Ciao a tutte,
mi chiamo Sara e ho 27 anni. Ho letto questo sito varie volte prima di decidermi ad iscrivermi e, soprattutto, a scrivere la mia esperienza. Il motivo della mia titubanza è il fatto di aver letto esperienze di gran lunga peggiori della mia. In sostanza, ho pensato di non avere nulla di grave, tutto sommato; di non poter scrivere la mia storia perché in fondo non ho “niente” in confronto alle altre. Poi però ho anche pensato che un sito così nasce anche per quelle come me, per evitare che da quello che può essere un primo stadio si arrivi a patologie più gravi, perché il disturbo, per quanto lieve possa essere, è invalidante. Ti martella il cervello tutto il giorno e per quanto io abbia cercato di ignorarlo pensando che fosse nella mia testa, per quanto io abbia cercato di abituarmi, si arriva ad un punto che quello c’è, si fa sentire e ti ritrovi senza energie, perché tutte quelle che avevi le hai spese cercando prima di guarire e poi, non ottenendo né risposte né risultati, di ignorare il tutto. Dopo più di un anno non ce la faccio più ed eccomi qui.
Ok, cominciamo.
Tutto comincia verso fine luglio/inizio agosto del 2011. Al mare faccio il bagno e resto col costume bagnato ad asciugarmi al sole. Nei giorni successivi viene freddo e (ovviamente, come sempre) mi ammalo. Mal di gola con placche e per l’ennesima volta mi tocca antibiotico+antifiammatorio (oki-l’aulin è per me acqua fresca). Ritorno a casa e, dopo un rapporto con quello che è ancora il mio moroso, mi rimane un fastidio atroce. In realtà avevo provato male anche durante, anche perché lubrificazione zero (non avevo mai avuto problemi di questo tipo prima, anzi). Ho dato la colpa al fatto che fosse la prima volta con lui, al fatto che era diverso tempo che non avevo avuto rapporti e al fatto che avevo da poco finito l’antibiotico, che poteva avere provocato alterazioni anche lì. Fatto sta che provo a cavarmela da sola per qualche giorno, con un saugella rosa e poi con il betadine. Alla fine, stremata e sul punto di strapparmela via, vado da una ginecologa (di mia sorella, ma unica aperta la seconda settimana di agosto) che mi trova una vaginite “che ti arriva fino al collo dell’utero” (testuali parole) e mi prescrive: Lorenil crema 3 volte al dì per 2 gg, poi 2 volte al dì per 4 gg; Meclon crema 1 applicazione per 6 sere; AB 300 lavanda vaginale 1 al mattino + cisti-non in compresse perché avevo anche bruciore alla minzione. Inizio il trattamento. Peccato che l’ultima sera in cui avrei avuto l’ultima applicazione di meclon, mi vengono le mestruazioni e non finisco il ciclo di crema. Finite le mestruazioni, il prurito e bruciore che avevo non li ho più, ma mi è rimasto un prurito che non riesco a spiegare bene: a volte sembra interno, altre esterno, altre tutte e due. In più un bruciore ogni tanto dopo aver urinato e soprattutto alla sera.
Torno dalla dottoressa per comunicare il tutto. Siamo al 31/08/2011. Mi fa un pap test e mi dice che secondo lei non c’è niente, ma per sicurezza lo facciamo così sto tranquilla. Risultato: infiammazione + metaplasma squamosa matura. Mi dice che dopo la vaginite è normale e che secondo lei non ho niente. Mi pare sia qui che mi prescrive il Sollival (non trovo più la ricetta e non riesco più a situarla temporalmente, scusate), sia crema per uso esterno che lavanda vaginale. Provo a crederle sul fatto di non avere niente e dover solo ristabilire un equilibrio e cerco di mettermi il cuore in pace, ma a me quel prurito vaginale e a volte anche vulvare è rimasto (ok, tollerabile se vogliamo, ma comunque c’è), compreso anche il bruciore che si manifesta a volte dopo la pipì e soprattutto di sera.
Il 22/09 torno dalla dottoressa che ormai mi guarda con compassione (mi aspetto di vederla scuotere la testa, come se fossi matta), come una che vuole essere malata e che vuole che per forza le si trovi qualcosa. Come se io non avessi altro da fare. Mi prescrive clomirex-T gel vaginale 1 applicazione a sera x 6 sere; Rephresh gel vaginale 1 applicazione ogni 3 giorni; Vidermina clx per lavarsi e Kistinox (continuiamo con il cranberry). Le dico che anche nei rapporti faccio fatica, fa male e lei ripete che secondo lei non ho niente, solo un equilibrio perso da ristabilire e che sono rimasta come “traumatizzata” da questa vaginite e ora ho paura. In sostanza, che mi dovrei curare la testa.
In seguito vado dal mio medico di base, gli dico dei miei disturbi e il 29/09 faccio la colturale urine, che risulta negativa. Il 4/10 sempre il medico di base mi prescrive il cistalgan. Utilità: zero.
Il 16/11, sfinita, torno dalla ginecologa (avevo pensato di cambiare ginecologa ma ho detto: ultima volta e vediamo) per fare ecografia trans vaginale (la faceva una sua amica/collega). Il male che mi ha fatto lo so solo io! Sembrava stesse sbadilando della terra. In ogni caso, non trova niente, tutto bene , a parte un intestino schifoso (ma questo già lo sapevo).
Il 19/11 faccio un’altra colturale urine, sempre negativa. Il 22/11 faccio un tampone vaginale: trovano Escherichia Coli, che il mio medico decide di combattere con antibiotico Oraxim (perché, in contemporanea, avevo di nuovo mal di gola con placche –che, per inciso, è il mio migliore amico in inverno e non solo). Il 30/11 la ginecologa mi prescrive Elleffe Crema 2 volte al gg per 10 gg e Dicoflor Elle 1 al mattino e una al pomeriggio per 7 gg. Questa visita non la ricordo nemmeno. Stanca, sfiduciata non prendo nemmeno correttamente questi ultimi 2 farmaci perché fra creme cremine e cremette non ne posso più. In più lei mi continuava a dire che non avevo niente. Ma a me quel fastidio non lasciava più vivere. Era un trapano costante nel cervello. Ero sempre nervosa, con i nervi a fior di pelle. Come adesso, del resto.
Dopo quell’ultima ricetta non sono più andata da quella ginecologa. Ho iniziato a cercare in internet, trovo informazioni sulla vestibolite vulvare e simili. Non trovo ancora cistite.info, perché mi concentro maggiormente sul prurito/fastidio vaginale e il bruciore alla minzione che a volte c’è e a volte no, passa in secondo piano.
Mi parlano di un osteopata bravo, che più che delle ossa si occupa delle viscere e si interessa molto dei disturbi femminili. Scettica, vado. È giovane, pochi anni più di me. Gli spiego tutto, iniziamo le sedute, mi dà anche roba omeopatica (in collaborazione con un collega specializzato), tipo semi di pompelmo. Il 25/01/2012 vado da un altro ginecologo, che mi fa un tampone: negativo.
Intanto continuo le sedute dall’osteopata, ma anche se mi dice e mi dicono che ci vuole tempo, io ad un certo punto smetto. Un po’ perché non vedo risultati e sono stanca, stremata, zero energia (e lui me lo aveva confermato: “te sei una piena di energie, ma al momento non si sa bene perché sei in riserva”), un po’ perchè non mi sentivo a mio agio per certe frasi, battute, comportamenti (insomma, già avevo i miei problemi così, aggiungerci quello poi no!).
Quindi abbandono l’osteopatia, la roba omeopatica, la roba non omeopatica e mi resta solo l’ignorare il problema. Ah, nel frattempo il bruciore post-minzionale aveva cominciato a presentarsi anche durante il giorno (per sparire dopo qualche tempo) e alla sera questo bruciore era ora un appuntamento costante, soprattutto prima di andare a dormire e ci metteva più tempo a scomparire. Si era aggiunto un peso al basso ventre, sensazione di pienezza, di vescica “gonfia”…non so bene come spiegare.
Come dicevo, non faccio nulla per vario tempo. Mi dico che se lo ignoro magari se ne va da solo. Penso che forse è davvero nella mia testa e allora se faccio finta che non ci sia, un giorno se ne andrà. Mi tengo il mio bruciore post pipì costante, mi tengo un po’ di prurito (del resto, il mio intestino fa schifo, l’aveva detto anche l’osteopata che era il caso di agire su quello), mi tengo il male ai rapporti (non sempre, ma comunque…), dicendomi che vabbè, poi passa.
Intanto inizio yoga. La mia estetista ci va e dice che fa bene, che aiuta a rilassare. Scettica, vado. Non ho dei gran benefici, ma non mi fa nemmeno male, visto che sono sempre nervosa.
Passa l’estate, caldo atroce, bevo 2 litri di acqua al giorno, sono sempre a fare pipì. Bruciore a volte c’è, a volte non c’è, comunque lo ignoro. Ad agosto vado a Djerba una settimana. Caldo devastante, ma ventilato: ergo, sudi ma non te ne accorgi. Faccio il bagno e resto col costume bagnato; l’acqua scarseggia, mi scordo di bere…ovviamente dopo 3 giorni (sarà anche per i rapporti??) mi trovo una bella cistite emorragica. Pago l’acqua naturale come fosse oro, prendo le mie 2 sante dosi di fosfomicina (il generico del monuril, per intenderci) che avevo preso con me e mi passa, senza troppe storie. Col telefono cerco su internet cosa posso mangiare e cosa no e mi imbatto in cistite.info. Inizio a leggere, ma non riesco a vedere tutto perché la connessione in albergo fa schifo e mi riprometto di guardarci a casa.
Detto fatto. A casa mi leggo tutto e a inizio settembre il medico di base mi fa fare una colturale urine. Negativa. A fine settembre torno dal medico, gli dico che io quei disturbi li ho ancora e mi fa fare un esame urine molto approfondito, andando alla ricerca di clamidia, trichomonas, blablacocco eccetera, dicendomi che se sarà tutto negativo ma il disturbo pesiste, ci sarà da fare una cistoscopia (io avevo letto delle opinioni sul forum sull’inutilità di questo esame e piuttosto mi sarei fatta picchiare a sangue). Sorvolerò sul fatto che hanno sbagliato ad analizzare i campioni: è stata un’odissea, comunque in sostanza non importa perché dai risultati comunque pare non ci sia niente. Mi avevano anche chiesto di rifare gli esami, ma io ho detto che il problema era ora un altro: che io quel disturbo non l’avevo più. Il bruciore era sparito, più o meno.
Nel frattempo, infatti, avevo provato a mettere in pratica un consiglio che avevo letto su questo sito: non usare saponi, solo acqua per lavarsi. Ammetto che non mi piace, anche perché ho perdite maggiori e non hanno subito un buon odore, secondo me, e mi pare di averlo addosso anche io e che si possa sentire all’esterno. Comunque ho voluto provare e sembrava funzionasse. Ma forse il bruciore era forse scomparso per altri motivi, infatti ora ce l’ho di nuovo. Stesso bruciore post pipì, stesso senso si pesantezza e gonfiore alla vescica e al basso ventre, sensazione di avere tanta pipì quando magari è solo un goccio (che sia suggestione questa?). Mi alzo anche spesso la notte, perché la mia paura più grande è che questo problema si trasformi un giorno in incontinenza.
Ora mi chiedo se possa essere utile per me D-Mannosio, se debba prendere la tisana malva equiseto e gramigna, se anche la lavanda vaginale e crema lubrificante D-Mannosio possano aiutarmi e se, soprattutto, non sia il caso di prenotare una visita dal Dott.Pesce a Bologna di cui ho letto solo ottime recensioni?
Ho scritto sperando in un aiuto da parte di voi esperte, perché il forum e il sito sono pieni di informazioni utilissime, ma prima di lanciarmi da sola, avrei bisogno di un po’ di accompagnamento per i primi passi.
Vi ringrazio per il tempo e la pazienza (so di aver scritto un romanzo) e ringrazio Rosanna per aver creato questo sito e tutte quante per aver scelto di condividere il vostro sapere, mettendolo a disposizione di altre che possono averne bisogno!