Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

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Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Ceychan » gio mag 24, 2012 7:25 pm

Io dopo le prime due o tre sedute sono stata caput per due o tre giorni. Mi ricordo che ho fatto la prima il 23 dicembre e il 25 continuavo ad alzarmi da tavola perchè mi dava fastidio stare seduta, quindi secondo me è normale. Tra l'altro dopo la seconda seduta mi ricordo che mi sentivo fighissima perchè non avevo particolarmente male, poi mi sono seduta dopo un paio d'ore e ho iniziato ad avvertire dolori assurdi -_- Poi tu comunque avverti anche abbastanza dolore durante la riabilitazione, cosa che per esempio a me non succedeva perchè sono partita messa male male a neuropatia e meglio a contrattura, quindi dopo anche i nervi oltre che i muscoli sono più doloranti.
E Fish lo dice che di solito il malessere psicologico porta a peggiorare la malattia, quindi secondo me in questo momento di tua fragilità i sintomi più acuti sono normali.
L'etinerv non ti da una bella energia? Per me è una manna, non me ne accorgo mentre lo prendo ma appena lo sospendo per le tre settimane di routine [come adesso] mi rendo conto che sono più rincoglionita.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Rosanna » ven mag 25, 2012 11:07 pm

Elisabetta, di un diario minzionale quel che a mio parere è più importante non è l'orario delle minzioni, ma la quantità di urina espulsa ad ogni minzione.

Cos'è successo col tuo compagno? Ti va di parlarne?
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » dom mag 27, 2012 12:47 pm

Cey, sapevo che a molte di voi l'Etinerv aveva dato parecchia energia (anzi, mi pare l'avessi letto proprio sulla tua storia); a me per ora, ho appena iniziato la seconda confezione, non dà risultati da quel punto di vista.
Comunque ho passato una settimana davvero pessima; c'è stato un peggioramento anche riguardo la fuoriuscita di urina, che sembra faccia fatica a scendere e che è intervallata da brevi pause. Questo accade dallo scorso lunedì, quando Pesce ha lavorato su quella zona maledetta.
Ieri pomeriggio ad esempio, mentre dormivo ho sentito lo stimolo, ma avevo talmente sonno che non mi sono alzata...
Circa mezz'ora-un'ora dopo, sono andata in bagno: un misero filino. Ecco come sto.
Oggi va un po' meglio comunque, ma domani riferirò tutto al Prof, i lunedì sono diventati una via crucis (anche perché subito dopo la seduta vorrei solo andare a casa e stare distesa con la borsa calda, e invece devo andare in ufficio e rimanerci 8 ore). Comunque domani mi porto un antidolorifico dietro; Pesce dice di aiutarsi con il calore, ma questo è possibile se una se ne torna subito a casa, e non dopo una decina di ore.

Ros, in effetti, come già ho detto sopra, la quantità a volte è davvero pochissima. A volte normale. Per normale intendo che ho l'impressione che lo stimolo provato sia proporzionale alla quantità di urina espulsa.

E' accaduto che la persona che più ho amato (a volte questo termine è così limitante...) e che più mi ha amata, ha interrotto la nostra relazione improvvisamente, a gennaio scorso, per motivi che vanno al di là della relazione stessa. Mi sembrava un miracolo esserci incontrati, innamorati, trovati insomma. E nonostante tutta la devastazione, mi ritengo ancora fortunata ad avere vissuto un amore così intenso e profondo. Sapevamo che avremmo trascorso buona parte della nostra vita insieme; ma non avevamo fatto i conti con problemi che forse avevamo entrambi sottovalutato.
Grazie per avermelo chiesto...

Un abbraccio grandissimo.
Eli

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Rosanna » lun mag 28, 2012 2:36 pm

Com'è andata la terapia?
Cosa ti ha detto Pesce?
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » mar mag 29, 2012 10:01 am

Cara Ros, care tutte,
la quarta seduta è andata mooolto meglio! Sono arrivata piuttosto intimorita e ancora un poco dolorante (dopo una settimana :hurted: ); ho subito messo al corrente il Prof circa il peggioramento, a livello sintomatico, succeduto alla precedente seduta.
Lui ha escluso possa essere dipeso dalla terapia, ma ha ricondotto i miei disturbi al fisiologico andamento dei sintomi cui vado soggetta da due anni a questa parte.
Ha aggiunto che le conseguenze del "trauma" dei massaggi nelle zone più contratte possono farsi sentire non oltre le sei ore dalla seduta stessa...

Io mi fido, ma credo che se ho sentito tanto dolore da lacrimare, ci sta pure che sia rimasta dolorante per qualche tempo in più.... che ne dite? E Ceychan raccontava appunto che neanche riusciva a sedersi dopo 48 ore!

Stavolta comunque non solo io ho sentito meno fastidio, ma Pesce stesso ha trovato i muscoli meno contratti, e mi ha confermato che il piccolo esercizio di rilassamento/contrazione lo faccio correttamente; ormai è chiaro quali muscoli vadano a comprimere l'uretra provocando lo stimolo urinario anche se l'urina è poca o assente. Il solo fatto di saperlo è confortante.

Gli ho chiesto se potevo prendere antidolorifici dopo la seduta, nel caso mi trovassi nelle condizioni della scorsa settimana, ma mi ha sconsigliato per due motivi: quelli generici non sortirebbero effetto, l'unica sarebbe prendere il Contramal, ma solo in caso di dolori insopportabili che non permettono di vivere la normale quotidianità (e non è il mio caso). Quindi: calore, calore, calore.


Eli :flower:


P.s. scusate, lo chiedo qui perché mi sono sentita un po' imbarazzata a chiederlo al doc....ma quando fa la terapia, entra con tutta la mano e poi agisce con il pollice, o va solo di pollice e altre dita? :roll: :oops:

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Rosanna » mer mag 30, 2012 9:08 pm

Io credo solo un dito. Tu non riesci a percepirlo?
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Laura69 » mer mag 30, 2012 11:20 pm

Solo un dito Eli, l'indice.
Il pollice dobbiamo usartlo noi per gli automassaggi perché è il dito per noi più comodo ma quando ha insegnato a Marco gli ha detto di usare l'indice. Sia perché va più in profondità sia per un discorso di miglior sensibilità.
Poi ho letto che a volte ne utilizza due (mi sembra lo scrivesse Naty) ma solo per verificare l'elasticità dell'ingresso vaginale per poter avere dei rapporti.
:baci:

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » gio mag 31, 2012 9:56 am

Grazie Laura. L'ultima volta sono certa che anche a me ne ha infilate due e mi ha chiesto se provassi fastidio all'entrata; proprio come a Naty.

Ros, in effetti mi sembrava che fossero una o al massimo due dita, ma credevo che i muscoli fossero situati più in profondità e che occorresse aiutarsi con la mano per raggiungerli :D

A presto!!!

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Natina » gio mag 31, 2012 11:51 am

confermo quuanto ha detto Lau ne ha messi due (anche se a me sembravano di più :mrgreen: ) per allargare e vedere l'elasticità!.. ;)

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » gio mag 31, 2012 2:04 pm

Sono off topic rispetto alla mia storia, ma visto che in questo bel forum ci si batte anche contro tabù e condizionamenti e stereotipi che hanno reso poco vivibile la nostra sessualità nel corso dei secoli, vi lascio questo link, su t9 e mestruazioni. E' divertente, ma le riflessioni che induce a posteriori non lo sono affatto...


http://jumpinshark.blogspot.it/2012/05/ ... l?spref=tw


Eli

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Rosanna » gio mag 31, 2012 11:50 pm

Letto con molto interesse!
E provato anche io: confermo che il T9 anche sul mio nokia non prevede la parola mestruazione.
Ma che schifo di mondo! Però ti fan vedere seni e sederi in tv, sulle riviste, sui cartelloni pubblicitari enormi ai lati della strada.
Qualcuna sa le origini di questo tabù?
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » sab giu 02, 2012 12:22 am

Rosanna, il tabù non riguarda solo le mestruazioni, ma tutto quel che concerne la sessualità e i corpi femminili, costantemente controllati e normalizzati dal sistema patriarcale, i cui retaggi in Italia oggi sono fortissimi.
Le origini si trovano proprio lì, in un humus sociale-culturale-legale (vedi la difficoltà di erogazione dell'IVG a causa della massiccia prevalenza di medici obiettori, la depauperazione dei consultori, la promozione da parte di alcune frange politiche (Tarzia nel Lazio, Ferrero-Cota in Piemonte) dell'ingresso del Movimento Pro-life nei consultori stessi, che invece dovrebbero mantenere la loro laicità, vedi la contraccezione di emergenza, ecc. ecc.) che nella sua evoluzione segna il passo. Anzi, posso dire, che in questo preciso momento storico stiamo vivendo un'involuzione vera e propria.
Non solo, ma se vogliamo ricercare un'ulteriore origine, a carattere religioso, per quanto riguarda le mestruazioni basta dare una scorsa alle Sacre Scritture: la donna mestruata era considerata "impura" in quei giorni, e le persone dovevano evitare persino di sedersi sulla stessa sedia utilizzata dall'"impura".
Ora, sappiamo bene quanto ciò che è scritto in quelle pagine vada contestualizzato nel periodo storico, e interpretato. Ma le suggestioni e le superstizioni che certe parole possono indurre, non sono semplici da scardinare.

Ma come dicevo, fosse solo il nostro ciclo mestruale ad essere "negato" (come saprai fino a pochi decenni fa addirittura l'orgasmo femminile era negato alla donna, che invece doveva solo dare piacere all'uomo); pensa che in un numero recente di Focus (non che abbia particolare stima per tale rivista, ma non posso non constatarne la diffusione) si mettevano a confronto genitali maschili e femminili esterni. Bene, in copertina (leggibile da tutte e tutti semplicemente passando davanti l'edicola...) per l'uomo si parlava di pene, per la donna di... vagina.
Vagina?? E la nostra vulva e il clitoride che fine hanno fatto?
Il clitoride. Altro bel rimosso... E sì, perché ancora non si riesce ad accettare che le donne possano raggiungere l'orgasmo semplicemente con una stimolazione del clitoride.
Ciò perché è poco funzionale al mito maschile della penetrazione, delle dimensioni, della profondità della penetrazione...
Leggi qui: http://comunicazionedigenere.wordpress. ... sa-parita/


Per non parlare della masturbazione femminile. Vedi un po' quanti termini, più o meno volgari, ci sono per quella maschile e quanto questa sia socialmente accettata.
E quella delle donne? Qualche anno fa uscì in Italia un film spagnolo, 'Valerie, diario di una ninfomane': la locandina ritraeva una mano femminile che scivolava dentri gli slip. Censurata.
(http://femminismo-a-sud.noblogs.org/pos ... ninfomane/)

Capito? Pezzi di donna (sederi, seni, gambe) spesso senza volto (quello dell'eliminazione dei volti fa parte di un processo di deumanizzazione del soggetto, discorso complesso) in ogni dove, ma si censura una locandina dove si accenna all'idea della masturbazione femminile.
La differenza è chiara; nel primo caso le donne sono passive, oggetti stereotipati in un immaginario erotico maschile (e anche stantìo direi), corpi a disposizione del piacere altrui.
Ma quando la donna si riappropria consapevolmente del proprio corpo, ricercando attivamente il piacere e ne rivendica il diritto, allora no, non va più bene.
E se non scatta la censura, come minimo ti danno della p****na.

Oh.. quanto altro ci sarebbe da dire ;)

Notte notte :baci:

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Rosanna » sab giu 02, 2012 9:49 pm

Tanto! Tanto altro ci sarebbe da dire!
Guarda, con me sfondi un portone aperto su questo argomento. In questo preciso momento ho davanti a me l'immagine di me, te e qualche altra donna "illuminata" (da questo punto di vista), sedute in riva al mare a parlare di repressione femminile sorseggiando birra. Tirerei mattina.
Uno degli scopi di questo forum è proprio il tentativo di abbattere quelle barriere schifosamente repressive, decondizionare la donna dai falsi miti (maschili) occidentali e rivalorizzare il nostro femminile naturale.
Impresa ardua, ma stimolante.
Alla maturità portai una tesi dal titolo: "La donna nell'arte, nella storia, nella musica e nella letteratura italiana e inglese dall'800 ad oggi"
Nacque come progetto assolutamente asessista, ma via via che le informazioni si accumulavano fu impossibile restare indifferente ai soprusi maschilisti e non sviluppare un atteggiamento di parte. Terminata la tesi continuai ad interessarmi alla condizione femminile storicamente e geograficamente.
Poi sono cresciuta ed ho rielaborato la condizione femminile attuale con maggiore lucidità e maturità, anche in virtù di una coscienza materna prima ignota. Da femminista incallita mi sono trasformata in "femminiLista" (termine stupendo rubato a Stephanie). Non voglio raggiungere la parità maschile (abbiamo esigenze diverse e non vedo perchè quelle maschili devono essere le mie, come guidare, fare carriera nel lavoro o in politica, andare in guerra, ecc). Lotto esattamente per l'opposto: contro la perdita di femminilità a cui si sta sempre più assistendo per uniformare la donna ad un modello maschile in modo da poterla sfruttare non solo per le sue peculiarità femminili, ma anche per le sue potenzialità maschili (ora la donna non solo deve allattare, cucinare, essere attraente e sempre in ordine, ma deve far tutto ciò nei ritagli di tempo che il lavoro le concede). Siamo sicuri che la donna islamica viva peggio di noi? Lei può dedicarsi a tempo pieno alla sua femminilità (che non ha bisogno di ostentare stupidamente al mondo, ma solo a se stessa e a chi la ama e che c'è di male in questo?). Si può occupare della sua famiglia e della sua casa a tempo pieno da vera regina del focolare domestico. Noi affidiamo la nostra casa ad una colfer se ne abbiamo la possibilità o con stanchezza ci dedichiamo con malavoglia. Quando partorisce la donna islamica ha l'appoggio femminile delle donne del clan in cui vive, che la sostengono psicologicamente e fisicamente all'arrivo del nuovo nato e nei primi approcci col piccolo. Noi nelle nostre famiglie sempre più nuclearizzate siamo sole e dobbiamo abbandonare i nostri figli a sconosciuti o istituzioni create apposta affinchè la donna possa riprendere il lavoro al più presto possibile. La nostra è la società del distacco precoce dal neonato e dell'allontanamento breve dalla filiera produttiva. Le donne islamiche allattano finchè il bambino non si stacca autonomamente, noi siamo incentivate a svezzare al più presto i nostri figli per soddisfare le esigenze del mondo del lavoro e dei produttori di latte in polvere. Ho fatto un sondaggiosull'allattamento materno (viewtopic.php?f=94&t=890&start=0) e i risultati sono a dir poco impressionanti: l'allattamento al seno è ormai diventato un evento elitario e se chiedi a queste donne come mai non hanno allattato, ti risponderanno TUTTE che non avevano sufficiente latte. Possibile che la produzione di una cosa così naturale come il latte materno specie-specifico sia impossibile per la maggior parte delle donne? Questo è solo quello che ci vogliono far credere! Il neonato va svezzato precocemente per "liberare" la madre e "permetterle" di recarsi a lavoro.
Belle libertà che ci siamo conquistate! Sinceramente, preferisco un burqa!
Le donne islamiche faranno anche il bagno vestite di tutto punto, ma noi non osiamo neanche andare in spiaggia se prima non siamo depilate, Se abbiamo qualche kilo in più siamo le prime a coprirci prima di fare una passeggiata sulla battigia o a rinunciare del tutto per la vergogna del confronto con l'immagine stereotipata che ci viene inculcata. Chi è più schiava tra queste donne?! Quella assoggettata alla legge di Hallà, o quella manovrata dal mito della velina? La nostra ossessione estetica nasconde la nostra essenza femminile (rotonda, morbida, materna) molto più di un burqa. Se loro si "nascondono sotto un velo nero (che tuttavia le rende LIBERE di non DOVERSI truccare, di non DOVERSI vestire, di non DOVER a tutti i costi apparire, di andare in giro, magari proprio dall'amante, senza neanche essere riconosciute), noi ci nascondiamo dietro una maschera che oscura la nostra reale identità, un burqa fatto di cipria, tinta per capelli, push up e formalità. Restiamo ore sotto il sole a sudare sofferenti per ostentare quel velo bronzeo che tanto appaga la nostra vanità e attira in modo proporzionale gli sguardi altrui facendoci pure rischiare un tumore della pelle.
Il maschilismo islamico è superficiale e manifesto, quindi più attaccabile, sebbene meno dannoso. L'occidente punta il dito ed enfatizza questo maschilismo islamico per deviare l'attenzione da quello subdolo e dannoso, che dilaga nel nostro mondo industriale. ...Meglio attaccare quello altrui che difendersi dal proprio.

L'occidente è egocentrico e considera il suo, l'unico ed il miglior modo corretto di vivere. E così partiamo per liberare donne che mai hanno chiesto il nostro intervento, a "civilizzare" tribù che avevano un loro naturale (e sano) equilibrio prima che arrivassimo noi, ad abbattere totem in nome di un Dio a loro estraneo, a sostituire il valore del loro riso con quello assurdo del denaro sonante, a creare ospedali che consentono la sopravvivenza di bambini che poi muoiono di fame perchè non c'è cibo sufficiente per sfamarli tutti! E allora poi diamo il via alla politica della sterilizzazione femminile di massa (dimmi se non è maschilista questo!) per contrastore l'incremento demografico nel terzo mondo (e anche questa classificazione la dice lunga sull'egocentrismo della società industriale). Ma cazzo: ma allora non potevamo lasciare le cose come stavano? Sopravvivevano solo i più forti che avevano tutto il necessario per condurre una vita degna di esser vissuta e rinforzando anche la specie con una filologica selezione darwiniana. Non li stiamo salvando: quelle tribù son lì da milioni di anni e sono sopravvissute probabilmente grazie proprio alla nostra assenza). Noi li stiamo distruggendo. Questo è il motivo per cui mai e poi mai farò beneficenza a istituzioni che fanno volontariato in "sfavore" di popolazioni dalle quali avremmo invece solo da apprendere e che dovremmo solo imitare.

La nostra medicina è fortemente maschilista.
La "professione" medica è stata letteralmente strappata dalle mani della donna che ne aveva il dominio, si è assistito alll'eliminazione sistematica del sapere femminile in tema di piante ed erbe officinali e curative. All'esame di sociologia scrissi della sana medicina femminile in contrapposizione a quella commerciale maschile. Ivano Spano, sociologo con cui ha lavorato Giò31, mi riconosce 30 e lode (l'unico della mia inconclusa carriera universitaria).
Il corpo femminile è stato e continua ad essere abusato dalla sanità maschilista.
La gravidanza, privata di colpo dell'assistenza e della saggezza femminile è stata ospedalizzata come fosse una patologia al solo scopo di impadronirsi del potere che tutto ciò rappresentava, privando di fatto la collettività dell' immenso sapere accumulato in migliaia di anni e che veniva trasmesso per via matrilineare.
Le innovazioni in campo ostetrico sono state sistematicamente nascoste non solo alle donne, ma anche fra colleghi dello stesso sesso (indovina quale?) per mero profitto, ed a scapito della salute e della vita di migliaia di donne (penso ad esempio al forcipe, e al medico che si vantava del fatto che grazie alla sua invenzione se "le pazienti degli altri medici morivano di parto",le sue no... però per tutta la vita dovevano occuparsi di figli spastici).
La divulgazione della pillola anticoncezionale: ormoni sintetici e dannosissimi somministrati alle donne dell'intero pianeta per arricchire le lobbies farmaceutiche (dirette da uomini) e al tempo stesso agevolare il godimento del maschio, che non deve più farsi carico dell'insopportabile peso di infilarsi un goldone, fare marcia indietro sul più bello o sedare gli istinti in attesa di giornate più sicure. Così per quelle 2 sane scopate settimanali (ma spesso anche meno), la donna assume TUTTI i giorni ormoni chimici che ingannano il suo corpo per anni con grossi rischi sulla salute.
La sterilizzazione tubarica. Un intervento altamente invasivo e dannoso per la donna, eppure consigliato da tanti ginecologi (sempre uomini) alle pazienti e reso appunto obbligatorio nei paesi "sottosviluppati". Quando invece la sterilizzazione maschile è un piccolissimo interventino, tra l'altro esterno, fattibile in day hospital, in mezzora, senza anestesia generale, senza ripercussioni future (nella donna va a sconvolgere tutta la funzionalità ovarica e quindi ormonale, la donna deve essere "aperta", l'intervento è lungo e prevede lunghi tempi di ripresa). NO! La vasectomia non viene mai consigliata, praticamente assenti i centri italiani che la praticano, pochi gli uomini che vi si sottoporrebbero e la legalità dell'intervento è stata da pochissimo approvata.
Come dici tu stiamo correndo il pericolo di perdere la legge sull'aborto sotto i colpi dell'azione di una chiesa sempre più ingerente, contraria anche alla 486, per la quale si è combattuto più di un decennio, e il cui utilizzo anche oggi è ostacolato in mille modi.
Le mestruazioni. Questo tabù! La parola non si può nominare. La pubblicità la sostituisce con "in quei giorni", la donna con "le mie cose", il partner omettendo il soggetto quando chiede "Ti sono arrivate?" come se nominare quel termine equivalesse a bestemmiare. E così gli assorbenti diventano sempre più piccoli e sempre più interni perchè il normale e fisiologico ciclo della vita è una vergogna da celare alla vista del mondo condizionato.
La vagina. Nessuno farà riferimento pubblicamente ad una disdicevole "vagina". Nella pubblicità del tantum rosa le attrici reciteranno: "Ho un fastidioso prurito intimo".
Quante donne arrivano in questo forum dichiarando "pruriti intimi".
Il problema maggiore di questa repressione sessuale è il danno fisico e psicologico che in questo forum incontriamo quotidianamente. Donne che non conoscono per nulla la propria anatomia, che non capiscono cosa gli duole, che non hanno ne' percezione, ne' coscienza dei propri organi genitali, che sono terribilmente contratte (chiuse).

La legge. La violenza sessuale, fino a poco fa era semplicemente un reato contro la morale e non un crimine contro la persona, quando dovrebbe essere considerato crimine contro l'umanità.

Le fiabe. Il ruolo della donna viene svilito e proposto in tal modo a piccolissimi, indifesi e plasmabili bambini che lo introiettano come modello. Donne stupide che disobbediscono (vedi Cappuccetto Rosso), che si fanno fregare (vedi Biancaneve), che vengono salvate dall'eroico uomo (tutte quante). Mi son sempre rifiutata di raccontar ste stronzate a Morgana. Gliele invento io! E non ci sono ruoli sessuali predeterminati dove l'uomo (principe, cacciatore, guerriero) è sempre il salvatore della bella e stupida principessa o dove la bella e stupida principessa è sempre succube del fato, in debito con l'uomo e mai resposabile delle sue azioni.
Tempo fa proprio nel forum avevo scritto quanto segue.
Biancaneve!
Ma cazzarola, ma non te l'avevano detto i tuoi 7 piccoli amici minatori (o taglialegna, dipende dalle versioni) di non aprire a nessuno?
(E tra l'altro: c'era bisogno che te lo dicessero i nani? Tu non ci potevi arrivare da sola?)
E per confermare la tua stupidità che fai? Ti mangi la mela che ti porge un'anziana signora che casualmente si trova in mezzo ad un bosco lontano mille miglia da casa con un pesante cesto di mele al seguito! Ma non ti sei chiesta: "Ma da 'ndo cazzo arriva sta vecchia?".
Ma tutto è bene quel che finisce bene: arriva il principe che si innamora di Biancaneve per la sua bellezza, nonostante le ridotte facoltà mentali della fanciulla.
L'importanza dell'estetica contro l'intelligenza insegnata fin da piccole alle nostre figlie!
Crepi anche Cappuccetto perchè è troppo stupida per restare al mondo!!
Una che non si accorge che sotto la cuffietta ricamata c'è un feroce animale dai lunghi peli e i denti aguzzi e non l'amata e tenera nonnina non merita di vivere in una società "evoluta"!!

E potrei andare avanti davvero tutta la notte a parlare di donne...
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » dom giu 03, 2012 2:35 pm

Ros, la tua tesi dev'essere davvero stata interessante; soprattutto, a livello personale, credo sia stata fondamentale per te la scoperta di quanto e come siamo state escluse e poi rese invisibili nella vita culturale e nell'arte.
Hai toccato moltissimi argomenti importanti, su alcuni dei quali condivido pienamente le tue posizioni, preferisco dunque risponderti su quelli che ci vedono più distanti, altrimenti il dialogo sarebbe poco costruttivo.

Rosanna ha scritto:Uno degli scopi di questo forum è proprio il tentativo di abbattere quelle barriere schifosamente repressive, decondizionare la donna dai falsi miti (maschili) occidentali e rivalorizzare il nostro femminile naturale.
Impresa ardua, ma stimolante.


Perfetta la prima parte, ma non capisco bene il concetto del “femminile naturale”; se per femminilità s'intendono alcune caratteristiche (docilità, grazia, remissività, compiacimento, predisposizione all'accudimento, sensualità, eccessiva emotività, empatia, ecc.), e se per “virilità naturale” s'intendono quelle caratteristiche (capacità decisionale, aggressività, dominanza, competitività, compressione delle emozioni e della loro espressione), non c'è nulla di innato o a priori. Sono costruzioni culturali, che tra l'altra mutano a seconda delle zone del mondo, che attraverso stereotipi e condizionamenti ci vengono imposti sin da piccoli e da piccole.

Io sono donna, essere umano complesso; in me ci sono una moltitudine di caratteristiche (starsi a chiedere quali siano state più o meno condizionate dalla culturale e dalla società è come chiedersi se è nato prima l'uovo o la gallina). Alcune che per convenzione vengono ricondotte alla “femminilità” altre alla “mascolinità”. Sarebbe bello se ognuna e ognuno di noi potesse semplicemente essere quello che è senza dover essere rinchiuso nella gabbia del maschile e del femminile.

Rosanna ha scritto:Poi sono cresciuta ed ho rielaborato la condizione femminile attuale con maggiore lucidità e maturità, anche in virtù di una coscienza materna prima ignota. Da femminista incallita mi sono trasformata in "femminiLista" (termine stupendo rubato a Stephanie). Non voglio raggiungere la parità maschile (abbiamo esigenze diverse e non vedo perchè quelle maschili devono essere le mie, come guidare, fare carriera nel lavoro o in politica, andare in guerra, ecc). Lotto esattamente per l'opposto: contro la perdita di femminilità a cui si sta sempre più assistendo per uniformare la donna ad un modello maschile in modo da poterla sfruttare non solo per le sue peculiarità femminili, ma anche per le sue potenzialità maschili (ora la donna non solo deve allattare, cucinare, essere attraente e sempre in ordine, ma deve far tutto ciò nei ritagli di tempo che il lavoro le concede).


Ecco, credo che anche il termine femminista sia in Italia, oggi, un tabù, o quantomeno viene usato in senso dispregiativo, cosa che non accade ad esempio in USA.
Eppure se io oggi posso accedere all'istruzione, entrare in una cabina elettorale, decidere se portare a termine una gravidanza, decidere se avere o no una gravidanza, candidarmi in una lista politica; insomma, se posso godere di alcuni diritti umani fondamentali lo devo proprio alle femministe che prima di me hanno pensato e agito, spesso mettendo a repentaglio la loro stessa incolumità.
Una precisazione: parlare di femminismo non è del tutto corretto. I femminismi sono tantissimi e tengono conto delle situazioni politiche/geografiche/storiche in cui nascono e si svilupanno. Quindi sono molte anche le differenze, sia nei contenuti/obiettivi, sia nelle modalità di raggiungimento degli stessi.
Fatta questa precisazione, tutti i femminismi hanno dei punti nevralgici in comune: la lotta contro la violenza di genere, l'autodeterminazione della propria sessualità, la salvaguardia della salute femminile (in quanto biologicamente diversa da quella maschile), e soprattutto il raggiungimento dell'equità.
Non uguaglianza. L'uguaglianza è sinonimo di livellamento, di disconoscimento di alcune diversità e necessità proprio non sono degli uomini e delle donne, ma per esempio anche dei bambini, delle persone migranti, di coloro che professano religioni diverse dall nostra.
Equità non significa imporre alle donne il peggiore modello maschile (guerre, sfruttamento, torture, ecc.) ma dare a tutte l'opportunità di poter scegliere cosa fare della propria vita a prescindere dal proprio sesso.
Se alcune donne si sentono realizzate nel trascorrere le loro giornate in un ruolo di cura di figli e marito e magari anche genitori o suoceri, bene (anche se, dovrebbero essere sempre presenti sul territorio strutture adeguate a sostegno di tali attività: asili nido, scuole materne, nidi aziendali, istituti – e non lager – per anziani e disabili: in una parola, welfare, che in Italia è a carico – gratuito – delle donne).
Ma va preso atto che molte, moltissime, di noi in quel ruolo non si riconoscono, e vogliono poter fare altro.
Vogliono poter raggiungere ruoli decisionali nella politica, far parte dei cda aziendali, vogliono poter contare su un welfare che permetta loro di fare figli e poi rientrare a lavoro senza dover essere demansionate o addirittura licenziate (le dimmissioni in bianco valgono tuttora, il governo Monti ancora non ha abolito questa legge infame).

Rosanna ha scritto:La nostra è la società del distacco precoce dal neonato e dell'allontanamento breve dalla filiera produttiva. Le donne islamiche allattano finchè il bambino non si stacca autonomamente, noi siamo incentivate a svezzare al più presto i nostri figli per soddisfare le esigenze del mondo del lavoro e dei produttori di latte in polvere. Ho fatto un sondaggiosull'allattamento materno (viewtopic.php?f=94&t=890&start=0) e i risultati sono a dir poco impressionanti: l'allattamento al seno è ormai diventato un evento elitario e se chiedi a queste donne come mai non hanno allattato, ti risponderanno TUTTE che non avevano sufficiente latte. Possibile che la produzione di una cosa così naturale come il latte materno specie-specifico sia impossibile per la maggior parte delle donne? Questo è solo quello che ci vogliono far credere! Il neonato va svezzato precocemente per "liberare" la madre e "permetterle" di recarsi a lavoro.


E' vero che negli ospedali si assiste ad una eccessiva medicalizzazione, spesso superflua o dannosa: kristeller, episiotomie (spesso senza anestesia locale), e si tratta la partoriente come un numero, o come una bambina poco consapevole (a partire dai corsi pre-parto).
Queste pratiche sarebbero necessariamente da limitare e rivedere, ma cerchiamo di non arrivare all'estremo opposto. Io non vorrei mai partorire in un luogo (es. a casa) dove non possa essere seguita costantemente da personale medico esperto, dove non possa contare su di un reparto di neonatologia (rari, lo so). Non m'importa se accanto a me ci siano uomini o donne: voglio medici, maschi o femmine o trans ;) che sappiano cosa fare per me e il feto in caso di necessità ed urgenza.
O vogliamo tornare a partorire sui tavoli di casa fra urla che si protraevano spesso oltre le dodici ore e finivano troppo spesso con la morte della donna? L'ospedalizzazione del parto ha ridotto considerevolmente le morti delle donne per parto, la nascita di bambini con handicap gravissimi, o la morte di entrambi.
E soprattutto oggi abbiamo acquisito un diritto (solo sulla carta purtroppo) fondamentale, che ci restituisce la dignità di esseri umani che possono rifiutare o veder lenito un dolore che può diventare straziante: l'epidurale.
Eppure questo servizio, sia per motivi economici sia per motivi culturali di stampo patriarcale, non viene erogato come legge vorrebbe; e fare un parto in epidurale sta divenendo un terno al lotto.
Anche in questo caso chi, come la sottoscritta (o l'infaticabile Paola Banovaz e il suo epidurale.blogspot.it), si batte per l'applicazione di un diritto, non si sogna neanche lontanamente di far usufruire tutte le donne dell'epidurale, ma di garantirla a colei che la richiede.
Ci sono donne traumatizzate dal dolore del parto a cui non si sono potute sottrarre. Non riescono neanche a parlarne perché vi è una stigmatizzazione sociale ancora molto forte verso coloro che scelgono di lenire questa sofferenza attraverso la peridurale, nonostante sia dimostrato che non vi sono effetti deleteri né per mamma né per il piccolo.
Stesso dicasi per l'allattamento al seno. Fermo restando che ci sono adulti sanissimi che sono stati nutriti con il latte artificiale, vogliamo mettere in condizioni la donna di scegliere (per motivi che non dobbiamo essere noi a discutere e che appartengono alla sua intimità) se allattare al seno o meno e per quanto farlo?
Per molte è un'esperienza splendida, per altre no. Altre hanno blocchi psicologici, difficoltà a far attaccare il bambino, ragadi, ecc. Sono meno mamme perché scelgono di fare uso del biberon? Ancora con questi sensi di colpa? E poi... quanto è salubre poter condividere la nutrizione del piccolo con il padre del bambino usando il biberon?
E se anche fosse dimostrato, e non lo è, che i piccoli che si nutrono di latte artificiale non cresceranno forti e sani come quelli attaccati al seno, per favore che si vadano anche a controllare i prodotti che i genitori scelgono per la nutrizione dei loro figli in tutta l'età dello sviluppo (vedi merendine, insaccati, succhi di frutta pieni di zucchero, ecc.).
La mia è un'iperbole ovviamente; ma spero faccia capire quanto questa società sia portata a controllare i corpi delle donne, dal concepimento (Ros, completamente d'accordo sul discorso degli ormoni), alla gravidanza, al parto, all'allattamento. Di fatto escludendo del tutto la figura paterna, altro problema.


Mi fermo qui...altrimenti poi troppi argomenti, tutti importanti e ampi, rischiano di diventare dispersivi.

Buona domenica :flower:

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda alina75 » dom giu 03, 2012 3:34 pm

Che bello leggervi ragazze!
questo forum mi sorprende ogni giorno. Mi lasciate senza fiato. Leggo e rifletto, in continuazione.
Dovrei lavorare (in realtà studiare...devo prepararmi una lezione) e invece sono qui, dopo esser passata dalla storia di Pat, dal diario di Ros e aver riflettuto un bel po'. Non riesco a chiudere.
E invece di studiare rifletto sulle mie scelte. Perché devo andare a fare quello che devo fare se farei altro (i.e. passerei ore qui a rispondere a vari profondissimi argomenti che mi scuotono l'esistenza)?

... ripeto quello che da qualche altra parte ho già letto: questa patologia colpisce solo donne speciali.

Grazie!

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Rosanna » dom giu 03, 2012 5:25 pm

“femminile naturale”
Elisabetta ha scritto: (docilità, grazia, remissività, compiacimento, predisposizione all'accudimento, sensualità, eccessiva emotività, empatia, ecc.)

Questi sono esattamente i falsi miti maschili da cui decondizionarsi.
Elisabetta ha scritto: (capacità decisionale, aggressività, dominanza, competitività, compressione delle emozioni e della loro espressione)

Queste sono le capacità che caratterizzano ogni madre di famiglia che deve gestire, governare ed organizzare: se stessa, i figli, il compagno, la casa, il suo lavoro. Non c'è azienda più difficile da amministrare della famiglia e la donna ha tutte le qualità imprenditoriali per riuscirci alla perfezione, quotidianamente, senza sosta, in salute e in malattia.
Per femminile naturale intendo proprio la femminilità repressa: il nostro senso materno (che non mi è mai stato tramandato da mia madre), il nostro senso artistico, la nostra sensibilità (NB: che non vuol dire fragilità emotiva), il nostro ciclo mestruale e la nostra sessualità (repressi sotto l'influsso della chiesa cattolica), la nostra naturale indole di naturopate (in antichità chiamata "stregoneria" per lasciare un campo potenzialmente redditizio al solo maschio), la nostra bellezza "naturale" non vincolata a canoni estetici sessuali maschili (labbra da bocchinara, seno alla Pamela Anderson, viso senza età,ecc.), le nostre curve naturalmente adiposamente femminili.
Elisabetta ha scritto:Non uguaglianza. L'uguaglianza è sinonimo di livellamento, di disconoscimento di alcune diversità e necessità proprio non sono degli uomini e delle donne, ma per esempio anche dei bambini, delle persone migranti, di coloro che professano religioni diverse dall nostra.
Equità non significa imporre alle donne il peggiore modello maschile (guerre, sfruttamento, torture, ecc.) ma dare a tutte l'opportunità di poter scegliere cosa fare della propria vita a prescindere dal proprio sesso.

Assolutamente d'accordo.

Elisabetta ha scritto:Se alcune donne si sentono realizzate nel trascorrere le loro giornate in un ruolo di cura di figli e marito e magari anche genitori o suoceri, bene (anche se, dovrebbero essere sempre presenti sul territorio strutture adeguate a sostegno di tali attività: asili nido, scuole materne, nidi aziendali, istituti – e non lager – per anziani e disabili: in una parola, welfare, che in Italia è a carico – gratuito – delle donne).

Giusto. Tuttavia, se da una parte vanno garantite le sovrastrutture che possano consentire alla donna di poter lavorare se la sua indole è quella, dall'altra vanno anche garantiti i mezzi affinchè anche le donne che preferiscono l'imprenditorialità familiare possano optare per questa scelta. Oggi, che una donna lo voglia o no, se non si lavora in due non si campa (o lo si fa a stenti). Non c'è possibilità di scelta. Se fossi io in politica riconoscerei ad ogni donna casalinga uno stipendio mensile. Chi fa questa scelta oggi invece, non solo si ritrova ad essere dipendente dal marito economicamente, ma si ritrova anche senza una pensione. Allora ci tocca andare a lavorare, pagare l'asilo nido, la donna delle pulizie, la tata che vada a ritirare nostro figlio dall'asilo e affidare ai nonni buona parte dell'educazione dei nostri figli.
In sintesi: ognuna DEVE far ciò che più gli è congeniale. Ognuna DEVE avere i mezzi per poterlo fare: sia la donna in carrriera (politica o aziendale), sia la donna casalinga.

Elisabetta ha scritto: Io non vorrei mai partorire in un luogo (es. a casa) dove non possa essere seguita costantemente da personale medico esperto, dove non possa contare su di un reparto di neonatologia (rari, lo so). Non m'importa se accanto a me ci siano uomini o donne: voglio medici, maschi o femmine o trans ;) che sappiano cosa fare per me e il feto in caso di necessità ed urgenza.

Io pure.
Ma infatti non ho criticato il "parto ospedalizzato", ma la "gravidanza ospedalizzata".

Elisabetta ha scritto: L'ospedalizzazione del parto ha ridotto considerevolmente le morti delle donne per parto, la nascita di bambini con handicap gravissimi

Beh, la spasticità è una delle conseguenza dell'ospedalizzazione (del forcipe in questo caso).
E quanti bambini son nati spastici, cervelli schiacciati dalle strette tenaglie di questa pinza medica.
...Ad ogni modo concordo sull'ospedalizzazione del parto, ma solo di quello, poi subito a casa al più presto. Prima ancora che arrivi la montata lattea perchè le ostetriche ospedaliere sono le prime a dare l'aggiunta artificiale se la montata ritarda di due secondi e il neonato scende di 2gr rispetto alla tabella protocollare.
Elisabetta ha scritto:Fermo restando che ci sono adulti sanissimi che sono stati nutriti con il latte artificiale, vogliamo mettere in condizioni la donna di scegliere (per motivi che non dobbiamo essere noi a discutere e che appartengono alla sua intimità) se allattare al seno o meno e per quanto farlo?

Non dimenticare però i diritti di quel figlio e le notevoli differenze tra latte artificiale e latte materno, che nessun'azienda è stata in grado di riprodurre totalmente (tant'è che loro per primi sulle confezioni del loro latte avvisano le madri che "non ha le stesse qualità del latte materno"). Non si tratta di libera scelta. Lo sarebbe se gli effetti di tale decisione riguardassero solo la donna, ma riguardano un essere che non ha la facoltà di dire la sua. Secondo te se solo potesse lui cosa preferirebbe: il contatto col caldo seno materno o una fredda tettarella di caucciù?
Io la pensavo esattamente come te e durante il corso preparto avevo dichiarato che non volevo allattare vantando il mio diritto di scelta. Poi mi sono documentata ed ho capito che non potevo egisticamente arrogarmi il diritto di togliere una sostanza così preziosa alla persona che avevo deciso di mettere al mondo. Un figlio è fonte di soddisfazioni, ma soprattutto di sacrifici ed impegno e chi ne mette al mondo uno, questo lo deve mettere in conto. L'allattamento, se visto negativamente (e non è la cosa splendida che si è soliti divulgare, le ragadi, il dolore, le difficoltà, i timori e l'ansia li ho vissuti anche io), ritengo che debba rientrare tra i sacrifici che si fanno per un figlio, come le notti in bianco quando sta male, come ogni cosa che ti pesa fare, ma che fai perchè sai che gli fa bene e che è giusto che la riceva.
Il femminismo non c'entra nulla. E' un diritto del neonato che TU hai deciso di mettere al mondo.
La donna ha il diritto di scegliere a priori se allattare, ma che lo faccia però dopo essersi informata a dovere e nella consapevolezza che la sua è una scelta lecita, ma egoista.
Elisabetta ha scritto: Sono meno mamme perché scelgono di fare uso del biberon? Ancora con questi sensi di colpa?

No, non sono meno mamme, ma, sempre a mio parere, ma mamme più egoiste e più ignoranti (ovviamente parlo di chi fa questa scelta a priori, a prescindere dalla convinzione, seppur erronea, di non avere latte, di averlo poco nutriente, ecc -ma almeno ci han tentato).

Totalmente d'accordo sull'epidurale, che anch'io difendo a spada tratta. Non vedo perchè la donna debba soffrire quando c'è la possibilità di non subire dolore. Solo perchè si è sempre fatto così e nessuna donna è mai morta di dolore? Beh, ci si evolve nella storia, no? Perchè costa? Ma 10 ore di travaglio, con tutto il personale che si occupa della partoriente e tutti i farmaci utilizzati, magari per poi arrivare cmq a fare un cesario, non mi sembra che porti ad un risparmio socio-sanitario. Secondo me ci sono resistenze ataviche dietro: la donna/Eva deve soffrire perchè così è scritto nella Bibbia.

Elisabetta ha scritto:quanto è salubre poter condividere la nutrizione del piccolo con il padre del bambino usando il biberon?

Quanto è ancor più salubre poter condividere la nutrizione del piccolo con il padre del bambino usando il biberon pieno di latte materno?
Sandro ha sfruttato tutto il suo congedo parentale ed è rimasto a casa con Morgana per un anno intero mentre io son tornata a lavoro dopo 3 mesi dal parto. Col tiralatte al mattino riempivo il biberon e lui glielo dava quando aveva fame.
Inoltre avevo diritto all'allattamento e spesso Sandro mi portava Morgana a scuola (all'epoca insegnavo), andavamo in una classe vuota o in giardino quando faceva caldo e l'allattavo in tutta tranquillità.

Elisabetta ha scritto:E se anche fosse dimostrato, e non lo è, che i piccoli che si nutrono di latte artificiale non cresceranno forti e sani come quelli attaccati al seno, per favore che si vadano anche a controllare i prodotti che i genitori scelgono per la nutrizione dei loro figli in tutta l'età dello sviluppo (vedi merendine, insaccati, succhi di frutta pieni di zucchero, ecc.).

Purtroppo E' dimostrato da numerosi studi sulle differenze della flora batterica fatti su bambini allattati al seno a bambini nutriti artificialmente. E cmq il fatto che esistano prodotti peggiori non giustifica la somministrazione (per LIBERA scelta) di quelli meno peggiori, laddove vi sia la possibilità di assumere quelli più sani e più specifici.

Elisabetta ha scritto:spero faccia capire quanto questa società sia portata a controllare i corpi delle donne

Il problema è che non si riesce a capire che il corpo umano (maschile e femminile che sia) è proprio manovrato e controllato dall'industria del latte artificiale, che addirittura negli anni 70 era riuscita a convincere l'occidente che il latte materno fosse dannoso! Da lì il condizionamento sociale è stato così radicale che è difficile ora decondizionare chi ancora favorisce lo svezzamento precoce e la nutrizione artificiale.

Sull'IVG concordo e sostengo a gran voce la RU486 perchè grazie ad essa avrei evitato un'anestesia, un raschiamento, un day hospital e tanto dolore (ma si sa: discendiamo dalla peccatrice Eva...)
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » mar giu 05, 2012 9:27 am

Ros, seguendo il blog di Paola Banovaz, che un po' come il tuo mi ha aperto un mondo, ho scoperto che il fatto che esistano delle multinazionali che promuovono i propri interessi (latte in polvere in questo caso) o che in passato si sono macchiate di nefandezze (vedi Nestlé), non comporta che il LA sia un prodotto dannoso, mi sembra lo riconosca anche tu. E' migliore il latte materno, va bene. Ma ciò non implica che il LA non sia un nutriente valido, soprattutto se utilizzato negli iniziali momenti di "difficoltà" per poi passare a quello materno.
Soprattutto, vorrei si tenesse conto delle scelte delle donne, delle loro problematiche e dei loro vissuti, senza etichettarle a priori come "madri egoiste".
Mia zia ha allattato al seno sia il maschietto che la femminuccia, da "brava mamma": dai tre anni in poi (diciamo fino ai 10, poi purtroppo abbiamo perso i contatti) sono stati tirati su da mamma e papà a suon di pappe liofilizzate, merendine e pizza poco prima di pranzo, e altre golosità dolci e salate da supermercato ben poco salubri.
Chiamiamo egoisti anche loro quindi, perché avrebbero potuto scegliere diversamente, preparare torte fatte in casa, acquistare con maggiore consapevolezza, informarsi delle conseguenze che può dare un'alimentazione del genere sul lungo periodo, dato che LORO hanno scelto di avere dei figli....

Ora, io sarei un poco più cauta nei giudizi, soprattutto non generalizzerei.
Quel che mi ha fatto maturare tale opinione sono le infinite discussioni sul web, di cui ti lascio tre link (quando hai tempo...tanto stanno qui). Bellissima l'esperienza tua e di Sandro circa l'allattamento condiviso; purtroppo ci sono casi in cui cio' non può avvenire, o in cui i tempi sono diversi a seconda della mamma e del bambino, vedi ad esempio le traversie delle madri del secondo e terzo link.

http://epidurale.blogspot.it/search/lab ... rtificiale

http://epidurale.blogspot.it/2012/04/an ... -seno.html
http://epidurale.blogspot.it/2009/01/al ... rzato.html

E qui altre riflessioni interessanti sul modello della "madre perfetta" e anche sull'allattamento in un'intervista alla filosofa Elizabeth Badinter, io l'ho trovata di estremo interesse:

http://loredanalipperini.blog.kataweb.i ... -rousseau/




Rosanna ha scritto:Per femminile naturale intendo proprio la femminilità repressa: il nostro senso materno (che non mi è mai stato tramandato da mia madre), il nostro senso artistico, la nostra sensibilità (NB: che non vuol dire fragilità emotiva), il nostro ciclo mestruale e la nostra sessualità (repressi sotto l'influsso della chiesa cattolica), la nostra naturale indole di naturopate (in antichità chiamata "stregoneria" per lasciare un campo potenzialmente redditizio al solo maschio), la nostra bellezza "naturale" non vincolata a canoni estetici sessuali maschili (labbra da bocchinara, seno alla Pamela Anderson, viso senza età,ecc.), le nostre curve naturalmente adiposamente femminili.



Tutte le potenzialità (creatività,sensibilità,ecc.) per me sono appartenenti all'umano (e a pensarci bene alcune anche alla specie animale), non al genere (come costruzione culturale) o al sesso (come carattere biologico). E' un dato di fatto che moltissime di esse sono state scientemente e metodicamente represse nelle donne e valorizzate negli uomini, a partire dalla primissima infanzia.
E alcune di esse hanno subito il processo inverso (avallate nelle donne, scoraggiate negli uomini, come ad esempio la comunicazione delle proprie emozioni interiori).
Fatte salve quelle puramente biologiche come il flusso mestruale e la sessualità, su cui non posso che condividere il tuo pensiero. Comunque ci sono anche ragazze "diafane", che certo non possono essere definite "materne"... non sono meno donne di coloro che hanno fianchi generosi e un po' di pancetta. Siamo donne a prescindere dalle forme che assumono, nel corso della vita, i nostri corpi.
Che ci siano canoni deleteri e puramente a servizio di un immaginario stereotipato e maschile, non vi è dubbio, ma neanche mi sentirei mai di giudicare una ragazza perché ha delle labbra pronunciate.

L'istinto materno per me Ros non esiste. O meglio, non è innato, non ci si nasce in quanto donne. Alcune lo acquisiscono perché effettivamente sentono il desiderio e il bisogno di un figlio; altre lo acquisiscono tramite condizionamento culturale; altre trascorrono una vita (non meno serena e completa di quelle che fanno figli) senza. Altre ancora (e io ho rischiato di farne parte) sono convinte di averlo, salvo poi ritrovarsi madri e capire che non era proprio quello che avevano immaginato o comunque voluto.
C'è l'istinto, una sorta di potenzialità di accudimento e cura, che credo si sviluppi in oguno di noi (uomo o donna che sia) nel momento in cui ci si ritrova ad essere responsabile verso un cucciolo di essere umano (o ripeto, anche di un cucciolo animale). Alcuni e alcune saranno più predisposte, altre ed altri meno.

Ovvio che se poi, sin da piccolissime ci vestono di rosa, ci mettono a giocare con bambole, bambolotti, a spingere mini-passeggini e a mimare l'allattamento con biberon giocattolo...ci credo che ad un certo punto ci si convince di desiderare la maternità... ma è realmente un bisogno profondo che ci appartiene, o un bisogno indotto da condizionamenti (fortissimi) esterni? Ogni donna dovrebbe almeno provare a guardarsi dentro per trovare una risposta; lo deve anzitutto a sé stessa, al proprio compagno, e a colei o colui che eventualmente intende mettere al mondo.
Non dico sia facile, non lo è. Per me non lo è stato... e non è detto che la risposta sia così limpida. Ma è giusto provare a capire.


Rosanna ha scritto: Se fossi io in politica riconoscerei ad ogni donna casalinga uno stipendio mensile. Chi fa questa scelta oggi invece, non solo si ritrova ad essere dipendente dal marito economicamente, ma si ritrova anche senza una pensione. Allora ci tocca andare a lavorare, pagare l'asilo nido, la donna delle pulizie, la tata che vada a ritirare nostro figlio dall'asilo e affidare ai nonni buona parte dell'educazione dei nostri figli.
In sintesi: ognuna DEVE far ciò che più gli è congeniale. Ognuna DEVE avere i mezzi per poterlo fare: sia la donna in carrriera (politica o aziendale), sia la donna casalinga.


Sarebbe un diritto sacrosanto; chi sceglie o non può lavorare fuori (vedi disoccupazione femminile e difficoltà nel rientrate nell'ambiente lavorativo dopo la maternità) e lavora in casa dovrebbe avere un reddito minimo. Io in particolare scrivevo su alcuni blog circa le modalità con cui i media comunicavano le notizie di cronaca relative alla violenza di genere, e interessandomi di violenza domestica sono venuta a sapere che la prima causa per cui una donna non si allontana dal maltrattante è proprio la dipendenza economica. Inutile fare spot contro la violenza sulle donne se poi queste non vengono messe in condizione di poter provvedere a sé stesse e ai loro figli (per non parlare dei tagli indiscriminati ai centri anti violenza, spesso costretti a chiudere).

A mio personale parere comunque, e questo a prescindere dalla mia consapevolezza femminista, trovo saggio e lungimirante che ognuna possa e debba mantenersi qualora abbia la possibilità di lavorare fuori casa; ora, finché si chiede al compagno o al marito un prestito, un regalo, una maglietta...ok (e va benissimo che lui possa fare altrettanto).Ma che si dipenda interamente (da una medicina ad un paio di scarpe, da un libro ad una mostra, da una pizza con le amiche alla palestra) da qualcun altro per me sarebbe inconcepibile.


Chiudo momentaneamente il vivace e interessante paragrafo femminismo&co. per passare alla mia storia :)

Ieri quinta seduta da Fish. Stavolta la terapia è stata quasi interamente svolta da Barbara; solita dolorabilità in quella che definisco la mia "zona erronea" (da un libro di Dyer), e che in realtà Barbara mi ha detto essere "tessuti periuretrali". Mi ha poi insegnato l'auto-massaggio, che durante il giorno ho ripassato mentalmente per non correre il rischio di dimenticarmene (con la memoria che mi ritrovo...).
Il resto della muscolatura risponde bene, e il Prof ha detto che secondo lui saranno necessarie meno sedute della decina già programmata. Vedremo...
Ieri sera non volevo stressare ulteriormente la parte, ma comunque ho cominciato a praticare l'automassaggio (ho fatto poco, giusto per capire bene il movimento); spero di averlo fatto nel modo giusto. Come lubirificante ho utilizzato la crema D-Mannosio.

Eli :baci:

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Rosanna » mer giu 06, 2012 3:47 pm

Vedrai che a furia di farli acquisterai sempre più sicurezza e controllo delle tue dita e sempre più sensibilità sulle condizioni della tua muscolatura perivaginale.
Non sono un medico e ciò che condivido con voi è solo il frutto degli studi fatti come malata di cistite cronica alla disperata ricerca di una soluzione. Tutti i miei consigli devono essere intesi come tali, seguiti sotto la propria responsabilità e valutati col proprio medico curante, al quale nessuno senza gli stessi titoli ed autorizzazioni può legalmente sostituirsi.

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda gio31 » gio giu 07, 2012 12:04 am

Ciao! Interessante discorso state facendo qui! Posso intervenire? :):
Pe prima cosa premetto la mia posizione, derivata soprattutto dai miei (lontani) studi di antropologia. Tutto è cultura, prodotta dal biologico, che arriva a mutare la stessa biologia. Mi spiego con un esempio: perchè sempre più madri non riescono ad allattare? Siamo esseri mammiferi e in nessun altro animale mammifero si riscontra una così forte difficoltà ad allattare. Lo stile di vita pregiudica (notare: pre-giudica, cioè giudica prima) la nostra possibilità di allattare? La nostra stessa considerazione di una visione illibertaria dell'allattamento al seno influisce sulla nostra capacità di allattare? Io credo di sì, tutto questo "culturale" sta avendo delle ricadute sul "biologico". Altra mia opinione: non esiste un tempo che non veda o abbia visto il continuo intrecciarsi di "biologico" e di "culturale". Non è mai esistito un tempo dove il solo biologico aveva la predominanza sul culturale, non nella storia dell'umanità nemmeno nella sua fase preistorica. Tutti i "fondamentali" dell'essere umano (nascere, vivere, morire, riprodursi, ecc.) hanno visto una costruzione di senso attraverso la produzione culturale. Che poi questa abbia previsto o preveda un aspetto illiberale, costrittivo, normativo, coercitivo è dato dalla costruzione culturale che nasce dalla relazione tra gli esseri umani.
Bon, chiarito come la penso, vado al commento
Rosanna ha scritto:Qualcuna sa le origini di questo tabù?
devo averlo già scritto da qualche parte, e forse quindi mi ripeto. Le mestruazioni indicano che non si è incinte o in allattamento e quindi non si sta adempiendo al ruolo riproduttivo. Nelle società agricole e della produzione ciò significava meno braccia per il lavoro, la guerra e la cura. In ogni caso le donne, visto i tempi di gravidanze, aborti spontanei, allattamenti e in generale una vita con un'aspettativa più breve di quella odierna, le mestruazioni le vedevano davvero poco. Sicuramente meno di noi.
Elisabetta ha scritto:Sacre Scritture: la donna mestruata era considerata "impura" in quei giorni, e le persone dovevano evitare persino di sedersi sulla stessa sedia utilizzata dall'"impura"
ecco, non è proprio esattamente così, questo è proprio un esempio di costruzione culturale ma il senso è sempre lo stesso: se sei mestruata non hai dentro di te vita nuova. Non è questione di impurità ma di assenza.
Rosanna ha scritto:E non ci sono ruoli sessuali predeterminati dove l'uomo (principe, cacciatore, guerriero) è sempre il salvatore della bella e stupida principessa o dove la bella e stupida principessa è sempre succube del fato, in debito con l'uomo e mai resposabile delle sue azioni.
quoto in pieno
Elisabetta ha scritto:Per molte è un'esperienza splendida, per altre no
allattamento: perchè nessuna donna dice, racconta che è anche un atto sessuale che può dare piacere quanto un orgasmo? La suzione può significare davvero piacere per la madre. Non lo si dice perchè altrimenti dobbiamo scardinare altro tabù, e che cioè si può godere e non soffrire, cioè non sacrificarsi ed immolarsi come prescritto per i figli nell'atto di allattarli?
Elisabetta ha scritto:“femminile naturale”
Elisabetta ha scritto:“virilità naturale”
ripeto ciò che credo rispetto al naturale e al culturale: ben poco attiene realmente al naturale. Le differenze biologiche fondamentali: la donna partorisce e allatta, l'uomo no. Tutto il resto è sovrastruttura culturale non immutabile e sempre negoziabile. E non è detto che a breve, grazie alla tecnologia (prodotto culturale, lo ricordo) non si abbia tale mutamento biologico per cui pure gli uomini possano partorire ed allattare.
Rosanna ha scritto:Quanto è ancor più salubre poter condividere la nutrizione del piccolo con il padre del bambino usando il biberon pieno di latte materno?
:t :t :t :clap: :clap: :clap:
Elisabetta ha scritto:In sintesi: ognuna DEVE far ciò che più gli è congeniale. Ognuna DEVE avere i mezzi per poterlo fare: sia la donna in carrriera (politica o aziendale), sia la donna casalinga.
Concordo in pieno, e aggiungo un aspetto che nessuna di voi due ha toccato: il tempo. Ogni donna deve poter scegliere SEMPRE cosa vuole fare. I tempi della vita di una donna possono richiederle di essere diversa: ruoli diversi creano esigenze differenti ed esigenze differenti creano assunzioni di ruoli diversi nel proseguio della sua vita. Nessuna scelta deve escludere una possibilità di scelta diversa in un altro momento della vita di una donna. Forse è questo il primo, vero, indistruttibile tabù sociale da scardinare. Sono giovane e forte, perchè non posso dedicare ORA le mie forze alla procreazione, aiutata socialmente in questo, e POI dedicarmi alla realizzazione professionale? Perchè se decido di essere imprenditrice della mia famiglia non posso che essere vista come "casalinga" a vita, tagliata fuori dalla possibilità di riprendere gli studi e procurarmi un reddito che mi consenta autonomia?

Vabbè, forse è meglio aprire topic ad hoc! :lol:
"rilassare è il modo di coltivare la forza" (secondo il tai chi quan)

Re: Elisabetta,poche cistiti e qualche candida

Messaggioda Elisabetta » gio giu 07, 2012 9:08 am

Gio' grazie per il contributo, arricchito della posizione antropologica (per caso hai letto Il dominio maschile di Bordieu? Illuminante); vedo che sono argomenti che ci toccano e fanno discutere, il che è un bene.
Vero che alla fine siamo mammifere, vero anche che parto e allattamento come dici tu dovrebbero essere processo "naturale"...sappiamo anche però che di parto si moriva, ogni tanto si muore ancora (parlo del mondo occidentalizzato, altrove si muore ancora tanto e troppo), e spesso il corpo della donna subisce danni più o meno reversibili. Senza che questi le vengano comunicati prima (Ros, tu che lavori nell'ambito, ma perché non esiste un consenso informato delle conseguenze che un parto può avere, ad esempio sull'apparato vaginale, come succede per ogni altro "intervento", come una tonsillectomia o l'asportazione di una cisti sebacea? Oppure esiste e io non ne sono a conoscenza? ).
Questo con la cultura c'entra poco. E credo si possa applicare lo stesso ragionamento all'allattamento; perché creare un diktat per cui l'allattamento al seno deve essere un atto piacevole per tutte le donne?
Ognuna ha la sua soggettività (e qui Gio, sì, ritengo che in qualche modo la cultura in un senso o nell'altro possa influire, ma che non per questo la posizione della madre debba essere sminuita...), la sua percezione del proprio corpo, e soprattutto a volte ci sono difficoltà oggettive che ben sono rappresentate nei link che ho postato.
Se poi ci sono donne che provano un piacere sessuale in questo atto ben venga e se ne parli! Basta che non si dia per scontato che sia così per tutte.

Il termine "impurità" viene riferito più volte alla donna mestruata nel Levitico (capitolo 20 versetto 19, e capitolo 15 soprattutto); se vogliamo interpretare correttamente questi passi non credo che il concetto di assenza fosse contemplato. Sicuramente alla purezza si dava un significato molto diverso da quello che le attribuiamo noi oggi; era connesso sia al sangue considerato simbolo di vita, sia allo stesso tempo ad una sorta di pericolosità, di qualcosa a cui non doversi avvicinare, altrimenti si veniva "contaminati" da questa "impurità". A questo ultimo proposito non si può non tenere conto delle condizioni igieniche dei tempi, della promiscuità in cui si era costretti ad abitare, e del timore di rimanere infetti da una sostanza di cui si sapeva poco a livello chimico e biologico. Il tutto comunque nel contesto di una società basata sul sistema patriarcale.


Sul "femminile naturale" e "virilità naturale" mi hai citata attribuendomi però un pensiero (la naturalità di alcuni tratti) che apparteneva a Ros e sul quale io non ero d'accordo: infatti se leggi quello che ho scritto è esattamente in linea con il tuo pensiero ;) :
"e per femminilità s'intendono alcune caratteristiche (docilità, grazia, remissività, compiacimento, predisposizione all'accudimento, sensualità, eccessiva emotività, empatia, ecc.), e se per “virilità naturale” s'intendono quelle caratteristiche (capacità decisionale, aggressività, dominanza, competitività, compressione delle emozioni e della loro espressione), non c'è nulla di innato o a priori. Sono costruzioni culturali, che tra l'altra mutano a seconda delle zone del mondo, che attraverso stereotipi e condizionamenti ci vengono imposti sin da piccoli e da piccole."


Torniamo alla mia contrattura. Martedì sera automassaggio; credo di averlo fatto bene. Quantomeno perchè subito dopo ho accusato i sintomi post-seduta; dolore/fastidio, debolezza e verso le 23:30 mi sentivo molto calda. Avevo 37.2; per me 37 è già febbre. Ieri mattina ero ancora un po' dolorante e molto debole. La cosa strana è che ho sentito molto meno il bisogno di urinare; pur avendo bevuto la stessa quantità di liquidi sono andata meno volte al bagno. Nel pomeriggio l'astenia è diminuita, ma la sera avevo comunque 37. Non so se possano essere collegate queste due cose; l'innalzamento della temperatura e l'auto massaggio... Comunque ieri non l'ho fatto perché davvero non me la sentivo, lo farò stasera.


Eli :flower:


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