la storia di caroline
Inviato: mar nov 22, 2011 10:09 pm
Grazie per questo utilissimo blog e per questo sito, mi sono iscritta da poco, spero possiate aiutarmi perchè come molte di voi, sono stanca. Stanca di convivere con il dolore, mi sento improvvisamente brutta e vecchia. questo dolore ormai è la mia ombra, un compagno antipatico che non riesco a scacciare. Ho 54 anni e sono in menopausa da 4. Le mie cistiti sono iniziate con la "luna di miele" e non mi sono fatta mancare nemmeno due pieliti. Non ho avuto figli, le mie maternità sono due splendide adozioni. Per molti anni sono stata bene ma con l'arrivo della menopausa sono tornate le cistiti ed è arrivato il bruciore, sempre in concomitanza all'intimità con mio marito, nonostante pomate e lubrificanti. L'ultima cistite risaliva all'1 gennaio, ultima volta che ho fatto all'amore con mio marito. Poi venti giorni fa mi sono svegliata con forti bruciori, ho fatto subito le analisi delle urine con urinocultura e nel frattempo ho preso il Monuril. Sono stata bene due giorni, ritiro le analisi e va tutto bene, tranne la solita microematuria che ho da sempre (0,03), niente batteri, niente leucociti. Il bruciore peggiora, metto ovuli di fermenti lattici. Resisto tre giorni poi il dolore è insopportabile, mi sembra di impazzire e finisco al pronto soccorso. La ginecologa non trova niente a parte endometrio sottile, mi fa lo stick delle urine: GR4+,GB2+, nitrati pos., proteine 1+. Diagnosi, cistite acuta, mi fanno una puntura di Voltaren e mi prescrivono 10 gg di antibiotico Levoxicina 500mg e Cystalgan 3 al giorno. Miglioro per due giorni ma al 4° giorno di antibiotico il bruciore torna, mi sembra di avere una palla in vagina che preme sull'ano. Vado da un urologo, mi dice che la vagina ha una contrattura antalgica ma la vescica non è dolente, di buttare l'antibiotico perchè secondo lui non è una cistite batterica, di prendere degli antidolorifici e di bere tanto. Mi fa ripetere le alisi delle urine, vuole vedere un'ecografia pelvica e un tampone vaginale. Eventualmente una cistoscopia, ne ho fatta una molti anni fa e ho giurato che non la rifarò mai più. Lo ascolto, il giorno dopo il dolore passa ma alla fine della pipì sporco la carta igenica di sangue. Lo chiamo ma mi conferma di buttare gli antibiotici.
Analisi urine: La solita microematuria a 0,03, eritrociti <5, null'altro.
Tampone vaginale: cellule epiteliali +, granulociti polimorfonucleati++
Ecografia: La vescica è a posto, ma non si svuta completamente, rimane un residuo di 15cc.
Per chiudere il cerchio vado dal ginecologo: cistite distrofica dovuta a una carenza di estrogeni, la mia vagina è atrofica. "Se lei non inizia una terapia ormonale avrà grossi problemi, prolasso dell'utero e della vescica, cistiti ricorrenti e ...chiusura vaginale!" Mi prende un colpo. Per la Tos è tardi, mi prescrive una terapia con crema vaginale di estrogeni, Colpotrophine, 10 gg al mese per cicli di 3 mesi, riposo 1 mese. Questo dovrebbe aiutare anche la mia vescica. Ho paura delle cure ormonali, nonni, zii, mamma, papà, tutti colpiti da ictus. Sono un soggetto a rischio. Ma non posso andare avanti a Cystalgan e tachipirina. Inizio la cura con la pomata di estrogeni, ma sono così infiammata, o contratta... che la cannula non entra, mi arrangio con il dito. Il giorno dopo sto meglio. Mi sento rivivere, il bruciore è sparito. L'8° giorno la cannula entra ma il giorno seguente torna il bruciore, non è forte ma c'è ancora. Così torno all'altro sistema e sto meglio. Il mio dolore è proprio lì, all'entrata della vagina. A volte con il riposo migliora. Ho scoperto nel sito la parola "vestibolite". Forse è questo il mio problema?
Ora vi chiedo gentilmente:
- Se le mie cistiti non sono di origine batterica, il d-mannosio mi può aiutare?
- Qualcuna di voi ha fatto uso di pomate vaginali con estrogeni? Avete avuto aiuto da questa terapia?
Scusate per questa lunga lettera. Grazie a tutte, grazie Rosanna.
Analisi urine: La solita microematuria a 0,03, eritrociti <5, null'altro.
Tampone vaginale: cellule epiteliali +, granulociti polimorfonucleati++
Ecografia: La vescica è a posto, ma non si svuta completamente, rimane un residuo di 15cc.
Per chiudere il cerchio vado dal ginecologo: cistite distrofica dovuta a una carenza di estrogeni, la mia vagina è atrofica. "Se lei non inizia una terapia ormonale avrà grossi problemi, prolasso dell'utero e della vescica, cistiti ricorrenti e ...chiusura vaginale!" Mi prende un colpo. Per la Tos è tardi, mi prescrive una terapia con crema vaginale di estrogeni, Colpotrophine, 10 gg al mese per cicli di 3 mesi, riposo 1 mese. Questo dovrebbe aiutare anche la mia vescica. Ho paura delle cure ormonali, nonni, zii, mamma, papà, tutti colpiti da ictus. Sono un soggetto a rischio. Ma non posso andare avanti a Cystalgan e tachipirina. Inizio la cura con la pomata di estrogeni, ma sono così infiammata, o contratta... che la cannula non entra, mi arrangio con il dito. Il giorno dopo sto meglio. Mi sento rivivere, il bruciore è sparito. L'8° giorno la cannula entra ma il giorno seguente torna il bruciore, non è forte ma c'è ancora. Così torno all'altro sistema e sto meglio. Il mio dolore è proprio lì, all'entrata della vagina. A volte con il riposo migliora. Ho scoperto nel sito la parola "vestibolite". Forse è questo il mio problema?
Ora vi chiedo gentilmente:
- Se le mie cistiti non sono di origine batterica, il d-mannosio mi può aiutare?
- Qualcuna di voi ha fatto uso di pomate vaginali con estrogeni? Avete avuto aiuto da questa terapia?
Scusate per questa lunga lettera. Grazie a tutte, grazie Rosanna.