Rosanna, pensa che mi ero accorta di non aver scritto di questo particolare, ma ormai ero già a letto tra le braccia di morfeo.
Comunque no, durante la terapia a ultrasuoni e massaggi nello scompartimento c'era solo lui. La stanza in cui si svolgono le terapie è separata in sei scompartimenti da pareti di plastica che non arrivano fino in cima e fino in fondo e con la tenda al posto della porta. Ogni tanto entrava qualcuno per chiederli cose o per salutarlo e poi c'era sempre la fisioterapista che faceva le terapie negli altri scompartimenti, oppure era nel corridoietto centrale tra gli scompartimenti. C'era una musica bassissima di sottofondo che schermava un po' le voci se il tono era molto basso (e l'ho trovata una bella cosa), ma se qualcuna caccia un urlo è sicuro che lo sentirebbero tutti.
Comunque quando andiamo a fare una normale visita ginecologica i medici di solito non hanno assistenti, almeno io non ne ho mai visto uno munito di assistente.
Secondo me la presenza di un'assistente è una garanzia anche per il medico, perchè lo protegge da chi potrebbe inventarsi un abuso.
Tanto per dovere di cronaca allego anche una foto delle sonde e del telino verde che mi hanno dato. Mi sono dimenticata di scrivere che me le hanno date il primo giorno di terapia e me le fanno portare a casa, le lavo e le riporto.
G. è molto diretto, se deve fare una domanda non fa tanti giri di parole, magari ad alcune potrebbe dare fastidio, ma forse fa parte del carattere. Poi magari se vede che ha davanti una pesona vergognosa si calibra di conseguenza, non saprei...
Devo fare i complimenti a tutta la struttura ospedaliera, ho sempre trovato cortesia e umanità, dai medici all'addetta alla segreteria. Arrivo da una grande città dove tutto è più frenetico e le persone sono più insensibili, anche solo per distrazione. Qui invece sembra che il tempo scorra sereno.
Ieri ho fatto l'ultimo giorno di terapia, dopo 7 giorni quasi consecutivi mi sembrava di stare in un posto familiare tra persone che ti comprendono e ti vogliono bene. Prima di andare via, tra saluti, baci e abbracci con ci ho lasciato anche due lacrimucce.
Sono una persona che va raramente dai medici e poi fa di testa sua, perchè magari mi propongono terapie che non condivido (antibiotici, dosi massicce di farmaci, ecc...) oppure perchè vedo in loro una chiusura mentale nel confronti di quello che non si trova nel libri di medicina e mi da fastidio.
G. è una persona diversa rispetto alla maggior parte dei medici, è curioso, è interessato, oltre che preparato. Prima di piacermi come medico mi è piaciuto come persona. La terapia è stata veramente mirata, perchè facendomela direttamente lui e in giorni consecutivi, era praticamente una diagnosi continua. Gli descrivevo i sintomi senza imbarazzi, tutto quello che mi veniva in mente, e lui mi trattava di conseguenza la parte, mi faceva domande e analizzava le mie risposte. Credo che si sia instaurato un feeling reciproco e dopo l'ultima terapia ci siamo ringraziati a vicenda.
Ringrazio tantissimo Garofalo per aver condiviso con me questa splendida esperienza che ricorderò per tutta la vita, il dott. Leggero per avermi capito e indirizzato da G., Patrizia e Stefania gli angeli custodi, per i loro sorrisi e le parole di conforto. Mi sono rimasti nel cuore, tutti quanti.
Rosanna, se hai occasione di vedere G. a qualche congresso, salutamelo.
Se fai sempre le stesse cose otterai sempre gli stessi risultati.