Grazie Pat, per le parole e soprattutto per tutto il tempo speso
Capisco bene quello che mi dici e se mi guardo dal di fuori anch'io mi faccio un po' sorridere perché mi riconosco in ciò che dici e soprattutto mi conosco. E posso dire che un po' è caratteriale, risponde a quel mio modo di sentire e vivere le cose in modo "organizzato", all'esigenza di capire e di tenere sempre tutto sotto controllo e avere degli schemi entro cui poter incasellare tutte le varianti, che tante volte mi fa vivere peggio e tante altre volte mi ha aiutato nella vita. Quello che riesco a fare, anche se forse da ciò che scrivo non traspare, è di non farmi prendere dall'ansia, quello no, la tengo bene a bada e cerco di guardare in prospettiva, anche se l'approfondimento cui sono portata per natura in questo senso non aiuta. Un po' è caratteriale quindi e un po' è anche il fatto che a forza di stare immobile dentro le cose per via della frattura costale tendo a stare, come dire, un po' più sul pezzo... ma forse questa è un po' una cosa che mi racconto io perché se fossi al lavoro con la testa impegnata altrove sarei sempre identica a me stessa, certo è che l'immobilità per una come me che corre quattro volte a settimana è dura.
Mi dici quando ti senti bene concentrati emotivamente su questo e traine beneficio psicologico senza stare a chiederti perché. Anche ieri sono stata bene, zero fastidi, persino zero perdite, la vulva meno arrossata, e quindi psicologicamente ero molto sollevata, ma mi accorgo che il "perché" ci scappa sempre, o se non altro il monitoraggio della situazione, anche perché alla fine della giornata, volente o nolente, faccio sempre i conti con la solita domanda, e cioè: stasera vado di yogurt, di lactonorm o di niente?

aha aha !! Scherzi a parte capisco cosa intendi e ti ringrazio perché anche per me il vostro supporto e le vostre parole hanno un effetto terapeutico. È anche vero però che questo forum con la valanga di informazioni che mi ha regalato (perché davvero lo considero un dono) mi ha anche inevitabilmente portato ad avere una consapevolezza e un'attenzione per il mio corpo che prima non avevo e questo certamente spinge all'osservazione di sè e all'approfondimento dei propri sintomi. La consapevolezza ha il suo prezzo, ma è un prezzo che si paga volentieri perche è lunico modo per raggiungere dei risultati.
Sai, mio figlio non sta bene, ha dei problemi di salute seri di cui non mi va di parlare pubblicamente in questo spazio (se capiterà in altra occasione te ne parlo volentieri) ma se non avessi avuto questo approccio in passato, e cioè voler approfondire e cercare di sapere e capire, con tutto quello che ha comportato in termini di sofferenza psicologica per me, non sarei potuta intervenire così tempestivamente, di fronte all'immobilismo attendista di certa classe medica, e proprio quell'intervento tempestivo e il duro lavoro che portiamo avanti tutti giorni con lui è quello che oggi ci fa sperare che un giorno ne sarà completamente fuori, che un giorno sarà guarito, insomma questo approccio a volte è quello che fa la differenza.
Davvero grazie ancora per le tue parole Pat, di cuore.