Storia di una mancata guarigione

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Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » mar dic 25, 2012 9:00 am

annablue1309 ha scritto:Laura, io lo capirei, se così fosse. Ma desiderei saperlo, perchè questo strano ruolo che ho adesso proprio non mi va giù.

Capisco quello che intendi Anna quando dici che lo capiresti, se fosse così. E non ti biasimo, l'ho pensato tante volte anch'io nei momenti peggiori della "malattia".
Quel che non so è se saperlo riuscirebbe a darti la spinta per lasciarlo. Voglio dire che spesso più si affonda nel male, più si trova naturale farlo. Più si crede, addirittura, di meritarlo. Non so quante volte mi sono detta che se stavo così in fondo me lo meritavo per chissà quale colpa commessa.
Quando sei approdata qui sembravi rassegnata, completamente rassegnata, al tuo destino di infelicità.
E il titolo della tua storia parla chiaro. E' senza speranza come lo eri tu.
Poi ti ho visto cambiare, poco alla volta.
Hai preso consapevolezza del fatto che non potevi affidare la tua fortuna al destino ma dovevi prendere delle decisioni. Dovevi sceglier UNA strada. E provarci. Senza certezze. Ma con una ritrovata forza e fiducia in te stessa. Quando ci muoviamo, da qualche parte arriviamo... e lungo il percorso possiamo sempre aggiustare il tiro.
annablue1309 ha scritto:so anche di doverlo lasciare. Ma trovo mille alibi per non farlo. Non mi sento pronta

Ecco, questa sembra la tua consapevolezza riguardo al tuo uomo. Sai che quello che ti dà - e che per ora ti basta perché chi ha paura del nulla si accontenta di quelle che sembrano briciole - ti basterà ancora per un po' ma non "per sempre".
annablue1309 ha scritto:La Dott.ssa Di Maria mi dice che prima o poi troveròil coraggio di lasciarlo, ma che devo "sentire" il momento giusto. Per ora non ce la faccio, ci vado sempre tanto vicina ma poi ... mi blocco.

Credo anch'io che lo farai. Perché so che prima o poi Anna riuscirà a volersi ancora più bene di quanto se ne vuole ora. E sceglierà di sentirsi "adeguata" prima per se stessa e poi per chiunque le sia accanto (un "ritrovato" Paolo o un uomo diverso... attento a lei tanto quanto a se stesso).
Il nostro percorso e le terapie che facciamo ci fanno entrare in contatto con una parte molto intima di noi stesse. Fisicamente e non. Ciò che ci sembrava impossibile o difficile, ad un tratto ci appare la cosa più naturale del mondo, la più semplice. Anche se, all'inizio, un po' dolorosa e un po' faticosa da fare.
Penso ad un automassaggio così come alla presa di coscienza che bisogna metter mano anche alla nostra vita, riportando noi stesse al centro della nostra attenzione prima ancora che al centro dell'attenzione di qualcun altro.
Per quanto sacrificio richieda io credo che si debba sempre allontanarsi dalle cose che ci fanno male, quando questo male è fine a se stesso.
Il momento giusto arriverà, e tu sarai pronta.
Questo è il mio augurio.
:love1:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda lucky66 » mar dic 25, 2012 5:12 pm

Anna scusa se mi inserisco in questa tuo spazio. E' la prima volta che lo faccio qui anche se ogni tanto leggo la tua storia, come quella di altre.

A proposito della tua situazione... devo dire che conosco tante donne che per un motivo o per l'altro accettano di "sopravvivere" .
Perchè questa tua vita ora, ne sarai consapevole, non è una vita vera e propria. E' .... piuttosto un compromesso.
Mi piace molto la frase finale di "Naty" che dice così :

"Quando si agisce nasce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura". Riflettici e ..è proprio così.

Ma come dice Laura arriverà il momento in cui tutto questo ti starà stretto e ti darà la spinta, così come per la malattia", a voler trovare
una soluzione concreta ed efficace. Ma tutto dovrà partire da te; dovrai prendere consapevolezza di te stessa e di quel che ti meriti (non il poco o nulla
che hai ora) e vedrai che le cose cambieranno in meglio.
Tante volte, come giustamente dice Laura, ci abituiamo a prendere quel poco e sembra che ci basti, ma queste cose ci segnano, senza che lo percepiamo.

Ho l'esempio anche della mia collega che per certi versi rivedo in te e anche lei avrebbe preso una decisione (la decisione), ma ogni volta c'è qualcosa
che la ferma: prima la tal festa, poi il Natale, dopo ci sarà il compleanno e così sembra che il momento non sia mai quello giusto.
Ma il tempo passa e nessuno ti risolve il TUO problema. Sei tu che lo devi risolvere, nessun altro.

Ti ho portato l'esempio della mia collega, ma ne ho a decine di esempi tra le mie amiche e mia sorella stessa. Alcune hanno concretizzato la loro
decisione e hanno voltato pagina, ritrovando una nuova vita. Altre son ancora lì ma contente della loro scelta perchè in fondo ....ma per quale motivo
accontentarsi ? Se devo stare male...ci sto anche da sola !!!

Ti auguro comunque un sereno natale, in salute prima di tutto e poi una cresente consapevolezza di te stessa e della tua forza.

Ciao Bernardetta :love1:
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » mar dic 25, 2012 8:51 pm

Laura69 ha scritto:Quel che non so è se saperlo riuscirebbe a darti la spinta per lasciarlo


No, non credo. Hai ragione, vivo in una sorta di compromesso, e troverei molte giustificazioni anche a questo.
Ho motivo di pensare che Paolo abbia delle relazioni "extra", ma copre bene ogni traccia e soprattutto è bravissimo a mentire (cosa che a me non riesce, proprio sono negata, sia emotivamente, sia praticamente ... invece la bugia è nell'indole del mio compagno).

Laura69 ha scritto:Dovevi sceglier UNA strada. E provarci. Senza certezze


Senza certezze …: Laura, sono onesta, io non considero D-Mannosio come la fonte del benessere o della guarigione (come invece è stato per tante donne). Lo sto continuando a prendere, 1 dose di D-Mannoro ogni sera, ma ho avuto una fase acuta in agosto in cui si è rivelato nullo, e lo prendevo da 6 mesi seguendo alla lettera il protocollo pre e post coitale. Quindi quando dici "senza certezze" hai proprio ragione. Non c'è una formula segreta che faccia passare tutto per magia, ma una serie di azioni che possono AIUTARE a lottare contro la malattia. L'importante sarebbe non lasciarsi demoralizzare dalle ricadute, e rimettersi in piedi. Io all'inizio, quando mi sono iscritta e quando parlavo di me, pensavo che qui ci fosse una campagna anti-antibiotico (oltre a mille altre cose). Il passo importante è stato proprio quello intercorso fra la "semplice iscrizione" e il "sentirmi parte" del gruppo, cioè andare a leggere (VOLENDO leggere), muovendomi nelle direzioni giuste e soprattutto capendo che l'antibiotico è dannoso per il fisico, ma non necessariamente è bandito a priori (grandissimo l'aiuto del Prof. Pesce e del suo team nel farmi comprendere questi meccanismi che nel forum sono spiegati, ma che non mi entravano in testa).


Laura69 ha scritto:Penso ad un automassaggio così come alla presa di coscienza che bisogna metter mano anche alla nostra vita



Questa tua frase mi ha colpita tantissimo: il modo in cui instauriamo confidenza con il nostro corpo in maniera fisica, e contemporaneamente in maniera psicologica....

Non mi ricordo quale ragazza ha intitolato la sua storia "Purtroppo ... o per fortuna sono qui". Nessuna vorrebbe esserci qui, ma quante cose buone siamo riuscite a fare per noi stesse, seppur spinte da un elemento negativo come la nostra malattia? Io che sudavo sette camicie per inserire un ovulo .... a volte quando sono sdraiata sul lettino della Dr.ssa Di Maria penso a quello che sta facendo (lei mi chiede spesso se mi fa male, e non me ne fa!) e mi sembra così incredibile, un traguardo così sbalorditivo!


Laura69 ha scritto:chi ha paura del nulla si accontenta di quelle che sembrano briciole



Altra grande realtà. Io vivo nel nulla, anzi, vivevo. Poi è arrivato Paolo, e per me la sua semplice presenza è ciò che riempie il mio mondo.

Laura, io sento moltissima attrazione fisica verso Paolo, è come un uragano che sto tenendo rinchiuso dentro di me.
Oggi pomeriggio mi ha baciata e avrei voluto saltargli addosso, ma poi ho iniziato con le mille scuse che sono bravissima a trovare: non posso farlo perchè non mi sono lavata, non ho il lubrigyn a portata di mano, ho defecato poche ore fa ... oggi è Natale, non ci sono medici, e via dicendo.
Lui parte per la montagna domani (ha la nonna in un paesino vicino a Belluno, e sta via almeno 10 giorni).

Ho scelto di non seguirlo, ma di andare su un paio di giorni (per l'ultimo dell'anno) e poi rientrare.
E' una scelta difficilissima che mi sta facendo vivere momenti di angoscia pura, come se lui fosse già partito.
Mi chiedo cosa farò in questa casa vuota ... come sarà dormire senza la sua presenza di fianco .... però ho bisogno di staccare, di lasciarlo andare, di fregarmene delle mie seghe mentali su cosa farà in montagna e quante donne vedrà... Ho BISOGNO di riprendere possesso del mio mondo, allo stesso modo in cui ho iniziato a prendere possesso del mio corpo.

Vorrei tanto che la mia "guarigione" o il mio temporaneo benessere non fossero dovuti all'astinenza sessuale ... per questo vi ho chiesto quella cosa sull'unico antibiotico post-coitale. Ho proprio tanta paura che sia sufficiente fare l'amore una volta per riscatenare tutto il meccanismo, e voi sapete quanto le recidive siano terrorizzanti e quanti strascichi lasciano dopo, nel fisico e nello spirito.


lucky66 ha scritto:Ti ho portato l'esempio della mia collega, ma ne ho a decine di esempi tra le mie amiche e mia sorella stessa.


Non so per quale motivo, ma quando le mie colleghe/amiche hanno problemi analoghi , ne parlano molto con me (forse perchè ascolto e non mi azzardo a dare giudizi, semmai pareri). In quei casi, sono sempre molto obiettiva e razionale, ma quando vedo che gli errori sono reiterati nonostante i miei consigli, non me la prendo affatto. So benissimo che quando qualcosa ti tocca in prima persona, la razionalità va a farsi fottere e i pareri che hai sentito ti scivolano addosso senza toccarti. Ho diverse colleghe che si definiscono "separate in casa", cioè convivono giocoforza con il marito, ma hanno un amante che , spesso, a sua volta à sposato. In quei casi entrano in gioco problemi finanziari, familiari, figli etc.
Io non ho nessuno di questi alibi.
Non sono sposata con Paolo, l'appartamento in cui vivo è mio, le nostre famiglie sono distanti (io non conosco neppure i suoi genitori, soltanto la nonna ...); non abbiamo mutui in comune, figli da contenderci, pratiche legali da iniziare.
Perchè non mollo questo nullafacente e non mi guardo intorno???
Non lo so!
Conosco un paio di uomini interessanti, con i quali ho un bel feeling emotivo, ma ... ce la farei?
Almeno Paolo sa dei miei problemi; quando inizio con creme, D-Mannosio etc lui è preparato, si lascia cospargere di lubrigin, permette a me di star sopra etc. Come posso fare con un "estraneo?" Lo farei scappare a gambe levate!

E poi, a forza di stare con uomini troppo sicuri, ecco che la tua sicurezza interiore viene meno: io mi sento molti più dei 41 anni che ho! Se guardate i miei primi post, io mi descrivevo come un cesso che sta con un dio.
Lì è arrivato uno dei primi schiaffoni psicologici di Rosanna, che ancora ringrazio perchè lo "shock" di sentirmi dire in faccia "quanto ti odi?" mi è servito a scuotermi.

Oggi è Natale, vi chiedo scusa per questo papiro e vi ringrazio per essere arrivate fin qui.
La mia mente non va in ferie neanche oggi purtroppo, anzi!!

Auguro a tutte, ma proprio a tutte quante, un Natale sereno .... :love1:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda lucky66 » gio dic 27, 2012 1:21 am

Grazie Annablue.
Ho un'età che mi permette di dire (ho 46 anni) , per esperienza di vita, due luoghi comuni ma verissimi nella loro semplicità: "mai dire mai" e "non parlare se prima non provi".

Ho vissuto esperienze che mai e poi mai avrei pensato di vivere e questo mi fa comprendere anche che con le parole siamo tutte molto brave, ma....
bisogna passarci !! Quindi non mi permetto di darti consigli veri e propri e men che meno di giudicare il tuo carattere e il tuo agire.
Ho trovato pero' che Laura ha avuto una sensibilità particolare nello sviscerare il problema e credo che gran parte di quello che ha scritto sia molto molto giusto
e possa offrire tanti punti di riflessione (anche a me personalmente).

Ti offro solo la mia sincera amicizia e quando hai voglia di sfogarti sapro' ascoltarti. :potpot:

Ciao Bernardetta :ciao:
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » gio dic 27, 2012 6:40 pm

lucky66 ha scritto:Ti offro solo la mia sincera amicizia


Solo???????????
E ti par poco???

Sai, Bernardetta, a volte una parola vale più di 100 terapie.

Io stessa intervengo di rado nelle pagine delle ragazze, perchè so che le moderatrici sono eccezionali; quando lo faccio, è perchè dentro di me sento un "qualcosa" di particolare, e mi sembra giusto intervenire anche soltanto per far sapere che sono partecipe del loro disagio, del loro dolore, della loro storia. Terapeuticamente non mi permetto di dare consigli, proprio io che ho abusato e stra-abusato di farmaci/visite di ogni genere ... però sapere di avere qualcuno accanto ti dà una carica interiore unica, senti il cuore ricolmo di gratitudine, ti senti compresa, non additata o compatita, e tutto questo è gratuito, è un sentimento che qualcuno ti offre da dentro sè stesso, senza voler nulla in cambio ... non so come altro spiegarlo. Ma è bellissimo.

Il dono che tu mi fai ora ha un valore talmente alto che lo rende unico.

lucky66 ha scritto:Ho trovato pero' che Laura ha avuto una sensibilità particolare nello sviscerare il problema e credo che gran parte di quello che ha scritto sia molto molto giusto e possa offrire tanti punti di riflessione


Ne sono più che convinta. I post di Laura (non solo quelli scritti a me) io li leggo un numero indefinito di volte. Ho letto la sua storia (che ti colpisce fin dall'inizio: questa ragazza tristissima alla finestra che vede qualsiasi elemento della natura più felice di lei ....) e trovo che abbia delle doti non indifferenti nel comprendere le persone e nel "leggere fra le righe". Recentemente in un suo post diceva che anche le colleghe spesso si rivolgono a lei per problemi di tipo non professionale, benchè magari dia l'impressione di essere un po' chiusa ed introversa: questo è sintomatico del "bene" che riesce a fare inducendo l'interlocutore ad una riflessione interiore profonda e delicata.

Cosa ci manca in questo sito? Abbiamo tutto! Ragazze che ci vengono in aiuto in caso di "pronto soccorso", altre che capiscono quello che scriviamo anche se non l'abbiamo scritto .... e poi, in mezzo a tanti angeli, ci sono quelli "speciali" come te, Bernardetta, che offrono la propria amicizia spassionata, che è un bene inestimabile. In questo nostro piccolo "paradiso" che ci viene incontro dopo anni di "inferno" ... abbiamo la nostra oasi di pace (sempre supervisionata dalla mitica Rosanna, che ha un suo stile nel dire le cose, ma accidenti se coglie al volo tutto!).

Un abbraccio a tutte, a te in particolare, Bernardetta.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda QuellaValelà » gio dic 27, 2012 7:48 pm

Annina mia,
io, come dice a me la mia mamma, la serenità te la andrei a cercare e la strapperei con le mani per portartela.
ti abbraccio forte...
sarò e saremo sempre dalla tua parte.
... è stata la frase che ha direzionato il mio cambiamento e voglio condividerla con te.
Io ho voluto un uomo che stesse dalla mia parte, un uomo e basta non mi bastava più. Un uomo che mi sopportasse era inutile...era inutile anche un uomo che mi amasse.
Sembra strano vero? Non mi bastava più un uomo che mi amava,se questo amore mi faceva soffrire. Mi faceva solo male quel 'ma io ti amo' riparatorio a piccole, o grandi ferite, che lui anche solo inconsciamente mi faceva.
Mi stavo uccidendo, il tollerare, il fare finta che andasse tutto bene, il dire 'ma tanto con tutti è così' mi stava uccidendo.
E' stato doloroso e duro ma soprattutto lungo, con slanci, ricadute e recidive...ma sono tornata bastarmi. Io mi basto, non sempre mi piaccio, a volte mi prenderei a sberle ma sono io, nella mia totalità.
E sono qua e aspetto di vederti felice, che non è una bestemmia. Aspetto la tua felicità autentica.
Il cambiamento è costante.
Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi.
Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita.
Se apriamo le dita, se allentiamo la presa, e lasciamo che ci trasporti.. possiamo sentirlo come adrenalina pura.Come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » gio dic 27, 2012 8:33 pm

QuellaValelà ha scritto:la serenità te la andrei a cercare e la strapperei con le mani per portartela


Che splendida frase!!! Abbiamo delle mamme fantastiche .... ma la tua è anche una poetessa.

QuellaValelà ha scritto:Mi stavo uccidendo, il tollerare, il fare finta che andasse tutto bene


Per me è un po' diverso. Ma è vero che sto tollerando, sto facendo lo struzzo, non voglio vedere.
Ieri sera io e Paolo eravamo ad una festa di amici; lui è sempre allegro, socievole, estroverso; lo guardavo con gli occhi degli estranei che avevamo intorno, e avevo la certezza che nessuno avrebbe mai capito perchè sto pensando di lasciarlo. Lasciare un uomo così sembra una bestemmia, vista con gli occhi altrui. Ma nessuno lo conosce veramente, nelle sfumature.

A volte, quando mia sorella è indecisa su qualcosa, le dico di tirare fuori carta e penna, dividere il foglio in due parti e stilare pro e contro.
Se lo facessi io con Paolo, avrei come pro la sua compagnia, la sua presenza a volte un po' distratta, la sua allegria e il suo carattere gioviale.
Ma dall'altra parte il foglio sarebbe pieno zeppo di parole.

QuellaValelà ha scritto:Non mi bastava più un uomo che mi amava


Non ho mai sentito un "ti amo". Ho aperto un regalo di Natale impersonale , come se mi avesse regalato un ciclamino o una scatola di cioccolatini.

Lui è partito ieri sera per la sua amata montagna, e lo raggiungerò domenica.
Ma intanto ... ho cambiato le lenzuola e disinfettato il bagno, mi sono fatta una doccia lunga 3 chilometri e ho dormito senza slip (cosa che amo fare, ma che lui non sopporta perchè sembra di mettergli davanti la tentazione senza potergliela dare...).
ho dormito al centro del letto dopo aver mangiato patatine davanti alla TV, come quando vivevo sola.
Ho constatato che non ci sono cavi volanti di computer, munitor vari e apparecchiature che si è portato in montagna, per cui domani sono libera di lavare i pavimenti senza diventare matta.

La Dr.ssa Di Maria oggi ha sentito il mio corpo rilassato, meglio di qualsiasi altra volta in cui ci siamo viste (e ormai sono mesi).

QuellaValelà ha scritto: Un uomo che mi sopportasse era inutile...


Questa frase merita un applauso.
Nessuna di noi merita di esssere "sopportata".

Ho letto nella tua storia come sta evolvendo la tua situazione, e l'ho confrontata con la mia.
Il tuo rapporto è costruttivo, state temprandovi nelle difficoltà.
Il mio invece non lo so definire.
Credo sia una specie di "tossicodipendenza", se potessi dire che Paolo è una benzodiazepina....

QuellaValelà ha scritto:Aspetto la tua felicità autentica


Ti ringrazio piccola ........... :love1:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » ven dic 28, 2012 12:18 am

Credo di avere molte osservazioni/domande per te Anna... ora vedo cosa viene fuori da questo post.
Perdonami... potrebbe essere un po' disordinato.
E' dal giorno di Natale che ho intenzione di scrivere ma non sono stata praticamente mai a casa e dal cell non ci sono riuscita. Ci ho provato ieri mattina appena sveglia e ci ero riuscita: avevo scritto un papiro! Poi è arrivato Marco che di solito quando non andiamo al lavoro si sveglia un po' prima e poi viene a farmi le coccole per tirarmi su dal letto (minimo tre volte sennò non mi alzo, è la regola!) e accidentalmente ho premuto il tasto "indietro" e ho cancellato tutto! :-...
Comunque... iniziamo!
annablue1309 ha scritto:Non c'è una formula segreta che faccia passare tutto per magia, ma una serie di azioni che possono AIUTARE a lottare contro la malattia.

Esatto. Ed è così anche per il resto. Non è il "rimedio" che fa la differenza: sono le azioni, è la mentalità, è la voglia di uscirne, è la pazienza che si mette nel fare un passo dopo l'altro. Uno alla volta
Prima capisci che vuoi intraprendere un percorso (giusto o sbagliato che sia) prima vai incontro alla soluzione, prima scopri se è quella che fa per te, prima hai modo di cambiare rotta o aggiustrare il tiro. Ma l'importante è - SEMPRE - fare qualcosa per TE STESSA.
Quando parlo di allontanarsi da ciò che ti fa male io non intendo necessariamente allontanarti da Paolo. Quello, se è necessario, verrà quando sarai pronta.
Io intendo, in primis, allontanarti da ciò che di lui ti fa male.
annablue1309 ha scritto:L'importante sarebbe non lasciarsi demoralizzare dalle ricadute, e rimettersi in piedi.

Mi viene in mente questa frase... "Quando il perché è forte, il come si trova sempre". Ci credo che il tuo desiderio per Paolo sia forte. Ma probabilmente il resto incide troppo. La paura della recidiva ma anche la paura di questo rapporto che non ti fa sentire bene con te stessa prima che con lui.
E qui si accende un faro su questa frase:
annablue1309 ha scritto:E poi, a forza di stare con uomini troppo sicuri, ecco che la tua sicurezza interiore viene meno

A me sembra che dentro questa frase ci sia una chiave. La chiave che apre le porte.
La tua sicurezza interiore è venuta meno... come quando il vampiro (uomo o dolore che sia) arriva a succhiarti le energie e nella tua debolezza sta la sua forza.
Allora mi chiedo: Anna ha un ricordo di sé come donna sicura? Lo è mai stata? Com'era? Cosa la faceva sentire bene? Paolo lo ha conosciuto quando era una donna sicura o altri (e per quanto tempo?) l'avevano già messa alla prova?
Soprattutto: come vorrebbe essere ora Anna? Quando si immagina sicura, come si immagina? Cosa fa Anna sicura che Anna insicura non fa?
Una risposta la trovo qui (ma se vuoi approfondire...)
annablue1309 ha scritto:Ho BISOGNO di riprendere possesso del mio mondo, allo stesso modo in cui ho iniziato a prendere possesso del mio corpo.

Sì, ti farebbe non bene, di più.
Noi siamo materia viva. Siamo come creta tra le mani del vasaio. Non puoi cambiare gli altri, Anna. Ma puoi diventare/essere quello che vuoi affinché gli altri non possano farti del male, se tu non glielo permetti. Devi però prima creare con la mente ciò che senti di voler essere e poi imprimere la forza necessaria per far sì che la creta assuma quella forma. Non ti verrà subito facile, non sarai subito quello che vuoi essere. Ma l'importante è iniziare.
Fai le cose che ti fa piacere fare. Proprio come oggi, in sua assenza.
Falle anche quando lui c'è. Cambia pelle.
Esempio sciocco. Sono sicurissima che venire al raduno potrebbe piacerti e farti sentire bene. Duante e dopo.
So che mi dirai che non lavori o che lo fai salturiamente e che probabilmente è difficile permettersi spese extra in questo momento. E so che è un buon motivo. Però penso e spero che tu possa concederti una piccola pazzia. Se hai letto la mia storia io non avevo mai guidato da sola in autostrada, non ero mai stata fuori casa una sola notte senza Marco in quasi venti anni. Solo dirgli che avevo bisogno di questa cosa... mi sembrava difficile. Eppure gli ostacoli erano solo nella mia mente. Ho fatto ciò che desideravo e mi sono sentita così bene... E' stato così bello riabbracciarlo quando sono rientrata. Mi sentivo bella e forte! :):
E infine... preparati perché sto per cazziarti... :mrgreen:
annablue1309 ha scritto:si lascia cospargere di lubrigin, permette a me di star sopra etc. Come posso fare con un "estraneo?" Lo farei scappare a gambe levate!

Ma che dici, Anna? Secondo me tu vedi le cose dalla prospettiva "donna malata"... Se le vedessi dalla prospettiva "donna dominante"... mai e poi mai penseresti che un uomo possa scappare perché vuoi stare sopra o perché vuoi fare "giochi" sessuali. Sarebbe semplicemente la tua peculiarità. Di certo, è la mia e non mi sento meno desiderabile per questo!
Ecco... ho finito (per il momento!).
Domani, se ne hai voglia, scrivi su word e poi copia incolla! ;)
stavolta ho scritto io un papiro... ma che vuoi farci... mi ispiri... :thanks:

Per le belle parole che avete per me, come sempre, grazie... :love1:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » ven dic 28, 2012 12:30 am

Immagine

Questa è la bilancia dell'amore (vale anche per la sessualità!)... su un piatto molto egoismo e sull'altro molto altruismo... devono avere lo stesso peso...
:ciao:

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Rosanna » ven dic 28, 2012 3:11 pm

Laura69 ha scritto:Se non erro lo hanno fatto in diverse, al momento mi viene in mente Fittina.
Non è stato risolutorio.

Risolutivo? :humm:
No, non lo è per nulla. L'informazione poi sulle resistenze che non verrebbero aumentate con una sola cp una tantum, è assolutamente falsa! E' il modo più veloce per incrementarle!
annablue1309 ha scritto:Se leggesse questo post mi farebbe a pezzi, ma se non ne parlo con voi, a chi posso dire certe cose??

Vuoi parlarne in off topic? Lì la lettura è limitata agli iscritti.
annablue1309 ha scritto:Oggi è il 25 dicembre e lui si è già mangiato anche la tredicesima.

Per questo e per tanti altri lati del suo carattere che hai descritto io sono pronta a scommettere che ha una dipendenza dal gioco d'azzardo. Attenta!
annablue1309 ha scritto: erano sessualmente sane e vogliose, amavano i lunghisismi amplessi

Forse glielo facevano solo credere per non deluderlo. La maggiorparte delle donne fa così.
annablue1309 ha scritto:ho il sospetto (non comprovato) che ci siano altre donne in vista o addirittura già presenti, ma non riesco mai a trovare qualcosa di concreto da buttargli addos

E a che ti servirebbe saperlo e sbattergli in faccia la verità? Risolverebbe qualcosa? Mi sembra che il rapporto non funzioni a prescindere da eventuali tradimenti; quelli sono una conseguenza.
annablue1309 ha scritto:Conosco un paio di uomini interessanti, con i quali ho un bel feeling emotivo, ma ... ce la farei?

Finchè non ci provi non potrai mai saperlo.
annablue1309 ha scritto:ho dormito senza slip (cosa che amo fare, ma che lui non sopporta perchè sembra di mettergli davanti la tentazione senza potergliela dare...)

Ma che razza di egoista schifoso!!
Ma ci credo che non riesci ad aver rapporti con lui!
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » sab dic 29, 2012 1:22 am

Mi sono resa conto che non si può far copia-incolla da tutti i testi (soprattutto quelli di Rosanna che sono molto sintetici, e la cosa migliore è usare il “cita", strumento fondamentale per il quale dobbiamo ringraziare il ns. Administrator...)

Allora per il momento parto dalla tua lettera, Laura (e intanto attendo che scatti l’ora “x” per tornare sul forum).

Non ti preoccupare per “l’ordine” degli argomenti perché io ho sempre fatto fatica a seguirne uno; parto da una cosa, poi ne rincorro un’altra , e alla fine rimane qualche “incompiuto”.

Quando tu dici che l’importante è allontanarmi non tanto da Paolo, ma da ciò che di lui mi fa male … beh, significa allontanarmi da Paolo. Perché lui non cambierà, ne’ io posso essere disposta a cambiare radicalmente la mia vita per venire incontro ai suoi capricci o al suo stile “vivi alla giornata e non preoccuparti di niente”. A volte lo invidio per questa sua leggerezza, altre volta mi fa rabbia. Ma ci sono troppi aspetti di lui che mi fanno star male (prima di tutto questo suo porsi come un eterno bambino) e se non inizia ad essere uomo, ho paura che non saremo mai coppia.
Come dice anche la dott.ssa Di Maria, verrà il momento in cui prenderò la decisione.
Non è ora.
Ma il solo fatto che in questi giorni io mi senta così serena … che il mio desiderio di andare in montagna sia pari a zero … che sia contenta di avere la schiena a pezzi perché ho lavato i pavimenti, e i tappeti, e fatto 3 lavatrici e una torta alla banana …
Tu puoi dirmi “queste cose puoi farle comunque” ma non è vero, non le posso fare allo stesso modo! Io AMO la mia casa, ed è una soddisfazione per me avere il tempo per curarla con calma e con metodo. Questo è chiaro a me, ma non a lui ... E mentre io sono soddisfatta di me stessa e mi dico da sola "brava", per lui sono azioni meccaniche dovute, normali, che è ovvio io faccia.

Laura69 ha scritto:Allora mi chiedo: Anna ha un ricordo di sé come donna sicura? Lo è mai stata? Com'era? Cosa la faceva sentire bene? Paolo lo ha conosciuto quando era una donna sicura o altri (e per quanto tempo?) l'avevano già messa alla prova?
Soprattutto: come vorrebbe essere ora Anna? Quando si immagina sicura, come si immagina? Cosa fa Anna sicura che Anna insicura non fa?


Sì, Laura, questa domanda è un faro. Le risposte che tu poni, io le sto dando a me ora. Ed è la prima volta che lo faccio, nonostante tutta l'introspezione che cerco in me stessa...
C'è stato un tempo in cui ero una donna sicura. Molto sicura.
Diciamo circa 10 anni fa.
Cambiavo lavori ogni 2 anni perchè molte società di costruzioni mi facevano proposte migliorative sia economicamente, sia professionalmente.
Mi occupavo di gare d'appalto e davo l'idea di avere sempre una risposta sicura, anche quando in realtà non lo ero; ma lavoravo con uomini che sembravano rocce invece erano di cristallo .... loro volevano rassicurazioni, io le davo.
Ero single e sembravo un tipo "facile", ma non lo sono mai stata.
Questo a volte mi ha giocato contro, ma mai in maniera drastica.
Provenivo da un lunghissimo fidanzamento con un ragazzo che sessualmente mi aveva massacrata, ed ero reduce dalla prima battaglia a suon di antibiotici/visite specialistiche eccetera: la mia soluzione era stata mollare l'uomo e il sesso, trovare un bravo psichiatra e farmi aiutare a superare i momenti di panico. Senza sesso stavo bene e comunque tutta la mia vita era trasportata sul lavoro. Non ne avevo una privata, non significativa. I miei genitori stavano bene, io vivevo sola da molto tempo, ero autonoma, sia economicamente, sia emotivamente. Bastavo a me stessa. Avevo i miei libri, i miei film d'essai, le mie passioni strampalate (tipo dipingere sul vetro, o scrivere romanzetti che una casa editrice ogni tanto pubblicava).

Avevo persino una relazione occasionale con un ragazzo che lavorava alla Tim; per fare l'amore con lui mi aiutava una birra (io non tengo l'alcool) , mi disinibiva e non avevo paura ... mai avuta una cistite con Stefano, ma comunque conto i rapporti sessuali sulle dita di una mano, forse di due.

Non so stabilire l'anno esatto della rottura di questo meccanismo perfetto, che comunque stava in piedi perchè io volevo così, ma zoppicava. 14 ore di lavoro e non avere il tempo per pensare non significava vivere, ma sopravvivere.

La mia relazione "ufficiale" di rilievo è stata con un uomo di 20 anni più vecchio, che non ha preteso nulla di sessuale per 4 anni, e dopo la prima volta che abbiamo fatto l'amore (cistite emorragica) si è allontanato fino a cercare una donna più sana (credo l'allontamento sia dovuto a quello. E' un buon amico ma non mi attraeva fisicamente ne' mi attrae ora ... era il mio alibi sociale, se vogliamo).

Comunque è capitato tutto in maniera veloce , come una scossa di terremoto e un miliardo di scosse di assestamento.
Il 9 gennaio 2009 la bomba più devastante: un bravissimo chirurgo mi ha salvato la vita (circa il 30% di possibilità di sopravvivenza).
Non ne ho mai parlato, e non mi piace farlo, ma stasera sto parlando a me stessa oltre che a voi.
Poco dopo è morto improvvisamente il mio datore di lavoro, il mio mentore, un uomo che mi voleva un infinito bene (contraccambiato).
Poi si è ammalato papà (che è tuttora in fin di vita), è morto il mio migliore amico (a 34 anni), ho perso il lavoro.
Per concludere, il 18 dicembre è morto anche il mio cagnolino e il 25 il gatto (che avevano raccolto dalla strada più o meno nello stesso periodo e si volevano un bene infinito: avevano neanche 6 anni, erano giovani pure loro ...)

Laura69 ha scritto:Soprattutto: come vorrebbe essere ora Anna? Quando si immagina sicura, come si immagina?

Vorrei essere com'ero ... vorrei affrontare il mondo, le trasferte all'estero, le traduzioni simultanee ...
Mi immagino nel mio ufficio a chiudere una gara d'appalto , assieme al team con il quale ho lavorato per chiuderla; vorrei risentire quella sensazione incredibile che provi a lavorare di notte assieme ad altri colleghi, quel rapporto unico che si crea e che rimane indissolubile.

Laura69 ha scritto:Cosa fa Anna sicura che Anna insicura non fa?


Anna sicura si butta senza pensare; Anna insicura pensa troppo e si rovina la vita.
Anna sicura è priva di vincoli morali e familiari che le impediscono di muoversi; Anna insicura diventa schiava degli altri e ne teme il giudizio.

Laura69 ha scritto:Sono sicurissima che venire al raduno potrebbe piacerti


Credo di sì, ma il mio rapporto con la neve è terribile. Non solo no so sciare, ma neanche cammincarci sopra, e la cosa più pesante che ho sono i jeans. Non sopporto le calze e niente di troppo grosso. E poi, una grossa verità: da sola ho girato ovunque, ogni anno andavo a Malta per Pasqua ... la compagnia mi fa paura, non so perchè. Mi sento inadeguata.

Laura69 ha scritto:Se le vedessi dalla prospettiva "donna dominante


MAI PENSATO! ma potresti proprio aver ragione ....

Laura, ti ringrazio moltissimo per avermi portata a parlare ... con me stessa.
Perchè le tue domande, io non me le sono mai posta.
E ora, stasera, alle 0.02 del 29 dicembre 2012 mi sto rendendo conto che il problema non è Paolo, ma sono io.
E su di me devo lavorare, per cambiare me stessa, non lui.


E ora ... veniamo a Rosanna (ho letto nella storia di Laura l'interessante approccio psicologico che avete ... così simile e così diverso) ...

Rosanna ha scritto:Risolutivo?
No, non lo è per nulla. L'informazione poi sulle resistenze che non verrebbero aumentate con una sola cp una tantum, è assolutamente falsa! E' il modo più veloce per incrementarle!


A me è stato detto dal Prof. Pesce quando ci siamo incontrati .... devo rivederlo a breve, gli chiederò lumi.
(Può essere che io abbia capito male, per questo ho chiesto informazioni a voi; durante la nostra visita il Prof. mi ha detto tantissime cose e posso aver memorizzato malamente).

Rosanna ha scritto:Vuoi parlarne in off topic?

No, volevo solo fare una battuta (che a quanto pare non mi è riuscita).

Rosanna, in questo sito tenere segreti è controproducente, idiota e senza senso.
E' l'unico posto in cui posso togliermi ogni maschera.
Siete le sole persone che conoscono quello che c'è dentro di me (che, a questo punto, mi sembra molto più importante dei miei attacchi di cistite).
E' una forma di aiuto (e anche di auto-aiuto alla quale sono indotta) che non avevo mai considerato quando mi sono iscritta, e che invece ognuna di noi dovrebbe considerare: non è mai tardi per mettersi in discussione , per scavare dentro, per aprire i vasi di pandora.
Qualsiasi cosa contengano.

Rosanna ha scritto:Per questo e per tanti altri lati del suo carattere che hai descritto io sono pronta a scommettere che ha una dipendenza dal gioco d'azzardo


So che ce l'ha, e cerco di fargli capire che questo problema esiste. Ma lui non lo vuole vedere ... non lo ammette ... e lo vedo convinto. Quando sei dipendente da qualcosa (benzodiazepine, alcool, droga, gioco) il primo passo per iniziare a smettere è riconoscere di avere un problema. Lui ritiene di non averne.

Rosanna ha scritto:Finchè non ci provi non potrai mai saperlo


Ci proverei se fossi libera. Ma non lo sono, non in questo momento. Tengo a questa relazione, perchè anche se è senza senso, io voglio bene a Paolo. E finchè questo sentimento è forte dentro di me, non proverò ad avere niente altro che buone amicizie con altri uomini. Se Paolo mi tradisce, ha i suoi motivi e fa le sue scelte. Io non sono Paolo. Io ho un codice morale, nella mia testa, dentro di me: non tradisco. E non mi metto nella situazione di tradire. Ne ricaverei solo un ulteriore incasinamento di una vita già di per sè complicata.

Rosanna ha scritto:Ma che razza di egoista schifoso!!


Su questo punto non sono d'accordo con te, Rosanna.
Io e Paolo non facciamo l'amore da quasi 6 mesi.
E' come se io fossi in dieta e mi sbattessero davanti ogni giorno una torta alla panna....

Che sia egoista su altre cose, ti dò pienamente ragione!!! elenco lungo .... ma qui mi sento di capirlo.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Rosanna » sab dic 29, 2012 4:08 pm

Sì, ma la sua esigenza è il piacere, la tua esigenza è la salute. Quale delle due è la priorità più importante? La soddisfazione del piacere o la scomparsa del dolore? L'imposizione alla donna che si ama di un elemento che le rallenta (o impedisce) la guarigione, solo perchè incapace di gestire la propria libido, a mio parere si chiama egoismo.
annablue1309 ha scritto:scrivere romanzetti che una casa editrice ogni tanto pubblicava

Ma dai!!! Si possono acquistare? Dove?
annablue1309 ha scritto:Il 9 gennaio 2009 la bomba più devastante: un bravissimo chirurgo mi ha salvato la vita

Da cosa? Ti va di dirlo? Tanto stai tirando fuori tutto con questo coraggioso ed utilissimo lavoro introspettivo...
annablue1309 ha scritto: il mio rapporto con la neve è terribile.

Ma noi ce ne staremo in albergo nella zona wellness a coccolarci nelle bolle dell'idromassaggio, nel teporino della sauna o chiacchierando nella zona relax!
annablue1309 ha scritto:E poi, una grossa verità: da sola ho girato ovunque, ogni anno andavo a Malta per Pasqua ... la compagnia mi fa paura, non so perchè. Mi sento inadeguata.

Motivo in più per sfatare questo falso mito che ti sei creata, per dimostrare a te stessa che puoi affrontare anche questo, per accrescere la tua autostima. Non fuggire dalle tue paure; affrontale e non ti spaventeranno più. ...E poi oramai chi ti conosce meglio di noi? ;)
annablue1309 ha scritto:A me è stato detto dal Prof. Pesce quando ci siamo incontrati .... devo rivederlo a breve, gli chiederò lumi.

Pensa che quando fai una terapia ti viene consigliato di proseguirla almeno per altri 3 giorni dopo la scomparsa dei sintomi proprio perchè la carica batterica potrebbe essere solo diminuita sufficientemente da non provocarti più sintomi, ma non debellata del tutto e i batteri ancora vivi sono quelli ovviamente meno sensibili all'antibiotico, che se interrompessi la cura ricomincerebbero a riprodurre figli uguali a loro. Basta ragionare: una sola pastiglia a maggior ragione uccide solo i batteri più deboli lasciando in vita quelli più forti che necessiterebbero di una cura antibiotica più duratura e massiccia. Questi forti sopravvissuti si riprodurranno trasferendo ai figli il loro stesso patrimonio genetico resistente agli antibiotici. A furia di pastigliette singole verrà sempre più selezionata la popolazione batterica più resistente.
Pesce è in gambissima, ma su un 10% di ciò che dice non concordo, tra cui questa storia della non resistenza in caso di monosomministrazione antibiotica.
In definitiva io sono assolutamente contraria alla compressa di antibiotico post rapporto perchè la ritengo la terapia più dannosa: o ti fai tutta la cura o non la fai per nulla.
Ma tu prova a chiedere a Pesce e vediamo se ti dà una giustificazione altrettanto logica (o almeno, mi illudo che la mia lo sia).
annablue1309 ha scritto:Quando sei dipendente da qualcosa (benzodiazepine, alcool, droga, gioco) il primo passo per iniziare a smettere è riconoscere di avere un problema.

Eh, lo so. Eccome se lo so. :roll:
Ed è per questo che non dò alcun consiglio a lui, ma dico a te: attenta! Tutelati!
annablue1309 ha scritto:Ci proverei se fossi libera. ... Io non sono Paolo. Io ho un codice morale, nella mia testa, dentro di me: non tradisco.

Non era il tradimento ciò che ti suggerivo.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda annablue1309 » dom dic 30, 2012 12:50 am

Rosanna ha scritto:Ma dai!!! Si possono acquistare?


Erano romanzi erotici .... ma ti parlo di tanti anni fa, non li ho più visti in giro.
Non comparivano con il mio nome, ma con uno pseudonimo, e mi cambiavano sempre il finale!!!!!
Ho tenuto solo una copia di quello che mi piaceva di più.
Col senno di poi, mi vergognerei moltissimo a farli leggere a qualcuno; avevo una mente "malata", ci buttavo dentro di tutto...


Rosanna ha scritto:Da cosa? Ti va di dirlo?


Non sono ancora pronta per parlarne.
So che 4 anni sono tanti, ma a me pare ieri.
Ho solo bisogno di un altro po' di tempo.

Rosanna ha scritto:Ma noi ce ne staremo in albergo nella zona wellness a coccolarci nelle bolle dell'idromassaggio, nel teporino della sauna o chiacchierando nella zona relax


Ma lo sapete che non ho mai più fatto un bagno? (neanche nella vasca normale ...). L'acqua ferma mi fa paura, dove c'è promiscuità, poi, mi manda in panico. Il mio dermatologo, quando andavo a Malta, mi consigliava di fare lunghe nuotate, che il sale mi avrebbe aiutata. Mah .... Da voi esistono costumi da bagno in cotone? Io ne ho uno vecchssimo che era originariamente un completo di biancheria intima ..
Di sicuro, potrei chiacchierare nella zona relax, o ascoltare , una cosa che amo tantissimo (sono logorroica solo quando scrivo).

E l'avventura nella neve??? Sarebbe bellissimo, ma ci vuole un'attrezzatura apposta credo (vestiti termici, roba da sci etc, o no?). Ho il compagno bellunese eppure sono ignorantissima in materia. Quando vado da lui metto il riscaldamento a manetta o mi piazzo sotto la stufa... (cosa che purtroppo mi accingo a fare domani).


Rosanna ha scritto:E poi oramai chi ti conosce meglio di noi?

Di questo sono sicura: NESSUNO!!!!!!!!!!!!!

Rosanna ha scritto:Ma tu prova a chiedere a Pesce e vediamo se ti dà una giustificazione altrettanto logica (o almeno, mi illudo che la mia lo sia).


A me il tuo ragionamento sembra valido. Da come me l'aveva messa Pesce, sembrava che la monosomministrazione facesse una specie di effetto "barriera", e che comunque andasse coiadiuvata da D-Mannosio ai dosaggi collaudati (nel mio caso, tre dosi di D-Mannoro per almeno tre giorni).
Comunque lo vedo a breve, e glielo chiedo di sicuro. Poi riferisco.

Rosanna ha scritto:Eccome se lo so.

Spero non per esperienza personale, ma professionale.
Io ho avuto un brutto rapporto con le benzo, in pratica mi facevo il dosaggio e me lo aumentavo , fino a che sono arrivata a livelli eccessivi (a proposito di confidenze ....!) Riuscire a scalare fino a non assumere più il farmaco è stato lunghissimo ... una goccia alla settimana (e ne prendevo oltre 50), all'inizio supportata da altro farmaco, per poi togliere tutto. Ma le prime settimane ero da crisi di astinenza! Attacchi di panico e tutto il resto.
Ecco perchè la mia inziale ritrosia per Rivotril e Laroxyl, ma sto molto attenta a seguire il dosaggio di Pesce, non sgarro più!!!

Quindi con Paolo sto cercando di arrivarci gradualmente, come è stato fatto con me a suo tempo.
E'intelligente, ma la dipendenza non è questione di intelligenza ... (anche se fa rima!).

Rosanna ha scritto:Non era il tradimento ciò che ti suggerivo


Sì, scusami, tu non parlavi di tradimento ma nella mia testa io l'ho visto come tale.
sembra quasi che io abbia paura di incontrare qualcuno che mi "catturi". Eppure sono una donna complicatissima (come ben sapete).
Se vedessi un altro uomo, anche solo amichevolmente, poi non mi sentirei di guardare in faccia Paolo, come se l'omissione fosse un tradimento. perlomeno alla sua fiducia. Ed è assurdo che mi faccia IO questo scrupolo, mentre lui non se lo fa.....

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda lucky66 » dom dic 30, 2012 1:31 am

Ciao Annablue,
passavo per salutarti un po', per dirti che mi piace molto leggere quello che scrivi e come lo scrivi (si sente che sei una persona
particolarmente sensibile). Mi piace il tuo voler dialogare e "ascoltare", il tuo volerti analizzare e migliorare.

Non riesco a darti consigli perchè....mi sembri fin troppo brava a sviscerare i tuoi problemi, voglio dire che non mi dà l'impressione che
tu subisca totalmente passivamente la tua situazione, ma che tu ne sia lucidamente conscia.
Ancora una volta mi hanno colpito in particolar modo le parole di Laura, che va sempre dritta al cuore del problema e
trova sempre il modo di pungolarti, di scrollarti con energia, quasi crudamente. Ma caspita...come è brava !!! :O.O:

Le sue parole sono ...bisturi, di una precisione stupefacente, così come i suoi concetti. Non fanno una piega.

Insomma passavo di qua per salutarti e per dirti che.. secondo me sei in ottime mani qui, in quanto a psicologhe (non parlo di me !!).

Ciao e grazie delle belle parole che mi hai scritto qualche messaggio fa, mi hanno fatto molto molto piacere.

Bernardetta
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Laura69 » dom dic 30, 2012 3:07 pm

annablue1309 ha scritto:prima di tutto questo suo porsi come un eterno bambino

Uomo-bambino ---> Donna-madre
Deve essere piuttosto complicato farsi carico della figura materna per il proprio uomo.
A me sembra che delle varie combinazioni possibili (Donna-bambino, Uomo-madre, bambino-madre, Uomo-Donna) solo una esalti il rapporto di coppia... le altre credo lo sviliscano un po'.
Ma è come dici tu: anche se c'è la consapevolezza deve arrivare il momento "giusto" per allontanarti da Paolo. Non sei ancora al bivio.
Quello che ti suggerivo io era, nel frattempo, di avvicinarti quanto più possibile alla persona che vuoi essere tu. Con o senza di lui.
Tu sei una persona ricca, Anna.
E quel tipo di ricchezza non si perde. Ci si adatta, si sceglie di subire certe situazioni. Ma quando una parte di noi ci manca la possiamo ritrovare muovendo passi in quella direzione.
Tu non lo fai ancora e ora ti dimostro perché.
annablue1309 ha scritto:Vorrei essere com'ero ... vorrei affrontare il mondo, le trasferte all'estero, le traduzioni simultanee ...

annablue1309 ha scritto:Anna sicura si butta senza pensare; Anna insicura pensa troppo e si rovina la vita.
Anna sicura è priva di vincoli morali e familiari che le impediscono di muoversi; Anna insicura diventa schiava degli altri e ne teme il giudizio.

Puoi essere come e meglio di allora... anche solo per il fatto che hai conosciuto una te stessa diversa... ma...
annablue1309 ha scritto:ma il mio rapporto con la neve è terribile. Non solo no so sciare, ma neanche cammincarci sopra, e la cosa più pesante che ho sono i jeans. Non sopporto le calze e niente di troppo grosso. E poi, una grossa verità: da sola ho girato ovunque, ogni anno andavo a Malta per Pasqua ... la compagnia mi fa paura, non so perchè. Mi sento inadeguata.

A marzo quasi certamente non ci sarà neve. Non andremo a sciare... o meglio ci andrà soltanto chi vorrà farlo ammesso che sulle piste ce ne sia.
Staremo al caldo se sarà freddo... non dimenticare che la maggior parte di noi ha i tuoi stessi timori riguardo le recidive... e anch'io ho jeans e pantaloni della tuta...
La compagnia è quella di donne che in qualche modo ti conoscono e non hanno davvero nessuna intenzione di giudicarti o criticarti... al massimo, di conoscerti meglio perché sei una persona, appunto, ricca e interessante. Puoi dare molto.

E poi... dimmi: quella che preferirebbe non venire non somiglia molto di più ad "Anna insicura pensa troppo e si rovina la vita" e ad "Anna insicura diventa schiava degli altri e ne teme il giudizio"?

Detto ciò... la mia opinione su di te non cambierà qualsiasi cosa tu decida di fare, perché capisco che non sia facile...
Ma forse cambierebbe la tua su di te.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda SofiaF » dom dic 30, 2012 3:43 pm

Non ci crederete mai ma concordo con Lauretta al 100%. :D
E io penso che l'Anna del 2013 al raduno verrà.
Detto questo, buon anno a tutte!!!
E’ impossibile, disse l’orgoglio.
E’ rischioso, disse l’esperienza.
E’ inutile, tagliò la ragione.
Provaci, sussurrò il cuore.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda lucky66 » dom dic 30, 2012 11:07 pm

Tu lo pensi e...io lo spero.
Torna il sole, ma non torna il tempo. Vivi la vita.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Natina » lun dic 31, 2012 10:57 am

E daje Anna!!! unisciti al gruppo!! il nostro gruppo patate fritte!! dai non puoi mancare!.. ;)

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Rosanna » mar gen 01, 2013 9:11 pm

annablue1309 ha scritto:avevo una mente "malata"

Perchè "avevi"? ;)
Che pseudonimo avevi? Di cosa ti vergogni? Era frutto di fantasia ciò che descrivevi, non di autobiografia. E anche lo fosse stato non vedrei il problema.
In off topic avevo pubblicato un racconto erotico che aveva scritto Sandro.
annablue1309 ha scritto:Di sicuro, potrei chiacchierare nella zona relax, o ascoltare , una cosa che amo tantissimo (sono logorroica solo quando scrivo).

Va bene anche quello. Anch'io credo che non mi immergerò perchè sono grassa e mi vergogno.
Ce ne staremo insieme ad ascoltare Giò che invece è un fiume di favelle.
annablue1309 ha scritto:E l'avventura nella neve??? Sarebbe bellissimo, ma ci vuole un'attrezzatura apposta credo (vestiti termici, roba da sci etc, o no?)

Macchè neve e vestiti termici! A Marzo ormai ci saranno le primule! Al massimo ci facciamo una passeggiata al sole.
annablue1309 ha scritto:
Rosanna ha scritto:Eccome se lo so.


Spero non per esperienza personale, ma professionale.

Personale purtroppo. Non ha visto coinvolta me, ma due familiari molto molto vicini.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Storia di una mancata guarigione

Messaggioda Cles » mar gen 01, 2013 9:59 pm

Non so in Alto Adige ma ad esempio l'anno scorso qui a fine Febbraio-inizio Marzo c'era una temperatura da primavera, la gente prendeva il sole al parco! Non proccuparti per la neve, bastano un paio di stivali impermeabili da pioggia con sotto i calzettoni, e per i vestiti basta fare a strati ;)
Io aspetto sempre con gioia la primera fra le montagne, è la cosa più bella che si possa vedere, quando ancora c'è un po' di neve ma tutto fiorisce!


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