Eccomi! Vado con il racconto
Ero molto nervosa il giorno della visita, purtroppo è un periodo abbastanza nero, quindi avevo addosso un carico di tensione ulteriore. Il Prof.
però mi ha messo subito a mio agio, anche se mi sentivo un po' sprofondare in quell'immensa poltrona, quasi la scena del ragionier Fantozzi sul pouf davanti al gran capo
Mi ero portata la mail che gli avevo scritto ad ottobre, la trovate anche nel mio thread, perchè temevo di non ricordare tutto. In più avevo aggiunto negli ultimi tempi altre tre osservazioni:
1) la riduzione sensibile di lubrificazione nella fase dell'eccitamento (evento che riconduco al 2010, non riesco ad essere più precisa)
2) la necessità di indossare mutandine durante la notte (ero abituata a farne a meno) nella fase dei disturbi (necessità conseguente alla sensazione di un'eccessiva "apertura" dei genitali esterni che mi spinge ad indossare la biancheria intima quasi per "contenere"...lo so, è molto particolare come sensazione, e temo di non poterla spiegare meglio)
3) il primo episodio di cistite (maggio 2010) che poi ha dato inizio alla cronicizzazione dei miei disturbi è stato anticipato da quasi due anni di astensione dai rapporti sessuali (un'osservazione che probabilmente è inutile ma che ci tenevo a comunicare a Pesce).
Ehm, poi ci sarebbe un altro "sintomo", di cui mi sono scordata di parlargli, e che non vorrei scrivere qui, magari approfitto della sezione dedicata alla sessualità, considerato che è riservata ai soli iscritti
Mi ha fatto molte domande sui sintomi, una di quelle che ricordo meglio è stata proprio sull'intensità dei sintomi: parliamo di dolore o fastidio?
Gli ho risposto che nelle fasi più critiche i fastidi (alla vescica, ai genitali esterni, alla vagina, all'intestino) erano diversi e concomitanti, e tra l'altro per circa un mese o due li sentivo quasi in continuazione, tali da essere percepiti alla fine come dolore.
Mi ha anche invitata a spiegargli quale era la posizione del rapporto sessuale che più mi provocava dolore; io piegata in avanti e il partner dietro. E poi domande sulla funzionalità intestinale (ho un colon irritabile) e sul flusso dell'urina (normale per me).
Dopo altre domande mi ha confermato che poteva trattarsi di una vestibuoldinia o di una contrattura pelvica, ma che prima di una diagnosi dovevamo effettuare la visita.
Quindi si inizia con lo swab test; ero molto tesa, ma comunque non ho sentito alcun fastidio. Esito negativo, niente vestibulodinia, con sollievo mio e del Prof.
Poi inizia a spingersi più in fondo, a fare pressione, a destra e poi a sinistra: fastidio acuto, stringo le palpebre, qualche lamento. Nessun dubbio per lui: si tratta di un ipertono dei muscoli pelvici.
Mi ha anche detto che il fatto che i sintomi scomparissero per qualche mese per poi ripresentarsi è tipico della contrattura, proprio perchè questa è sensibile a varie contingenze (stress, freddo, ecc.).
Per me questa informazione è stata molto importante, perchè a volte davvero mi sono sentita una malata immaginaria.
Mi rivesto e inizia a spiegarmi le cosiddette norme comportamentali:
- 30 minuti in vasca calda di sera
- scaldino elettrico (io finora avevo usato la borsa dell'acqua calda, un po' leggendo sul forum che il calore era ottimale, un po' per istinto) di notte
- evitare il freddo
Non ha fatto cenno alla respirazione diaframmatica, a cui mi sembra che sull'articolo della home del sito venga data una certa importanza. Che ne pensate?
Attività sportive consentite:
- camminata veloce, corsetta moderata
Attività sportiva sconsigliata (dietro mia specifica domanda)
- nuoto, almeno nella prima fase della terapia, a causa della temperatura dell'acqua. Ok invece alla piscine termali.
Attività sportiva consigliata:
- Yoga, preferibilmente Hata (porre attenzione nella scelta della disciplina specifica, perchè alcune potrebbero stimolare la contrazione invece che scoraggiarla, me l'ha detto lui)
Terapia farmacologia:
- Rivotril da 3 a 20 gocce, da aumentare gradualmente.
Ora, io a causa del periodo poco sereno (un eufemismo, ovviamente) a cui accennavo prima, sto assumendo altre benzodiazepine: Lexotan e Tavor. Quindi Pesce mi ha detto che dovrò gradualmente sospendere queste ultime, e gradualmente introdurre il Rivotril. Martedì prossimo vedrò la mia psicologa, presso la quale sto facendo delle sedute di sostegno e concorderò con lei la sospensione.
Terapia riabilitativa del piano perineale:
- 10 sedute circa da 20-25 minuti che cominceremo tra un mese, un mese e mezzo, per dare modo al farmaco nel frattempo, di aiutarmi a decontrarre un po'.
Vi leggo la diagnosi;
non vestibulodinia allo swab test. Muscoli del pavimento pelvico ipertonici, dolorabili alla compressione digitale, evidenza di trigger point nei muscoli elevatori dell'ano, otturatori interni, coccigei bilateralmente.
Da una parte sono felice: ho una diagnosi!
Dall'altra mi spaventa tutto quel che dovrò fare, più che altro perchè in questo momento della mia vita è già tanto riuscire ad alzarmi e andare in ufficio. E mi spaventa anche l'idea di abbandonare il Tavor; mi ha restituito mesi di sonno perso...
Comunque ce la farò.
Ho usufruito, grazie al forum, di uno sconto di ben 50 euro, dunque da 190 a 140
Per ora è tutto, vi tengo aggiornate naturalmente.
Baci
Eli
P.s. qualche settimana fa ho trovato sulla credenza della cucina una confezione di Monuril. Il medico di famiglia l'aveva prescritto a mia mamma senza neanche farle fare un'urinocoltura
, solo sulla base delle analisi, che lei ha fatto spontaneamente. Risultato: le ho fatto fare la coltura (1.000.000 Escherichia Coli), ha riportato il Monuril alla farmacia, e ha iniziato la terapia con D-Mannosio.
Tra un po' le farò ripetere l'urinocoltura e magari anche le analisi (per vedere i leucociti). Per adesso la sintomatologia, che comunque era lieve, sembra stabile: un fastidio alla prima minzione della mattina, poi più niente. Le ho detto di tornare alle tre dosi al giorno, e di tenermi informata, lei tende sempre a tenere tutto per sé.