antibiotici, non mi fecero toccare cibo per giorni. Le urine erano sempre di cattivo odore e scurissime . Quasi due settimane di inferno al termine delle quali mi dissero che si era trattata di Pielonefrite acuta. Non mi seppero spiegare né il come né il perché dato che dalle analisi si era evinto solo l’E.Coli e il rene destro in sofferenza e leggermente ingrossato. Mi dimisero con una lunga cura antibiotica, lasciandomi indebolita, sfinita psicologicamente e senza risposte. Nessuno delle decine di medici che mi visitarono mi diede una spiegazione.
Dopo appena3 mesi, Novembre 2011 durante un attacco di cistite ricominciarono le coliche renali. Corsa al San Giovanni, ecografia: verosimile massa tumorale in vescica. Mi rimandarono a casa dicendomi di tornare dopo 2 giorni per accertamenti con l’urologo che di domenica non era in reparto. Tornai a casa depressa, terrorizzata dalle parole dell’ecografista. Mi convinsi ad aspettare fino al martedì e invece la mattina mi svegliai nuovamente in preda alle coliche e ai tremori. Febbre a 39. Cercai di farla scendere con la tachipirina, ma dopo neppure 2 ore risaliva sempre di più. I dolori mi spaccavano in due, piangevo dalla disperazione… chiamai il mio ragazzo e corremmo al San Giovanni. Ricovero di 14 giorni… febbre altissima per diversi giorni, andirivieni di medici e specialisti, pielonefrite acuta, nessuna traccia di tumore – per fortuna- l’ecografista si era sbagliato. Da lì Tac con contrasto, cistografia, ecografie esami ecc.. sempre E. Coli a milioni nelle urine, cattivissimo odore della pipì che era di un colore scuro come il the classico.
Mi dimisero senza troppe certezze… nessuno seppe nuovamente spiegarmi il perché delle mie pielonefriti.
Tornai ancora a casa, piena di Ciproxin (19 gg d antibiotico finché iniziai a vomitare e al 19esimo giorno lo interruppi), entrai in una sorta di profonda depressione, vivevo terrorizzata dall’idea che potessero tornarmi le coliche, i dolori atroci, i ricoveri. Non riuscii a vivere bene i rapporti sessuali col mio compagno, fobica com’ero che tutto potesse nuocermi. Lui capiva, ma fino ad un certo punto. Ricordo che ho pianto spessissimo perché non sentivo più alcun istinto sessuale e, durante il rapporto, pregavo che finisse il prima possibile in modo da correre a lavarmi per evitare cistiti La situazione continuò con recidive su recidive, raramente post coitali, che puntualmente soffocavo con antibiotici per terrore che l’infezione potessi salire ai reni.
Nel mese di Luglio 2012 venni a conoscenza dell’associazione Vita di Donna, della Dottoressa Lisa Canitano da cui mi feci visitare raccontando la mia storia. Mi prescrisse tampone vaginale e altri esami da cui venne fuori Streptococco. Secondo la dottoressa, la mia vagina stava bene, non era affatto preoccupante il batterio trovato e mi disse che non dovevo a tutti i costi trovare un colpevole alla mia cistite, ma di cercare di vivere le cose senza angosciarmi. Ovviamente tornarono le cistiti, continuarono fino a domenica scorsa quando mi svegliai in preda a fortissimi dolori, urine puzzolenti e soliti sintomi. Era la seconda in un mese. Avevo da qualche giorno iniziato la cura di mantenimento con l’D-Mannosio dopo il monuril preso durante il primo attacco di Aprile. Domenica dunque è ricomparsa la cistite… ho deciso di armarmi di pazienza e provare la VOSTRA strada. Mi son fatta forte ed ho iniziato a trarre beneficio dall’D-Mannosio dopo le prime 4 ore. Ho continuato durante questa settimana seguendo le indicazioni terapeutiche di Rossana lette qui sul sito e devo dire che, nonostante i sintomi siano migliorati, l’ urina puzza moltissimo comunque, spesso provo dolore nella minzione ed ho un fortissimo prurito vescicale/vaginale.
Adesso mi chiedo…è una settimana che combatto la cistite con D-Mannosio dosi come da vostre indicazioni. Ripeto, sto leggermente meglio e questo mi porta a continuare nella terapia (anche se spesso la tentazione di ricorrere all’antibiotico è fortissima). Le mie urine continuano ad aver cattivo odore, faccio pipì spessissimo, il tratto uretrale brucia, ho fortissimi pruriti vescico-vaginali, ho cambiato la dieta da una settimana, tentato la manovra del dito- dolorosissima per me - ecc…CREDETE SIA NORMALE CHE ANCORA SUSSISTANO I SINTOMI NONOSTANTE APPUNTO ALCUNE ORE DI TREGUA?
Io soffro da sempre di stipsi, cerco di curarla con fermenti, pilloline omeopatiche, tanta acqua. Sono celiaca , scoperto da 2 anni e prendo la pillola Yaz da più di un anno. Ho provato ad interromperla per alcuni mesi ma la cistite tornava sempre e la dottoressa Canitano mi ha assicurato e sottoscritto che la pillola non ha alcuna interferenza con i miei problemi vescicali. Sempre e solo il dannatissimo E. Coli.
Ho comprato in questi giorni degli opercoli di Uva Ursina da usare insieme al D-Mannosio…ma poi ho letto nel forum che ne è sconsigliato l’uso!!
Ammetto di avere in cuor mio una grandissima speranza che l’D-Mannosio possa allonanarmi dai medicinali e, nonostante sia una spesa ingente affrontare tutta la cura di attacco, mantenimento, ecc… sarei ben lieta di continuarla se questo potrà portarmi verso la guarigione, verso la luce. Ho dimenticato il piacere di vivere sentendosi bene, ogni volta che organizzavo qualcosa, una gita, una scampagnata, una nuotata al mare, la bestia tornava e mi trascinava in fondo all’abisso. Ho persino desiderato di morire, di aver quella pace che non ricordo più. Voglio sentirmi normale, fortunata della mia salute, viva, felice. Voglio dimenticare la depressione, le sue trappole, i timori, i silenzi, il senso di ingiustizia e incomprensione.
Voglio sentirmi bene, ho lottato così a lungo. Vi prego… chiunque di voi si riconosca nella mia storia, vi prego… datemi la forza di credere che ce la farò e che sto andando verso la strada giusta.
Grazie mille. Siete la sola luce in questo oceano di dolore. Voglio guarirne.
Wave.