da stopdolore » dom ott 17, 2010 9:02 pm
Purtroppo scopro fin da piccola cosa significa avere bruciore alla minzione e sentire pancia gonfia, fuoco dentro e forte disturbo proprio lì dove siamo donne. E l’unica soluzione risulta essere data dall’antibiotico con cui convivo tutta la vita.
Tra le tante belle cose che mia mamma mi ha trasmesso, purtroppo però c’è anche lei: la maledetta cistite!
Ebbene sì, madre e figlia, entrambe perseguitate da questa malattia che ha ripercussioni sul lavoro, sul privato, sull’intimo…
Dopo tanti episodi da bambina, nella fase adolescenziale incredibilmente c’è stata una tregua con episodi sporadici a cui non ho dato più di tanto peso.
Il primo brutto periodo
Il vero dramma è iniziato nel 1997 quando sono diventata sessualmente attiva.
Nella primavera del ’97 conosco il ragazzo che credo sarà l’uomo della mia vita. Perdo la verginità a luglio ’97.
Tra ottobre ’97 e gennaio ’98 episodi di cistite con frequenza quasi mensile. Per la fretta di far terminare il dolore prego ogni volta il medico di base di darmi subito l’antibiotico e di rimandare l’urocoltura a dopo la cura per verificare se ne sono veramente guarita. Quindi in un solo episodio so per certo qual era il batterio responsabile: escherichiacoli.
Su consiglio del mio ragazzo e della mia amica del cuore vado da un ginecologo privatamente al poliambulatorio “San Giovanni” di Padova (al tempo studiavo all’università a Padova); mi viene detto che queste cistiti sono causate da una specie di feritina (scusate il linguaggio inappropriato) che è normale si crei quando si inizia una conoscenza intima con un partner; poi si stabilizza.
In aprile ’98 un altro episodio che curo con bactrim.
Tra ottobre e dicembre ’98 ancora cistite con frequenza mensile. Non doveva stabilizzarsi la situazione?
Sia per scarsa fiducia nel ginecologo sia perché, essendo studentessa, i soldi per pagare uno specialista privatamente non c’erano, lascio perdere ogni approfondimento e continuo a curarmi con antibiotici e lavande con betadine.
La prima tregua
Nel 1999 c’è una tregua: niente cistite. Ma a luglio faccio per la prima volta la conoscenza del prurito vaginale. Al pronto soccorso di Padova prescrivono a me e al mio ragazzo flogyl.
Nella primavera del 2000 trascorro 6 mesi all’estero in erasmus. In questo periodo non ho rapporti,data la lontananza dal mio ragazzo; e non ho neanche episodi di cistite.
Secondo brutto periodo
Al mio ritorno, giugno 2000, rapporto sessuale a cui segue cistite.
L’uguaglianza rapporto sessuale=cistite diventa ormai una certezza nella mia testa.
Da ottobre 2000 a febbraio 2001 serie di infezioni urologiche, comparse con la ripresa dell’attività sessuale col partner. Una ginecologa avanza l’ipotesi che la causa della recidività della cistite sia psicologica: rifiuto del partner.
Seconda tregua
La relazione con l’uomo che doveva essere della vita finisce. Segue un periodo di forte depressione: per una settimana non riesco a ingerire nulla, neppure un tè alla mattina. Piano piano mi riprendo; dopo un mese ricomincio a mangiare normalmente.
Da febbraio 2001 a novembre 2001 nessuna cistite. Nessun partner fisso, solo qualche raro rapporto occasionale. Comincio a credere che sia corretta la tesi avanzata dalla ginecologa che sosteneva che le infezioni urinarie erano il modo con cui il mio fisico mi comunicava che la persona con cui stavo non era adatta a me. Però i fatti che sono seguiti l’hanno smentita.
A novembre 2001 incontro la mia anima gemella. Forte dell’esperienza precedente (4 anni obiettivamente difficili con il primo ragazzo), sono sicura che Alessandro, oggi mio marito, sia la persona giusta. Non solo sono serena e divertita in sua compagnia, ma i rapporti sessuali sono addirittura perfetti. Per la prima volta faccio l’esperienza di orgasmi completi a ogni rapporto (rari con il precedente partner); e spessissimo l’orgasmo è simultaneo con il suo.
Terzo brutto periodo
Però riprendono le cistiti. Da dicembre 2001 a marzo 2002 cinque episodi: i primi 3 curati con ciproxin (le urocolture fatte dopo la cura dimostrano che sono guarita), il 4° di metà febbraio apparentemente curato con soluzione schumm ma il 27 febbraio la cistite si ripresenta e dall’urocoltura risulta che il batterio responsabile è il proteus mirabilis.
Il 2 marzo 2002 vado privatamente da un ginecologo il quale mi esegue il tampone vaginale risultato positivo al proteus mirabilis e allo streptococcus agelachiae. Negativo alla clamidia. Dalla colposcopia risulta piccola ectopia facilmente sanguinante con cappuccio di trasformazione anormale G1 con aspetto di puntato regolare (?). il ginecologo prescrive una terapia con eritrocina granulare 2 volte al giorno per 6 gg (cambiato con ciproxin dal medico di base) per me e per il partner; meclon ovuli e daktarin capsule a sere alterne per 12 gg.
A maggio 2002 ancora cistite. Mi rivede in giugno il ginecologo che ripete il tampone vaginale positivo a streptococco di gruppo B e urea plasma urealyticum. Non lamentando io infezione in atto e visto che avevo da poco finito la terapia che mi aveva giĂ dato non mi dĂ antibiotici e consiglia la ripetizione del tampone.
A fine luglio 2002 ancora cistite, uro coltura positiva a enterococcus, cura: lavoxacin.
A fine agosto 2002 tampone (lactobacillus) e uro coltura (proteus mirabilis).
Settembre - dicembre 2002 cistite con frequenza circa mensile (uro coltura di settembre: enterococcus faecalis).
Semi-tregua (cistite ca.2 volte l’anno)
Gennaio – agosto 2003 solo un episodio in giugno curato con monuril. Ad agosto 2003 visita ginecologica privata (altro specialista più comodo perché più vicino a casa). Il nuovo ginecologo tratta con superficialità il problema delle cistiti ricorrenti. Io non dò importanza alla cosa perché le infezioni si riducono notevolmente: tra agosto 2003 e giugno 2004 nessun episodio a parte uno ad agosto 2003 e uno a ottobre 2003.
Dal 2004 non prendo più nota. Gli episodi sono stati circa 2 all’anno, di solito uno in giugno/agosto e l’altro in gennaio. Compaiono in periodi in cui i rapporti sessuali sono più frequenti e al contempo faccio attività intense (in estate dopo escursioni impegnative in montagna; in inverno in settimana bianca dopo intense sciate). Ho monuril sempre a portata di mano. Non mi curo più di investigare il perché della cistite; la considero la mia compagna di vita: c’è chi ha il mal di testa, io ho la cistite. In fondo due episodi all’anno non sono neanche male…
Terapia con prof.graziottin: luglio 2008 – febbraio 2009 (è dura ma la speranza è forte!)
A fine giugno 2008 mi viene un’infezione che inizia con prurito e poi diventa cistite. La novità del prurito mi allarma. Decido di andare dalla famosa prof. Graziottin, su consiglio di un’amica di famiglia che si è trovata bene.
Il 12 luglio 2008 c’è la prima visita. Ne esco sconvolta.
Dopo avermi visitata mi annuncia che ho la vestibolite. Rimango allibita, mai sentito parlare di questa malattia e, dalle spiegazioni succinte della professoressa (guai farle ripetere le cose!!...”c’è scritto tutto sul mio libro”..tra parentesi: compralo!), capisco che si tratta di qualcosa legata alla rigidità del muscolo che c’è lì. Per la prima volta qualcuno mi dice che c’è una sorta di problema fisico; tutti i ginecologi che finora mi avevano visitata mi dicevano semplicemente “rilassati” imputando la rigidezza alla mia agitazione.
Inoltre mi impone di eliminare dal mio guardaroba i pantaloni. “anche i jeans?” le chiedo; “soprattutto. Puoi fare beneficienza.” mi risponde. Io che ho sempre adorato portare jeans.
Mi prescrive una dieta: eliminare zuccheri, cioccolata e lieviti. A me che adoro pane e pizza!
Terapia (il famoso prestampato che chi ha frequentato gli ambulatori della professoressa conosce bene): normast 2 al giorno; vatran ½ la sera; laroxyl 6 gocce la sera (da raggiungere gradatamente); uticran 2 la sera prima di andare a letto; itraconazolo 2 x 3 sere ogni 15 gg; vagifem (estradiolo) 2 volte la settimana.
Igiene intima solo con saginil sapone; applicare saginil gel prima del massaggio da fare 3 volte al giorno.
Inoltre mi suggerisce di fare terapia con sonda a elettrodi da fisioterapista sua conoscente ogni settimana.
Dulcis in fundum: niente rapporti sessuali per 6 mesi.
Esco dall’ambulatorio sconvolta, ma rincuorata per il fatto che mi avesse “vista” come nessun ginecologo mi aveva mai “vista” prima. Seguo alla lettera tutte le sue prescrizioni e mi affido completamente a lei.
Mi rivede con frequenza mensile (il 03/09/08; il 22/10/08; il 19/11/08). Vedendomi migliorata a novembre mi dà l’ok per i rapporti; il primo dopo tanta astinenza è una delusione: pochissima sensibilità ! Il 29/12/08 la professoressa mi dà una crema miracolosa (una sua invenzione, dice) che devo prendere in una farmacia di Montebelluna, l’unica in grado di farla (è un impasto artigianale). La metto e il rapporto successivo è super! Sensibilità a 1000 ma mi torna la cistite, che curo con monuril. Sospendo la crema miracolosa; fortunatamente i rapporti vanno bene: chissà perché quel primo rapporto era stato a così ridotta sensibilità .
Il 25/02/09 torno dalla prof.graziottin e le riferisco dell’episodio di cistite. Mi visita e nota una ricaduta di vestibolite.
Terapia con prof.graziottin: febbraio 2009 – febbraio 2010 (m’illudo che funzioni)
Continuo la cura e il 15/05/09 la prof. mi trova ok. Continuo la terapia e la fisioterapia la riduco a una seduta ogni 3 settimane.
Torno dalla prof.graziottin il 26/09/09 e le riferisco di alcuni piccoli disturbi avuti durante l’estate (niente a che vedere con la cistite cmq). Avevo preso cistalgan su consiglio della fisioterapista ma mi aveva dato reazione orticaria. La prof. mi consiglia pipram; mi visita e mi trova ok. Le parlo di una eventuale gravidanza e mi prescrive esami preconcezionali. “attendiamo ancora un po’ perché i farmaci vanno eliminati prima di pensare a una gravidanza”. Variazioni nella terapia: aggiunti folanemin e mag2 (credo per problemi di osteoporosi di mia mamma, anche lei in cura dalla prof.graziottin); sostituito itraconazolo con diflucan; sostituito uticran con floorberry una busta la sera.
Terapia con prof.graziottin: febbraio 2010 – ottobre 2010 (delusione)
Torno il 25/02/2010 con i risultati degli esami e contenta per non aver piĂą avuto la cistite (piĂą di un anno senza: un traguardo!). La professoressa mi dice che posso sospendere alcuni farmaci e iniziare a tentare di rimanere incinta; mi dĂ ferrofolin e lattoglobina per la carenza di ferro evidenziata dagli esami del sangue. La terapia diventa: mag2 il mattino; ferrofolin+lattoglobina alle 11:00; floorberry la sera; vagifem 2 volte la settimana. Continuo a fare massaggi e a usare saginil gel e sapone.
Col cambio terapia comincio a avere dei piccoli disturbi a fine aprile che si risolvono prendendo pipram in maniera però non continuativa. I disturbi sono iniziati subito dopo una seduta di fisioterapia che sospendo anche per paura di ripercussioni sull’eventuale feto in caso di gravidanza positiva. A fine maggio episodio forte di cistite, curata con pipram prima e ciproxyn 500 dopo (vedendo che non passava, su consiglio del medico di base). A inizio di giugno urinocoltura con esito negativo.
Il 28/07/10 mi vede la prof.che però mi trova bene a parte il muscolo un po’rigido. Mi prescrive di riprendere la fisioterapia e di prendere: flukimex 1volta la settimana (rischi di gravidanza purtroppo non ce ne sono come dimostra lo spermiogramma prescritto a mio marito; questa scoperta forse ha contribuito all’irrigidimento); normast 2 volte al giorno. A fine agosto altro episodio di cistite curato con pipram; a fine settembre un altro episodio (proteus mirabilis) curato ancora con pipram (urocoltura negativa dopo la cura).
Il 16/10/10 la prof.graziottin mi rivede e mi trova con muscolo ipertonico ma per il resto ok. Mi rendo conto per la prima volta che alla prof. non è chiaro perché mi vengano tutte queste cistiti. Mi consiglia un urologo, il dr.Grassi di Modena. E per risolvere l’ipertono del muscolo mi propone iniezioni di botulino (???).
Alla luce di tutto questo, ho deciso di sospendere le visite dalla prof.graziottin: ci ho già speso troppi soldi (ca.3500,00 euro per visite; ca.2000,00 euro per sedute di fisioterapia; ca.1800,00 euro per farmaci) per curare una vestibolite che a questo punto non sono convinta fosse causa delle mie cistiti. Qualche dubbio mi era già venuto parlando con le pazienti della prof.graziottin nelle interminabili ore di attesa in sala d’aspetto. Lamentavano tutte vaginiti, poche cistiti. Perché dovevo prendere tutti quei farmaci contro la candida? Io che in tutta la mia vita ho avuto 2 o 3 episodi al massimo di vaginite…
Ora non so cosa fare. So solo che non voglio piĂą stare male! E voglio vivere la mia sessualitĂ con serenitĂ , senza il terrore di avere una cistite!
Ho il dubbio di essere entrata in un circolo vizioso per cui vivo con terrore la mia sessualità ; durante e dopo ogni rapporto penso: “speriamo che non mi venga la cistite!” e temo che questo possa veramente influire sull’insorgere dell’infezione. Sto seriamente pensando di andare a fare visite da uno psicologo.